Operaio sepolto sotto i detriti:
morto quasi subito per asfissia

CORRIDONIA - Oggi si è svolta l'autopsia in obitorio a Macerata. Il 48enne di Monte San Giusto lunedì ha perso la vita alla Rita Calcestruzzi. Ha subito una compressione del torace. La procura ha dato il nullaosta alla sepoltura, sabato mattina il funerale a Villa San Filippo. Dalle indagini emergerebbe una quadro chiaro sulla dinamica dell'incidente

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Il medico legale Antonio Tombolini oggi all’autopsia

di Gianluca Ginella (Foto di Fabio Falcioni)

È morto per asfissia e quasi subito dopo che il mezzo da lavoro su cui si trovava è stato sepolto dalla melma. Questo emerge dall’autopsia di Francesco Broda, il 48enne di Monte San Giusto morto lunedì alla Rita Calcestruzzi di Corridonia.

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Francesco Broda

Broda, dipendente della Efi di Caldarola, si trovava al lavoro per portare via del materiale quando c’è stato, in base agli accertamenti sin qui svolti dallo Spsal dell’Ast di Macerata, il cedimento del fronte di scavo. Questa mattina all’obitorio di Macerata il medico legale Antonio Tombolini, incaricato dal pm Enrico Riccioni, ha svolto da l’autopsia.

L’esame, a cui non hanno partecipato medici legali né dell’indagato, Mirko Rita, legale rappresentante della Rita Calcestruzzi, né dei familiari, è durato circa un paio d’ore.

 

Non ci sarebbero dubbi sulla causa della morte: avvenuta per asfissia da compressione del torace dovuta alla melma che ha sommerso la cabina dell’escavatore. La morte, secondo questa dinamica, è avvenuta in brevissimo, quasi nell’immediatezza. Conclusa l’autopsia la procura ha dato il nullaosta alla sepoltura. Il funerale è stato fissato e si svolgerà sabato alle 11 nella chiesa di Monte San Giusto, sarà curato dalle pompe funebri Sforza.

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L’avvocato Elisa Marziali questa mattina in obitorio

Intanto le indagini dello Spsal e della procura di Macerata procedono per fare chiarezza sull’incidente. Gli inquirenti hanno sentito da subito sia l’operaio che si trovava alla guida del camion e stava lavorando con Francesco Broda, sia altre persone che potevano avere informazioni sull’incidente, avvenuto alle 15 di pomeriggio di lunedì.

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Il corpo è stato poi estratto dai vigili del fuoco circa dieci ore dopo, verso l’1 di martedì. La procura al momento ha indagato Mirko Rita, assistito dall’avvocato Paolo Rossi, per omicidio colposo.

Si tratta comunque di un atto dovuto per partecipare agli accertamenti irripetibili come l’autopsia. Gli elementi emersi sin qui dalle indagini starebbero definendo una dinamica chiara di quanto avvenuto nel cantiere. La zona dell’incidente martedì è stata sequestrata. Ad assistere i famigliari, l’avvocato Elisa Marziali che questa mattina li ha accompagnati in obitorio a Macerata per il riconoscimento del corpo.

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L’arrivo del medico legale in obitorio

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