Mondiali atletica virtus, Anthropos stellare:
è il club più medagliato

CIVITANOVA - Alla kermesse di Brisbane, in Australia, la società, con ben 15 metalli individuali, è risultata la regina della competizione. Il presidente Nelio Piermattei: «Non è semplice evitare di ripetermi, ma questo testimonia la valenza e la solidità del nostro progetto e del nostro modo di vivere lo sport a 360 gradi, dal ludico-motorio al tetto del mondo»

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Luigi Casadei

I Mondiali di atletica virtus, riservati ad atleti con disabilità intellettive, si sono chiusi ieri a Brisbane, in Australia, con la Nazionale azzurra della Fisdir grande protagonista. La delegazione italiana era composta da 22 componenti e di questi sette erano portacolori dell’Anthropos, tutti tornati a casa con almeno una medaglia al collo.

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Massimo e Salvatore Bianca

Un evento indimenticabile per il team Italia con 41 medaglie (20 ori, 11 argenti e 10 bronzi) e la vetta del medagliere davanti ai padroni di casa (46 medaglie complessive con solo 10 ori). E nel ricco bottino azzurro la parte del leone è senza ombra di dubbio dell’Anthropos che, con le sue 15 medaglie individuali (7 ori con annessi 3 primati mondiali, 3 argenti e 5 bronzi individuali) cui si aggiungono le 2 medaglie nelle staffette (1 oro con record mondiale ed 1 bronzo) con ben 3 frazionisti su 4 nostri, può senza dubbio ambire all’appellativo di prima società al mondo nell’atletica virtus.

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Raffaele Di Maggio

I sette atleti del sodalizio civitanovese sono tutti tornati con almeno una medaglia. Chiara Zeni, di Lugano (Svizzera), categoria II2, ha rispettato le attese con il doppio oro e annessi primati mondiali nei 100m (15”15) e nei 200m (31”60) e con l’argento nel salto in lungo. Mario Alberto Bertolaso, di Padova, categoria II1, ha conquistato l’oro, con annesso primato mondiale (43”26), nella staffetta 4×100 e il bronzo nella staffetta 4×400. Salvatore Gabriele Bianca, di Gela (Caltanissetta), categoria II1, si è presenta al mondo virtus con un exploit che ha lasciato tutti a bocca aperta: oro con record del mondo (3m) nel salto con l’asta, oro con primato italiano nei 110m ostacoli e argento nel salto in alto. Luigi Casadei, di Ancona, categoria II1, ha confermato di essere il più grande giavellottista al mondo con uno strameritato oro. Raffaele Di Maggio, di Torretta (Palermo), categoria II1, non arrivava al top della condizione al termine di un anno difficile, ma ha dato il suo apporto al bronzo della 4×400. Ndiaga Dieng, di Montecassiano, categoria II1, reduce da una trasferta lunga con lo storico titolo di campione iridato negli 800m a Nuova Delhi, si è confermato anche in Australia il miglior mezzofondista prendendosi negli 800m un altro oro. Non contento, l’atleta dell’Anthropos ha conquistato altre medaglie: il bronzo, con annesso primato personale, nei 400metri piani, l’oro nella staffetta 4×100 e il bronzo nella 4×400. Andrea Mattone di Novara, categoria II3, ha rinforzato i muscoli del colle con le sue 6 medaglie: il bronzo nel getto del peso, nei 200m, nel salto in lungo e nei 100m, l’argento nel lancio del disco, ma soprattutto l’oro nei 400m.

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Mario Alberto Bertolaso

A completare la squadra, nello staff tecnico federale a Brisbane c’era anche il tecnico dell’Anthropos, Massimo Bianca, che così si è espresso durante il viaggio di ritorno: «I nostri ragazzi si sono ottimamente comportati andando tutti a medaglia – sottolinea Bianca – questo dimostra le qualità tecniche e umane degli atleti dell’Anthropos, società che fa dell’inclusione la sua principale caratteristica insieme a risultati agonistici di primissimo piano».

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Ndiaga Dieng

Parole cui fa eco il presidente Nelio Piermattei: «Non è semplice evitare di ripetermi  – dice Piermattei – continuiamo a raccogliere allori e risultati di livello straordinario in kermesse complicatissime come a Brisbane, dove c’erano oltre 300 atleti in gara. Questo testimonia la valenza e la solidità del nostro progetto e del nostro modo di vivere lo sport a 360 gradi, dal ludico-motorio al tetto del mondo. Il bottino di medaglie vinte dai nostri ragazzi in Australia, guardando il medagliere con i padroni di casa secondi fermi a 10 ori, difficilmente tutti appartenenti ad atleti dello stesso club locale, fa di Anthropos la prima società al mondo come medagliere societario nell’evento. Un orgoglio assoluto. Come ho scritto oggi ai nostri ragazzi, li ringrazio per le straordinarie emozioni che hanno regalato a me in primis e a tutti coloro che all’Anthropos sono affezionati. Grazie anche ai loro straordinari tecnici, che con passione e competenza giornalmente li preparano per appuntamenti come questi, e grazie alle loro famiglie per i sacrifici che fanno sostenendoli e assecondando il loro amore per lo sport».

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Chiara Zeni

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Andrea Mattone



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