Non cerca modelle, ma donne. Non corpi perfetti, ma anime vere. E’ il casting che la fotografa Monica Palloni lancia venerdì all’interno della Bottega Malatini, in corso Umberto I, per trovare le sue modelle speciali che saranno oggetto di una mostra in programma a novembre. Ma è un “casting” diverso da tutti gli altri: non si posa, ci si racconta. Si ride, si piange, si ricorda. Si parla di vita.
Nasce così “L’altra me”, un progetto fotografico che trasforma la macchina fotografica in uno specchio dell’anima. Dieci donne, scelte non per come appaiono, ma per quello che portano dentro, dolori, malattie, riscatti, diventeranno i volti dell’omonima esposizione che sarà inaugurata in città a novembre.
Un racconto di sguardi e parole dedicato alla forza femminile, alla bellezza autentica, alla resilienza. Dietro l’obiettivo, però, c’è molto più di un esercizio estetico. C’è una figlia che dice grazie alla madre, Rosella, scomparsa di recente, ma presente in ogni gesto di questo progetto. A lei Palloni dedica la mostra e il suo significato più profondo: trasformare il dolore in bellezza, la memoria in dono.
Parte del ricavato ottenuto dalla vendita delle foto, infatti, sarà devoluto all’Ant, l’associazione che offre assistenza domiciliare ai malati oncologici e che ha accompagnato anche la signora Rosella con cura e umanità.
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