di Alessandra Pierini (foto di Fabio Falcioni)
«Dobbiamo avere il coraggio di tenere alta la nostra voce perché il mare può fermare una barca ma non può fermare un popolo. La paura può fermare un governo ma non può fermare un’idea giusta».
Le parole durante un intervento in piazza della Libertà a Macerata nel corso della manifestazione promossa da Cgil e Usb per Gaza e la Palestina nell’ambito dello sciopero generale. C’erano studenti, docenti, dipendenti pubblici e privati, personale sanitario e pensionati per far sentire la loro vicinanza al popolo palestinese e alla Global Sumud Flotilla. Una voce che va anche verso l’opposizione e i governi occidentali (incluso quello italiano) ritenuti silenti e non incisivi sulla questione del genocidio operato da Israele.
Tra i manifestanti sventolano bandiere della Palestina, vessilli della pace, di Cgil e delle varie sigle, uno striscione della Federazione giovanile comunista indirizzato al governo: «Contro il genocidio» e «fuori l’Italia dalla guerra». Sono più di mille, duemila dicono gli organizzatori. Presenti anche Anpi, Libera, Rete degli Studenti Medi, alcuni esponenti politici di centrosinistra: la parlamentare dem Irene Manzi, il neo consigliere regionale del Pd Leonardo Catena, Sandro Bisonni (Avs) e Romano Carancini (Pd). Oltre a tanti cittadini e cittadine che hanno voluto esserci.
«Abbiamo visto una partecipazione importantissima- commenta Daniele Principi, segretario Cgil Macerata- sia alla manifestazione che allo sciopero. Gran parte del popolo si ribella all’immobilismo del governo e di tutto l’Occidente alle violazioni di tutti i diritti del popolo palestinese. Oltre a far sentire la propria voce di fronte all’ennesimo atto illegale verso la flotilla».
Poi un monito: «Chi oggi mortifica o ridicolizza quei lavoratori che perdono una giornata di paga per far sentire la loro voce contro la violazione dei principali diritti umani, di sopravvivenza e pace, si deve vergognare. Chi sciopera oggi, merita rispetto per l’atto di coraggio che compie».
In piazza anche Mauro Mancini co referente dell’associazione Libera.: «Crediamo che sia, come dice il nostro fondatore don Luigi Ciotti, non più ora delle parole ma dei fatti. Ed è un fatto ciò che sta accadendo alla flottila che non vuene tutelata. Oggi siamo qui per sopperire alle mancanze degli organi istituzionali e degli Stati».
Parla di illegalità Chiara Bonotti, referente di Anpi Macerata: «Sono state fermate navi in acque internazionali. A bordo c’erano attivisti e attiviste con aiuti umanitari. Il diritto internazionale ha senso se aderiamo tutti nel rispetto delle singole culture, altrimenti diventa uno stato di forza. Esprimiamo anche la nostra vicinanza umana a una popolazione brutalmente uccisa al di là di ogni diritto».
Leonardo Catena, neo consigliere regionale del Pd
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bravi per il comportamento per aver evitato incidenti lo apprezzo, però da Lunedì tutti a scuola e al lavoro.
Ho visto soprattutto studenti delle superiori. Mi hanno ricordato gli scioperi all’epoca della guerra del Vietnam quando la maggior parte degli studenti non sapeva nemmeno in quale parte del mondo si trovasse il Vietnam.