Un momento della manifestazione
di Marco Benedettelli
Ancora migliaia di persone, ancora un fiume di gente si è riversata al porto di Ancona per gridare basta ai massacri in Palestina e in segno di vicinanza all’equipaggio della Global Sumud Flottiglia, attualmente detenuto in Israele. Con un richiamo speciale a Silvia Severini, l’anconetana imbarcata nella missione di cui, al momento, i familiari non hanno ricevuto notizia: “Silvia libera, come tutta la Palestina… Core de Ancona”, recitava uno striscione alla testa del corteo.
La partecipazione è stata imponente, come accaduto il 22 settembre. Senza contare che analoghe dimostrazioni si sono tenute, questo 3 ottobre, in tutte le Marche, da Pesaro ad Ascoli, oltre che in altre centinaia di piazze d’Italia, a seguito delle sciopero nazionale.
Lo striscione dedicato a Silvia Severini
Due sono stati i cortei ad Ancona, come il 22 settembre. Uno coordinato da Centri sociali Marche e Unione sindacati di base, l’altro dal Coordinamento Marche per la Palestina ma questa volta con l’adesione di Cgil e Fiom. I partecipanti si sono dati ritrovo tra piazza del Crocifisso, rione Archi e la Mole Vanvitelliana a partire dalle 4 del pomeriggio, mandano la viabilità in tilt, prima lungo via XIX Settembre e poi dentro il porto. E anche questa volta l’obiettivo di bloccare le navi è stato raggiungo, secondo quanto annunciato dagli organizzatori l’Autorità portuale ha sospeso gli attracchi allo scalo dorico fino alle 22 dinnanzi a uno scalo presidiato da un pacifico movimento a forbice, tra i due presidi.
La manifestazione in via Marconi
Il corteo guidato dal Marche per la Palestina, il più partecipato a inizio mobilitazione, ha sfilato sotto i cavalcavia fino a spostarsi verso il terminal Maersk dove si è tenuto l’assembramento finale e mentre il sole iniziava a scendere, è arrivato l’annuncio del blocco delle navi merci di Msc.
Il corteo ProPal
A comporlo, una fiumana variegata con bandiere della Palestina e di partito, disegni con fette di cocomero (frutto simbolo di quel Paese martoriato), striscioni contro il genocidio e slogan scanditi al megafono per una «Palestina libera dal fiume al mare», in mezzo a loghi di Cgil e Fiom, sigle della società civile e tantissimi giovani, come quelli dell’associazione universitaria Gulliver. Sventolava anche una bandiera di One Piece, (il teschio con un cappello di paglia), tratto dal popolarissimo anime giapponese che la Generazione Z a partire dall’Asia ha preso a simbolo delle proprie proteste.
La manifestazione
In corteo presenti anche dei politici di centrosinistra: Matteo Ricci, che in serata a Chiaravalle ha raggiunto gli esponenti della sua coalizione per un incontro di analisi della sconfitta, la segretaria Pd Marche Chantal Bomprezzi, i consiglieri regionali neo eletti Antonio Mastrovincenzo di Lista civica Matteo Ricci e Andrea Nobili di Avs.
Matteo Ricci alle proteste di Ancona
Soddisfatto il segretario Cgil di Ancona, Gianluca Toni: «Non abbiamo ancora i numeri definitivi, ma la partecipazione è stata più alta del solito, con molte adesioni nel mondo scuola e aziende meccaniche. La flottiglia ha dato impulso a un desiderio di pace che da anni il governo non riesce a perseguire. In economia di guerra, i primi a pagare sono lavoratori e pensionati».
Le bandiere
D’impatto anche la manifestazione organizzata da Centri Sociali Marche e Unione sindacati di Base, che invece non ha sfilato ma è rimasta ferma al Varco della banchina da Chio, con un camion posteggiato a bloccare gli ingressi verso la dogana, la musica forte dalle casse e l’intento più specifico, come ribadito negli interventi ai microfoni, di fermare il traffico delle merci.
L’assembramento è via via cresciuto, soprattutto nella seconda metà della giornata, raccogliendo alcuni partecipanti dell’altro corteo. Anche qui tanti studenti, lavoratori, portuali, migranti, professori, militanti e sanitari.
La manifestazione al porto
«È la stessa composizione delle persone che hanno navigato per quasi un mese sulla Global Sumud Flotilla in direzione Gaza, bloccata in acqua interazioni dalla marina militare israeliana – riflettono i Centri sociali nel loro comunicato, che continua spiegando – Stiamo assistendo ad una potenza collettiva che in Italia non si vedeva da almeno quindici anni e che sta bloccando la logistica del profitto e della merci con l’unico obiettivo di sabotare l’economia del genocidio sostenuta e foraggiata dai paesi complici di Israele». La settimana di mobilitazione continua.
Le bandiere della Palestina
Dopo cortei del 2 ottobre di Ancona, che in serata hanno paralizzato le strade e poi i presidi davanti agli ospedali in solidarietà al personale medico trucidato a Gaza, e questo massivo di oggi, domani 4 ottobre partono per la manifestazione nazionale di Roma almeno una decina di pullman, organizzati da Centri sociali Marche e Usb. In generale, è prevista una massiccia affluenza dalle città marchigiane.
Ma quando ci siamo dovuti fare un vaccino non obbligatorio per lavorare o quando aumentano le tasse, benzina, gas, etc perché nessuno (anche di altri paesi) si è fatto sentire o ha portato taniche e generatori?
L'articolo è di Lercio vero? Vero?
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@Samuele Berdini. Anche se non la conosco, sono convinto che lei sia migliore dei pensieri che scrive. Altrimenti non posso non pensare a quale dramma interiore la corrode, e la rende tanto cattivo. E ciò mi dispiace.