Bizantini e Longobardi,
il legame con Marche e Umbria

TREIA - Una giornata di studi in programma sabato nell'aula multimediale. Saranno presentati nuovi dati archeologici e ricerche storiche

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Treia-2-650x379La memoria di Bizantini e Longobardi nell’area appenninica torna al centro di una serie di convegni a Treia. Sabato dalle 10 all’aula multimediale si svolgerà una giornata intera di studi dedicata ai Longobardi e al culto micaelico tra Umbria e Marche: una occasione per conoscere la storia, tra archeologia, cultura e tradizioni.

“Confini” è il nome degli appuntamenti giunti alla quarta edizione, aventi per tema la memoria storica dei Bizantini e Longobardi nell’area appenninica tra Umbria e Marche, attraverso lo studio delle testimonianze archeologiche, letterarie e toponomastiche disponibili. Questa quarta edizione treiese è dedicata alla ricerca e studio del culto di San Michele arcangelo, come fossile guida per ricostruire il ruolo storico che Bizantini e Longobardi hanno avuto nella diffusione di santuari, oratori, cappelle, chiese e monasteri dedicati a Sant’Angelo e San Savino.

La giornata di studi treiese oltre a presentare nuovi dati archeologici e ricerche storiche sui territori umbro-marchigiani, si propone di continuare quel proficuo scambio di informazioni tra studiosi di discipline diverse e di ambiti geografici differenti, per contribuire a far luce sulle eredità culturali che la dominazione longobarda ha trasmesso, nel bene e nel male, a questi territori e comunità. Dalle tracce delle relazioni emerge che le novità più interessanti riguardano Perugia, Fermo, Camerino e Montecchio, odierna Treia.



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