Augusto Sabbatini in maglia Maceratese
di Mauro Giustozzi
La chiesa del Santissimo Sacramento dei Frati minori dei Cappuccini di Macerata accoglierà l’ultimo viaggio di Augusto Sabbatini. Domani alle 15,30 è stato fissato il funerale dell’ex centrocampista e capitano della Maceratese mentre da questa mattina la salma è stata composta nell’obitorio dell’ospedale del capoluogo.
Un flusso ininterrotto di dirigenti, ex compagni di squadra, tifosi e semplici conoscenti ha voluto portare il suo omaggio ad una delle ultime bandiere del calcio biancorosso, recordman di presenza in 15 anni ininterrotti di militanza con la maglia della Rata. Tra questi i primi ad arrivare sono stati l’ex presidente Maurizio Mosca, poi i compagni di squadra Domenico Salvi e Stefano Maroni, il presidente dell’Aci Enrico Ruffini che negli anni Ottanta fu dirigente del club. Numerosi anche i messaggi di condoglianze che sono giunti sulle varie pagine social che riportavano la scomparsa di Sabbatini. Tra questi quella dell’indimenticato mediano Gabriele Smeraldi, protagonista della stupenda cavalcata in C2 del torneo 1980/81: «È stato un onore, un grandissimo onore giocare insieme a te. Arrivederci Augusto» ha postato il centrocampista emiliano.
Dino Pagliari
Tante decine, diremmo centinaia, i calciatori con cui Augusto Sabbatini ha diviso campo e spogliatoio lungo le 377 presenze inanellate con quella maglia numero 8 che ha sempre indossato con onore e lealtà, giocando peraltro in quasi tutti i ruoli, eccezion fatta per portiere e centravanti.
Ma un rapporto speciale Sabbatini lo ha avuto, sia dentro che fuori il campo, sia durante la carriera calcistica che successivamente, e risponde al nome di Dino Pagliari altra icona di una Maceratese che riporta alla mente stagioni esaltanti. Dalla sua Umbria Pagliari ha voluto inviare un saluto speciale all’amico di tante battaglie attraverso una lettera inviata alla nostra redazione. «Avere paura del dolore degli altri, di vedere gente a cui vuoi bene soffrire o mutare il corpo. Così ci siamo sentiti con Augusto al telefono, qualche mese fa, ma non incontrati – ha scritto Dino Pagliari – ma ci siamo incontrati tanti anni fa mentre condividevamo un gioco-mestiere come il calcio dentro il quale abbiamo “infilato”, coup de theatre, trappole e scherzi per tutti, senza nessun privilegio, presidenti, direttori, giornalisti e scribacchini. Augusto era diventato da un mio soprannome “Cocoon”, come in quel film in cui alcuni vecchietti (come lui) si trovavano a rigenerarsi per un bozzolo di energia che li mantenevano giovani. La sua età calcistica sembrava indefinita, il suo correre perpetuo. La sua magrezza nascondeva una durezza infrangibile, non si ricorda di averlo mai visto uscire sconfitto da un contrasto, da un duello, da un tackle. Andrebbe insegnato nei corsi per allenatori, la sua classe nell’intercetto, nell’anticipo, nella lettura predittiva delle scelte dell’avversario, ma questo chi scriveva non poteva percepirlo».
L’ex attaccante di Maceratese, ma pure di Fiorentina, Ternana, Vicenza e Spal fra le altre squadre in cui ha militato, ricorda ancora come «Augusto non stava “comodo” in questo mondo. Le trasferte, nelle lunghe ore, erano completamente assorbite da un mazzo di carte e da un pezzo di legno appositamente modellato come tavolo appoggiato sui braccioli. Grandi sfide fino allo sfinimento. Intelligente sempre, ironico e pungente spesso ma mai sopra le righe, mai eccessivo, sempre con garbo. Facemmo le pagelle a tutti i personaggi che circolavano dentro e intorno alla Maceratese in quel periodo. Le aveva ritrovate e me le ha inviate, gli risposi che eravamo stati troppo gentili… si fece una risata. Non abbiamo mai creduto e pensato che ci sia un aldilà ma spero, solo per te, che tu possa trovare un bar dove ti lascino fumare davanti ad un tavolo da biliardo su cui giocare. Tuo fraterno-amico Dino».
Il presidente dell’attuale Maceratese, Alberto Crocioni, ha chiesto alla Lnd di poter far scendere in campo domani la squadra a Sora col lutto al braccio per ricordare il grande capitano scomparso: per le solite, incomprensibili, beghe burocratiche ciò non è stato possibile, i tempi per l’autorizzazione non ci sarebbero stati, per cui la Maceratese ricorderà Augusto Sabbatini giocando col lutto al braccio solamente nella prossima partita casalinga domenica 28 contro la Sammaurese all’Helvia Recina, nel suo stadio. E sarà magari l’occasione di un tributo anche da parte della tifoseria verso un calciatore che ha avuto tatuata sulla pelle la maglia biancorossa.
Addio ad Augusto Sabbatini, bandiera della Maceratese per 15 stagioni
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