Raffaele Speranzon, senatore veneziano di Fratelli d’Italia
di Marco Pagliariccio
Se oggi le visite dei due Matteo, Salvini e Renzi, hanno tenuto il focus della politica regionale su Ancona, domani grande protagonista sarà la costa maceratese. Alle 17, infatti, appuntamento a Civitanova al teatro Cecchetti con il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, mentre alle 18 a Porto Potenza, in piazza Douhet, tocca alla segretaria del Pd Elly Schlein. Tanti big della politica nazionale: d’altronde, lo ha ribadito anche Renzi, le regionali marchigiane sono «le più importanti del periodo».
Ma a dirlo non sono solo voci di centrosinistra, come quella del leader di Italia Viva. Lo confermano anche i fatti, specie nell’attenzione che Fratelli d’Italia continua a riservare alle tematiche delle nostre terre anche con esponenti che poco hanno a che spartire con le Marche. È il caso del senatore veneziano Raffaele Speranzon, che da giorni continua a intervenire sulle questioni di “casa nostra”. Oggi l’affondo è diretto proprio alle parole pronunciate da Matteo Renzi nella sua visita anconetana. «Matteo Renzi, non contento dei disastri prodotti, è tornato nelle Marche – sottolinea Speranzon – della serie: rieccolo sul luogo del delitto, perché non c’è nessuno che più di Renzi abbia danneggiato le Marche e i marchigiani con le sue scellerate decisioni. Tre anni di governo che sono stati una maledizione tra definanziamento alla sanità, operazione Indesit-Whirpool che si è rivelata un fallimento totale e poi la vicenda di Banca Marche; senza dimenticare i mancati interventi sull’alluvione. Schiaffi mortali che i marchigiani ancora ricordano e che hanno messo in ginocchio la Regione. È stato soltanto grazie al buon governo di Francesco Acquaroli che le Marche sono riuscite ad invertire la tendenza e creare quello che è un modello di sana e corretta amministrazione. E tutto questo senza aumentare le tasse, a differenza di quanto hanno gli altri governatori di sinistra. Però c’è una cosa positiva di questa visita di Renzi e cioè che abbiamo capito quale sia l’idea che Ricci ha delle Marche: la stessa di Renzi e di chi come lui non ha fatto altro che danneggiare la Regione e i marchigiani».
Elena Leonardi, coordinatrice regionale di FdI
A dargli man forte la marchigianissima Elena Leonardi, coordinatrice regionale dei meloniani. Con un comunicato stampa fotocopia o poco ci manca di quello inviato qualche ora prima dal collega di partito. «Nel centrosinistra si fa davvero fatica a vedere chi fra i due Matteo, Ricci e Renzi, ha fatto più danni nelle Marche. Oggi hanno la faccia tosta di presentarsi insieme ma i cittadini marchigiani non dimenticano che nei tre anni del suo governo, nelle Marche, Renzi ha solo prodotto guasti. Dal definanziamento alla sanità, poi l’operazione Indesit-Whirpool che si è rivelata un totale fallimento e poi la vicenda di Banca Marche, senza ovviamente tralasciare i mancati interventi sull’alluvione. Con Francesco Acquaroli alla guida della Regione, al contrario, il nostro territorio ha potuto vivere una stagione caratterizzata da una fase di rinascita sociale ed economica senza per questo aumentare la pressione fiscale, cosa che invece avevano fatto i suoi predecessori di sinistra. Faccio i miei complimenti a Ricci per la decisione di invitare Renzi, davvero una scelta vincente in prospettiva delle prossime elezioni che, non ho dubbi, vedranno la riconferma di Acquaroli».
Fabrizio Ciarapica e Gianluca Pasqui
In casa Forza Italia invece si attende proprio l’arrivo di Tajani di domani a “casa” del vicepresidente regionale del partito e candidato consigliere Fabrizio Ciarapica per chiudere una volta per tutte la querelle con il suo collega di partito e di lista Gianluca Pasqui dopo le scintille sulla vicenda delle Terme di Sarnano. Oggi Ciarapica torna su una tematica cara all’entroterra (zona del suo competitor Pasqui, che sabato era a Civitanova per un banchetto informativo durante il mercato): ovvero il Superbonus. «Girando il territorio e confrontandomi con cittadini, tecnici e associazioni – dice il sindaco di Civitanova – ho riscontrato l’urgenza di una proroga equa e uniforme fino al 31 dicembre 2026, anche per le pratiche presentate prima del 29 marzo 2024. Una proroga che rappresenterebbe uno strumento concreto di tutela per migliaia di famiglie, consentendo il completamento dei lavori già avviati e sostenendo la ripresa economica e sociale dei territori del cratere. Siamo sulla strada giusta, confido che il Governo possa considerare attentamente queste esigenze e valutare la proroga come risposta concreta a un bisogno reale e condiviso, garantendo certezza, supporto e sicurezza ai comuni colpiti dal sisma. È fondamentale ascoltare le esigenze delle comunità colpite, mettendo le famiglie al centro delle decisioni e accompagnandole concretamente nel percorso di ripresa. Tanto è stato fatto e tanto si continuerà a fare. Questo sarà anche il mio impegno nel ruolo di rappresentante dei cittadini in Regione: vigilare ogni giorno per garantire che le famiglie possano ricostruire con sicurezza e fiducia un territorio unico».
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