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Concorso per la primaria,
«Annullamento avvolto dalla nebbia.
Si faccia chiarezza sulle responsabilità»

SCUOLA - Il consigliere regionale Pd Romano Carancini: «Opacità e dilettantismo sulla pelle di docenti precari. Va immediatamente ristabilita una corretta e completa informazione di quanto è successo»

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Romano Carancini, consigliere regionale Pd

«L’annullamento del concorso pubblico per la primaria è un fatto gravissimo e caratterizza da opacità da parte degli enti preposti. Una coltre di nebbia avvolge la faccenda. In particolare, non è chiaro chi siano i “padri” della responsabilità di un fatto che si tende a mantenere sotto traccia e a considerare quasi ordinario. C’è opacità e dilettantismo sulla pelle di persone che hanno subito danni personali, professionali e materiali». Così il consigliere regionale e candidato del Partito Democratico Romano Carancini sulla questione del concorso pubblico per la primaria annullato.

Sono 59 i docenti che, dopo gli esami, credevano di essere entrati di ruolo. Oltre al loro ci sono anche un 30% di idonei che sarebbe riusciti ad entrare. Invece tutto da rifare e mercoledì è la data fissata per la ripetizione delle prove orali. Ma Carancini non ci vede chiaro: «È calata la nebbia più totale su questa vicenda che ha visto coinvolti quasi 200 docenti precari a un passo dall’incarico di ruolo e gli istituti scolastici a cui è stata sottratta la possibilità di programmare l’imminente avvio delle lezioni. Lo scorso 28 luglio i vincitori del concorso di immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2025/2026 si sono visti annullare l’intera procedura per effetto di un improvviso decreto in autotutela dell’ufficio scolastico regionale Marche. Motivazione: a seguito di accessi agli atti e segnalazioni pervenute in merito alla regolarità formale della procedura di valutazione della prova orale si è reso necessario sospendere la validità della graduatoria pubblicata l’11 luglio in attesa degli accertamenti di competenza».

Secondo Carancini si tratta di un «paradosso per un concorso finanziato con i fondi del Pnrr, nato per rispondere in modo rapido ed efficace alle esigenze della scuola pubblica, riducendo il precariato ed elevando la qualità del servizio. Sembrerebbe che la commissione d’esame abbia utilizzato criteri di valutazione non conformi, applicando erroneamente le griglie destinate alla scuola dell’infanzia anziché quelle appropriate per la primaria». «Ma per quale motivo l’Ufficio scolastico regionale Marche non ha inserito una motivazione formale chiara e trasparente nel provvedimento di annullamento della graduatoria di merito del concorso regionale? – si chiede il consigliere regionale – quali e quante sarebbero le richiamate irregolarità? Di quale natura e di quale peso? E soprattuttoregionali, quale ente ha predisposto l’errata griglia di valutazione? Il Ministero dell’istruzione o lo stesso Usr Marche? Se l’errore fosse di matrice ministeriale, questo vuol dire che la stessa griglia è stata utilizzata anche dalle commissioni d’esame delle altre regioni italiane?»

Carancini parla di «opacità e dilettantismo sulla pelle di persone che hanno subito danni personali, professionali e materiali e tra esse i vincitori marchigiani costretti a rimettere in discussione il loro percorso, a sostenere nuove prove, a concorrere nuovamente per una valutazione positiva già ottenuta, a non avere i tempi necessari dal punto di vista logistico in previsione dell’eventuale assegnazione delle sedi scolastiche che verrà fatta all’ultimo minuto». E conclude: «Il livello di responsabilità istituzionale per un fatto così grave e senza precedenti è centrale o regionale? Inoltre, con quali risorse verranno coperti i costi aggiuntivi per le nuove sessioni di esame e per la commissione valutatrice? E abbiamo ragionevole probabilità che non si aprano nuovi fronti di contenzioso amministrativo? Sono veramente troppe le domande senza risposta. Va immediatamente ristabilita una corretta e completa informazione di quanto è successo».

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