Finita la latitanza di Cavallari:
estradato in Italia e trasferito
nel carcere di Civitavecchia

ROMA - E’ atterrato oggi all’aeroporto di Fiumicino, scortato dagli agenti della Polizia penitenziaria, il 26enne condannato in via definitiva per la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Dopo l'evasione del 3 luglio scorso dal carcere della Dozza di Bologna durante le ore il permesso concesse per discutere la tesi di laurea, era stato catturato due settimane dopo in un albergo di Lloret de Mar in Spagna dove si nascondeva

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Barcellona, Andrea Cavallari estradato in Italia dalla Spagna, scortato dagli agenti del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria  sul volo di linea  (foto www.gnewsonline.it)

Con l’estradizione dalla Spagna in Italia, si è conclusa oggi pomeriggio  la latitanza di Andrea Cavallari, condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo del 2018.

E’ atterrato intorno all’1.40 di oggi all’aeroporto di Fiumicino, il 26enne catturato lo scorso 17 luglio in un albergo di Lloret de Mar, dove si nascondeva con documenti falsi, dopo essere evaso due settimane prima, il 3 luglio per esattezza, dal carcere della Dozza di Bologna. Quel giorno al detenuto era stato concesso un permesso per discutere la tesi di laurea triennale in Giurisprudenza all’ateneo bolognese. Stamattina è stato scortato fino all’arrivo a Roma a bordo di un volo di linea decollato da Barcellona dal personale del Fast Italia del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip) e da due agenti del Nucleo Investigativo Centrale (Nic) della Polizia Penitenziaria. Prima di essere trasferito nel carcere di Civitavecchia, dove resterà in via temporanea, Cavallari è rimasto per diverso tempo negli uffici aeroportuali della capitale per gli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria e previsti dalla procedura del mandato di arresto europeo.

Cavallari_Barcellona_600-325x244Il 3 luglio dopo la proclamazione della laurea, il 26enne modenese con una scusa si era allontanato dai familiari con i quali aveva pranzato e aveva fatto perdere le sue tracce. Scattato l’allarme per l’evasione, le ricerche erano state coordinate dalla Procura Generale di Ancona che aveva richiesto l’emissione di un mandato di arresto europeo per avviare le procedure operative di localizzazione del ricercato in tutta l’area Schengen, in collaborazione con la Procura di Bologna.

Il Nucleo investigativo centrale e il Nucleo investigativo regionale di Bologna della Polizia Penitenziaria, in stretta collaborazione con i Nuclei investigativi dei carabinieri di Ancona e Bologna, avevano fatto partire le indagini transnazionali che hanno poi portato alla individuazione e alla cattura del giovane lo scorso 17 luglio, con l’arresto eseguito in un albergo a Lloret de Mar dalla Policía Nacional spagnola. Decisivo è stato il monitoraggio dei suoi spostamenti attraverso utenze telefoniche e carte prepagate. Al momento del fermo, Cavallari non era armato e aveva in tasca 800 euro in banconote false, sulla cui provenienza sono in corso indagini. Elementi che lasciano intuire come la fuga sia stata pianificata nei minimi dettagli.



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