Tarlo asiatico a Collevario, l’opposizione:
«Manca un piano di gestione del verde»

MACERATA - I rappresentanti dei tre gruppi di minoranza (Strada comune, Avs e 5 stelle) si dicono pronti a collaborare, ma chiedono chiarezza sul monitoraggio e sulle compensazioni degli abbattimenti. Nei giorni scorsi si è svolta una riunione con Comune e Ampa

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Il tarlo asiatico

Infestazione di tarlo asiatico a Collevario, a intervenire sono Piergiorgio Ciarlantini (Strada comune), Roberto Spedaletti (Movimento 5 stelle) Andrea Maurilli (Alleanza verdi sinistra) che si dicono pronti a collaborare con l’amministrazione e gli enti preposti, ma chiedono chiarezza su monitoraggio e compensazioni (leggi l’articolo). 

«È recente – sottolineano – la scoperta di un’infestazione di tarlo asiatico (Anoplophora glabripennis Motschulsky) a Collevario (leggi l’articolo), un insetto che si nutre del legno di alcuni alberi, è una specie esotica, invasiva che attacca diverse specie di alberi: aceri, ippocastani, pioppi, salici, olmi, carpini e tiglio. Da regolamenti europei a cui fa riferimento la normativa regionale e Amap si attua la lotta obbligatoria con due aree distinte: un raggio di 100 metri dall’epicentro in cui si abbattono tutti gli alberi infetti e tutti gli alberi delle specie vulnerabili in modo preventivo, e un’area del raggio di due km in cui per i prossimi quattro anni si prevede il monitoraggio per verificare che l’infestazione non sia in espansione».

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Piergiorgio Ciarlantini

I rappresentanti del gruppo di opposizione spiegano che «si prevede l’abbattimento di 240 alberi e i cittadini sono preoccupati per una riduzione intensa di verde» e ricordano come «Amap e l’amministrazione hanno organizzato una riunione urgente a Collevario nei giorni scorsi, a cui erano presenti il presidente di Amap, i tecnici del Servizio fitosanitario regionale e gli assessori Paolo Renna e Andrea Marchiori. Amap – prosegue la nota – ha garantito che le spese di abbattimento saranno a carico dell’Ente e prevede un progetto di compensazione di specie non sensibili al tarlo».

Come Strada comune, Avs e M5s i tre rappresentanti vogliono dunque fare alcune considerazioni. «L’abbattimento programmato dall’Amap – dicono – è certo un atto obbligatorio per legge ma resta inalterata la gravità dell’evento che rende necessario favorire e garantire la collaborazione con tutte e tutti. Una sola riunione di quartiere non basta, è bene informare tutta la cittadinanza per accrescere una maggiore sensibilità ambientale con funzione preventiva. Come gruppo politico, siamo disponibili a collaborare per il bene comune ma pretendiamo molto su monitoraggio e le compensazioni».

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Roberto Spedaletti

Ed entrano nel merito delle richieste: «Il monitoraggio dell’area di due chilometri deve essere garantito, documentato, pubblicato e rendicontato periodicamente, coinvolgendo la popolazione per evitare di espandere l’insetto. Il progetto di compensazione deve essere al più presto reso pubblico. Deve essere un progetto completo e che preveda una corretta gestione degli alberi, piantando almeno 500 alberi, garantendo piantagione, irrigazione e manutenzione certa e per almeno cinque anni dall’impianto. In passato con le compensazioni non abbiamo visto grandi risultati: si aspettano ancora le piantagioni compensative per il cantiere del passaggio a livello e dello Stadio Helvia Recina. Si sa dei progetti di forestazione previsti al Sasso D’Italia e a Rotacupa, soddisfatti che si pianteranno circa 7mila alberi ma al momento ci sono solo ottimi progetti. Occorre ragionare sulla gestione del verde urbano a Macerata». Da qui la critica.

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Andrea Maurilli

«Non abbiamo un Piano di gestione del verde urbano e in città non si percepisce un aumento degli alberi e delle aree verdi. Con la crisi climatica in corso il ruolo delle amministrazioni deve essere il riconoscimento del verde come una vera e propria infrastruttura, come l’elettricità e l’acqua. Questo purtroppo manca: si lavora sempre in emergenza, sempre al ribasso e gli effetti negativi si vedono. Ultima nota a margine. È incredibile – l’affondo – come l’assessora all’Ambiente, Laura Laviano, fosse assente all’incontro di Collevario su quello che è un problema di sua competenza. Questo porta frammentare un assessorato importante come quello all’Ambiente, tanto cruciale in questo momento storico. Ma d’altronde i risultati si vedono: nessuna zona verde disponibile con aumento di cemento e macchine, e si percepiscono». 

 

 

 

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