Dolore alla Croce verde per Giacomo,
diventò volontario dopo un incidente:
«Per restituire il bene che mi è stato fatto»

L’incidente lungo la Mezzina

di Laura Boccanera

Nel 2006, poco più che adolescente, era sopravvissuto a un terribile incidente in cui aveva perso la vita un suo caro amico. Fu allora che Giacomo Diomedi decise di diventare volontario della Croce Verde di Civitanova: «Per restituire il bene che mi è stato fatto dedicando un po’ del mio tempo», diceva. Riascoltare oggi quelle parole dà i brividi, come accade di fronte a quelle coincidenze che sembrano scolpite dal destino. Giacomo questa mattina ha perso la vita in un incidente in moto lungo la strada Mezzina a Montegranaro avvenuto intorno alle 8.

Giacomo Diomedi sorridente durante un turno alla Croce verde

Oggi per la Croce verde di Civitanova è una giornata di dolore. Apprendere della scomparsa in un incidente in moto di Giacomo è stato angosciante. Tutti nella sede oggi a fatica riescono a svolgere il proprio dovere con un dolore fitto nel cuore. Perché Giacomo da tempo faceva parte della famiglia allargata della Croce verde, che aveva scelto nel 2016, col corso per volontari e da allora era stato sempre disponibile e presente sia in emergenza, che nei servizi domiciliari.

Questa mattina i volontari in sede sono stati tra i primi a sapere quanto era successo: «Siamo devastati – racconta Diego Perrone, responsabile del corpo militi e cda della Croce Verde – le prime notizie hanno iniziato ad arrivare da alcuni soccorritori del fermano e purtroppo poi dal fratello abbiamo avuto la conferma che la persona coinvolta nell’incidente era proprio Giacomo. Era con noi da quasi 10 anni, un ragazzo meraviglioso, felice, aveva superato da giovane una prova difficilissima, aveva avuto questo incidente in zona Fratte a Porto Sant’Elpidio in cui un suo amico che era con lui ha perso la vita. L’avevamo soccorso noi e da allora si è unito alla Croce verde. Era sempre sorridente, tutti gli volevamo bene perché è una di quelle persone a cui non si può che voler bene».

Giacomo, che viveva coi familiari a Cascinare di Sant’Elpidio a Mare, aveva tantissimi interessi: amava passeggiare in montagna, fare trekking, aveva fatto in passato anche esperienze teatrali con il compianto Rodolfo Craia. Da qualche tempo lavorava nell’azienda di Nero Giardini ed era molto soddisfatto di questo impiego.

Lo ricorda con la voce rotta dal pianto anche Cesare Bartolucci, il presidente della Croce verde: «Era un ragazzo d’oro, d’altri tempi – dice – mi aveva sopportato per un’intera estate quando abbiamo lavorato fianco a fianco per la realizzazione dei totem storici della Croce Verde. Giacomo aveva avuto la pazienza di estrapolare con il computer tutti i giornali storici dal 1910 che parlavano della nostra associazione per realizzare i totem che utilizziamo in occasione degli eventi. Era stato oltremodo disponibile e accurato. Non falliva un turno, portava simpatia in tutta l’associazione ed era anche esperto e competente, aveva ottenuto tutte le qualifiche di soccorso. Pensare oggi di dover realizzare un manifesto funebre di cordoglio per Giacomo è qualcosa che la mia mente e il mio cuore non possono tollerare. Intitoleremo a lui quei totem ai quali aveva lavorato e saremo tutti in divisa al funerale col labaro della Croce Verde».

Il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica: «Giacomo ha portato aiuto, conforto e presenza a tanti rappresentando un esempio di altruismo silenzioso. Condoglianze a nome dell’amministrazione»

Il corpo del 35enne si trova ora all’obitorio di Fermo. Il funerale sarà domani pomeriggio alle 17 nella chiesa di Bivio Cascinare. Giacomo lascia i genitori e un fratello.