Cure odontoiatriche, c’è la rete regionale:
«Saranno gratis per i pazienti fragili
e chi è in difficoltà economiche»

SANITA' - Il progetto presentato questa mattina. L'assessore Filippo Saltamartini: «Una risposta concreta a chi è più vulnerabile». Sono compresi anche malati oncologici. Marco Messi, responsabile operativo: «Percorsi facilitati e cartelle informatizzate»

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Reteodontoiatrica

La presentazione della Rete odontoiatrica regionale. Al centro, l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini

Garantire cure odontoiatriche accessibili e appropriate per i pazienti con fragilità cliniche e sociali, gestire tempestivamente le urgenze e tutelare la salute orale in età evolutiva: questi gli obiettivi dichiarati della Rete odontoiatrica regionale, presentata questa mattina a Palazzo Raffaello dal vicepresidente e assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini.

Alla conferenza hanno preso parte anche Flavia Carle, direttrice dell’Agenzia regionale sanitaria (Ars), e Marco Messi, responsabile operativo della rete nonché direttore dell’Uoc Odontostomatologia e Chirurgia orale dell’Ast di Ancona, che ne ha illustrato articolazione, funzionamento e servizi.

«Con l’attivazione della rete odontoiatrica regionale andiamo a garantire ai pazienti con fragilità cliniche, fra i quali anche gli oncologici, e alle persone che versano in situazioni di difficoltà economica, le prestazioni odontoiatriche di cui hanno necessità, attraverso percorsi di presa in carico globale ed agevolata, che coinvolge tutte le professionalità del Servizio sanitario regionale (Ssr) – ha spiegato Saltamartini – Diamo una risposta importante a tante persone che hanno bisogno di trattamenti sanitari di alta specializzazione sanitaria, che spesso non vengono erogati dal sistema privato, e che impattano in maniera significativa sulla qualità di vita dei pazienti». Raggiunto telefonicamente, l’assessore regionale ha aggiunto: «La questione odontoiatrica per le categorie più fragili mi è sempre stata a cuore. Mi ricordo, all’inizio del mio mandato, gli incontri con pazienti in sedia a rotelle che non potevano permettersi di mettere a posto le loro bocche, aggiungendo ulteriore sofferenza a una situazione drammatica. Però, chiaramente, non è solo questione di denti. Per questo motivo avere al nostro fianco un professionista che sa occuparsi anche dell’ambito maxillo-facciale, come Marco Messi, fa la differenza. Oltre al dente c’è il nervo, la muscolatura, le articolazioni. Abbiamo creato una rete che solo l’anno scorso ha erogato più di 56mila prestazioni, non sono poche».

La rete, istituita con una delibera di Giunta lo scorso anno, si fonda sull’integrazione tra ospedale e territorio, coinvolgendo tutte le strutture pubbliche del Ssr che erogano prestazioni odontoiatriche, al fine di assicurare standard assistenziali omogenei e una copertura capillare del servizio.

«Con l’istituzione della Rete – ha dichiarato Messi – è stato possibile condividere i cosiddetti Percorsi diagnostici terapeutico assistenziali (Pdta) e integrare l’attività di tutte le Unità operative coinvolte, che sono strategiche per il raggiungimento degli obiettivi assistenziali. Inoltre, l’implementazione di strumenti organizzativi informatizzati, come ad esempio la cartella unica informatizzata, l’implementazione di sistemi di prenotazione interconnessi, permetterà di garantire il buon funzionamento della rete e il monitoraggio delle attività. La rete è nata proprio per garantire percorsi facilitanti di accesso per i pazienti che necessitano di una maggiore assistenza, come quelli con fragilità cliniche».

Il modello organizzativo prevede strutture Hub ospedaliere di riferimento per i casi complessi (Ast di Ancona, Aou Marche, Inrca di Ancona) e strutture Spoke, sia ospedaliere che territoriali, distribuite su ogni Ast per la gestione delle attività ambulatoriali, chirurgiche in day hospital e per il monitoraggio. I numeri parlano chiaro: nel 2024, la rete ha erogato 56.163 prestazioni, di cui il 65% da strutture pubbliche, con l’Ast di Ancona in prima linea (46%), seguita da quelle di Pesaro Urbino e Macerata (33%). Il 55% delle cure ha riguardato over 65 e il 28% soggetti clinicamente vulnerabili, confermando l’urgenza di una riorganizzazione per garantire uniformità ed equità nell’accesso ai servizi. Tra le iniziative collaterali già attivate: screening scolastici per la prevenzione della carie, progetto materno-infantile odontoiatrico e campagne contro il carcinoma orale.



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