Il sindaco di Castelsantangelo Alfredo Riccioni
di Monia Orazi
«Castelsantangelo non è un luogo in cui è impossibile ricostruire». Con queste parole il sindaco Alfredo Riccioni replica ai calcoli «teorici» che stimano in 500 anni il tempo necessario per portare a termine la ricostruzione del borgo montano.
«Il problema non è che il paese stia morendo, ma che l’approvazione dei progetti è frenata dal rischio idrogeologico». Il primo cittadino precisa che quando oggi viene presentato un progetto per un immobile collocato in zona R4 (la più esposta a dissesto) la struttura commissariale non rilascia il decreto di finanziamento, ma soltanto una bozza di decisione. Finché la questione del dissesto non sarà risolta, i cantieri resteranno al palo. Gli edifici catastalmente censiti «non corrispondono sempre alle pratiche – precisa Riccioni – un condominio che in banca dati appare come un’unica pratica racchiude in realtà 28 appartamenti e tre locali commerciali; lì i lavori sono terminati da tre anni, anche se per le statistiche figura come un solo immobile. Ad oggi le pratiche presentate sono 156, ma non abbiamo potuto depositarle prima perché la soluzione dei dissesti dei fiumi è arrivata solo di recente».
Sono pochi i residenti rientrati nelle loro abitazioni: soltanto chi vive fuori dalle zone R4. «Per gli altri – spiega il sindaco – la situazione è molto diversa. Nel giro di un mese o due avremo i progetti esecutivi per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, grazie all’ordinanza del commissario alla ricostruzione Guido Castelli. Una volta approvati, i decreti di finanziamento verranno sbloccati e tutti potranno finalmente presentare le pratiche». Resta aperta anche la partita dei piani attuativi. «Manca il piano per il “comparto unico”, che dovrà essere integrato con le nuove perimetrazioni e con il progetto ereditato dalle precedenti amministrazioni – ricorda Riccioni – voglio rassicurare tutti: a Castelsantangelo stiamo lavorando con il massimo impegno per ricostruire il prima possibile. Purtroppo ci sono ostacoli che non dipendono da noi, ma stiamo facendo di tutto per rimuoverli».
Con questa sparata dei cinque secoli sembra proprio che si voglia trasmettere all'opinione pubblica un vago concetto di impossibilità e rassegnazione. Per tutto il resto c'è il Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021-2027 (PSNAI), Obiettivo 4, pagina 45.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
La statistica sulla ricostruzione va ricostruita, all’uopo si nomini alla svelta un commissario straordinario.
Se gli ostacoli non dipendono da loro come fanno a rimuoverli?