Via ai lavori di restauro della chiesa dell’Immacolata. Questa mattina alle 11 il vescovo Nazzareno Marconi ha presieduto il rito di benedizione per l’apertura del cantiere. Alla presenza del parroco don Andrea Leonesi, dei collaboratori pastorali e di una rappresentanza della comunità parrocchiale, monsignor Marconi ha invocato la protezione della Madre di Misericordia – patrona della Diocesi – affinché l’intervento possa svolgersi in sicurezza e con buon esito.
L’edificio sacro, situato in corso Cavour, torna così al centro dell’attenzione dopo anni di ferite invisibili, causate dal sisma del 2016. Il nuovo stralcio di lavori il consolidamento strutturale del soffitto a cassettoni che domina le tre navate, opera dell’architetto Giuseppe Rossi risalente alla fine dell’Ottocento. Verranno inoltre revisionate le coperture delle navate laterali, restaurati i modellati in stucco e messe in sicurezza le superfici pittoriche danneggiate.
Il progetto di restauro è stato curato dall’architetto Gabriele Cardarelli con la collaborazione dell’ingegnere Chiara Antolini, sotto il coordinamento dell’Ufficio Sisma della diocesi. I lavori saranno affidati all’Ati composta da Edil 93 s.r.l. e Eures Arte s.r.l., con il supporto dell’impresa Eredi Paci Gerardo s.r.l. per la parte relativa agli impianti elettrici e speciali, quest’ultima finanziata da fondi privati.
Durante i lavori la vita liturgica della parrocchia continuerà con regolarità: le messe feriali si terranno nell’aula liturgica adiacente alla chiesa, mentre nei giorni festivi le celebrazioni si svolgeranno all’interno del cinema Excelsior, secondo gli orari abituali.
Attendiamo la messa per i lavori riparazione delle ferite del terremoto (danni che non sono invisibili) della Chiesa di Santa Maria delle Vergini. Speriamo prima che crolli del tutto.
Al santuario delle vergini invece quando iniziano i lavori?che scandalo!!!
È del tutto incomprensibile la ragione per cui questa situazione sembra condannata ad uno stallo che cristallizza sempre di più.
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il silenzio assordante sulla ristrutturazione della chiesa delle vergini è inspiegabile.Da quasi un decennio le celebrazioni si svolgono sotto un tendone con le conseguenze facilmente immaginabili,caso unico peraltro a Macerata,dove tutte le chiese danneggiate sono state rese fruibili da tempo .Leggo che esiste un ufficio sisma della diocesi,che potrebbe informare,con trasparenza tipica ecclesiale,gli abitanti sullo stato del non avanzamento dei lavori semmai previsti.
chissà se l’intervento dei media nazionali può aiutare ad uscire da qs stallo?
Sono d’accordo con le rimostranze relative alla chiesa delle Vergini, ma ciò che più mi sorprende è che la diocesi celebra questi lavori in pompa magna, sicuramente importanti anche dal punto di vista artistico oltre che religioso e non si spende, così come le istituzioni, per riportare a casa le famiglie che vivono ancora nelle SAE. Se uno ha fede può pregare ovunque, più difficile è vivere in quattro metri quadrati.