La sede di Banca d’Italia a Roma
«Gli sviluppi recenti dell’economia marchigiana si collocano in un quadro di medio periodo caratterizzato da perduranti difficoltà rispetto al Paese nel suo complesso». E’ come Banca d’Italia, nel suo report annuale presentato oggi ad Ancona, delinea la situazione economica della Regione nel 2024.
Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato dalla Banca d’Italia, nel 2024 l’attività economica è cresciuta in termini reali dello 0,4%, meno che in Italia (0,7% in base ai dati dell’Istat) e in linea con quanto registrato l’anno precedente. Il calo dell’attività industriale marchigiana è proseguito anche nel 2024, con una riduzione del fatturato che ha interessato sia le imprese di minori dimensioni sia quelle più grandi, risultando particolarmente diffusa tra quelle maggiormente orientate all’export, in concomitanza con la flessione delle esportazioni. La fase ciclica sfavorevole e un contesto pervaso da molteplici incertezze hanno scoraggiato gli investimenti: i piani di spesa per il 2024, già mediamente inferiori ai livelli del 2023, sono stati ulteriormente ridimensionati nel corso dell’anno.
A tenere è stata l’attività dei servizi, con le presenze turistiche che si sono mantenute elevate rispetto al confronto storico. Per Bankitalia «i risultati economici delle imprese hanno risentito della debolezza congiunturale, con il credito bancario che ha continuato a diminuire, riflettendo una domanda modesta, anche in virtù dell’ampio ricorso all’autofinanziamento, e condizioni di offerta prudenti».
Matteo Ricci, candidato governatore del centrosinistra
Un report che, in piena campagna elettorale, sa di doccia gelata per il centrodestra e la giunta Acquaroli, impegnata a dipingere una Regione in crescita e ringalluzzita dagli ultimi sondaggi, e che invece dà una freccia all’arco del centrosinistra, che ovviamente non manca di sottolineare in massa gli aspetti negativi dello studio. In prima fila, ovviamente, il candidato governatore Matteo Ricci.
«Per mesi Acquaroli e la sua maggioranza hanno dipinto un quadro delle Marche, fatto di presunti successi economici e di una regione in costante crescita – rimarca l’europarlamentare dem – hanno sbandierato cifre e promesse, illudendo i cittadini con una narrazione autoreferenziale e disconnessa dalla realtà. Oggi, però, i dati diffusi da Bankitalia, così come il rapporto Svimez, rivelano una verità ben più amara e preoccupante. La nostra regione non sta creando quelle opportunità di lavoro stabili e di qualità di cui le Marche hanno bisogno. E mentre il divario di genere nella partecipazione al mercato del lavoro si riduce lievemente, resta ancora molto da fare per garantire pari opportunità a tutte e tutti. È evidente che la narrazione trionfalistica di Acquaroli è stata smentita dai fatti. La sua amministrazione non ha saputo dare risposte concrete alle sfide economiche e sociali che la nostra regione affronta. Non possiamo accettare questa deriva. Le Marche meritano una guida che si basi sui dati, che ascolti le esigenze dei lavoratori e delle imprese, che investa nel futuro con serietà e lungimiranza. È tempo di un cambio di rotta, di politiche che mettano al centro le persone e il loro benessere, non le autocelebrazioni di un’amministrazione che ha perso il contatto con la realtà»
Giorgio Fede, deputato 5 Stelle
Sulla stessa lunghezza d’onda Giorgio Fede, leader del Movimento 5 Stelle. «Il rapporto di Banca d’Italia conferma ciò che il Movimento 5 Stelle denuncia da tempo: le Marche stanno vivendo una fase di stagnazione economica preoccupante, che richiede risposte concrete, non propaganda – dice il deputato pentastellato – il Pil marchigiano cresce meno della media nazionale, la produzione industriale è ancora in calo e le esportazioni rallentano. A risentirne sono in particolare le imprese più piccole e quelle orientate all’export, che si trovano a navigare in un contesto di incertezza, frenando gli investimenti e la crescita. È un quadro che non può lasciarci indifferenti. È positivo che il settore dei servizi, in particolare il turismo, tenga. Ma non basta. Le Marche hanno bisogno di un piano strategico per l’industria, con investimenti pubblici mirati, incentivi all’innovazione e sostegno alle imprese più fragili. Bisogna intervenire anche sul credito, oggi in calo, con strumenti che aiutino le imprese ad accedere a risorse fondamentali per restare sul mercato. Ma cosa vogliamo aspettarci da un governo regionale che manca totalmente di una visione. Le Marche non possono essere trattate come una periferia dimenticata del Paese. Padron Meloni continua a tagliare dove servirebbero risorse, come sanità, scuola e trasporti. E il suo fedele servitore, Acquaroli, rimane in silenzio, non muove un dito per difendere il territorio. Per un rilancio vero dell’economia marchigiana occorre mettere al centro il lavoro, la sostenibilità e la coesione sociale».
Stefano Cencetti
A fare eco anche Stefano Cencetti di Nuove Marche – Base del Cambiamento, formazione che fa parte della coalizione di Ricci. « Questi sono fatti, non opinioni. Sono i dati ufficiali di una realtà economica e sociale in caduta libera. Ed è chiaro: il quinquennio del governo Acquaroli ha peggiorato la situazione delle Marche, svuotando di contenuti la narrazione ottimistica che continua a proporre. Parla di rilancio, ma i numeri parlano di un declassamento continuo, di una regione ferma che perde terreno su tutti i fronti: produttivo, occupazionale, sociale. A fronte di questo scenario, serve un cambio di rotta radicale. Serve verità, chiarezza, competenza. Serve chi non nasconde la polvere sotto il tappeto e chi lavora per affrontare i problemi, non per nasconderli con gli slogan. Per questo siamo al fianco di Matteo Ricci, l’unico candidato che sta mettendo al centro la ricostruzione economica e sociale delle Marche, parlando con serietà di sviluppo, sanità, infrastrutture, lavoro».
Sandro Bisonni, portavoce provinciale Avs
Anche Avs Macerata mette la giunta Acquaroli nel mirino. «È riuscita a fallire anche in tema di crescita economica e di occupazione – rimarca Sandro Bisonni. Portavoce provinciale del partito – tutto questo ovviamente si ripercuote sul reddito e sul potere di acquisto delle famiglie marchigiane che sono ovviamente entrambi sotto la media nazionale. In buona sostanza le politiche della giunta Acquaroli, non solo non sono state efficaci in tema di sanità, acqua, rifiuti e istruzione, come noi di Alleanza Verdi e Sinistra da tempo andiamo denunciando, ma si rivelano fallimentari anche in tema di economia. Ora Acquaroli potrà continuare la sua propaganda elettorale dipingendo le sue politiche con colori che solo lui vede, ma la realtà dei fatti, o meglio dei numeri, è quella della Banca d’Italia che purtroppo ci fotografa una situazione diametralmente opposta a quella da lui descritta. E’ tempo di un cambio di rotta, le Marche meritano di meglio».
Non preoccupatevi. Quando arriverà lui, ma quando ? Leconomia Marchigiana andrà alla grande. Per pelletterie, borse e calzature saranno finite le difficoltà. Arriveranno ordini a valanga. Per i produttori di cucine, lavastoviglie, frigoriferi, lavatrici ecc. ancora di più. Non parliamo poi dei mobili. Come nel Pesarese bisogna organizzare anche turni di notte. Perché sarà la Regione Marche a fare gli ordini.
Italo Salvatelli nessuno fa miracoli, ma dire la verità ai cittadini è un dovere
Mariella Censi Un conto sono le opere pubbliche, unaltro sono le aziende. Nessuno ha mai detto che non ci sono grosse difficoltà nei settori citati.
Bisogna leggerlo il Rapporto prima di commentarlo. Bankitalia a pag 7 cos' scrive: Nei sedici anni ricompresi tra il 2008 e il 2023 leconomia delle Marche ha registrato un andamento peggiore rispetto alla media nazionale. Alla fine del periodo il valore aggiunto in regione risultava ancora inferiore di 5 punti percentuali al2007. A questa differenza hanno contribuito negativamente tutti i settori produttivi : in particolare lindustria in senso stretto, come nel resto del Paese, ma in misura non trascurabile anche le costruzioni e lagricoltura, il cui valore aggiunto si è più che dimezzato; il terziario ha quasi recuperato i livelli iniziali, mentre in Italia ha fatto registrare una crescita sostenuta, che ha più che compensato il calo osservato negli altri settori. Dal 2008 al 2020 chi ha governato le Marche? LO CHIEDO PER UN AMICO...
Enrico Buoncompagni parlare da tifosi è peggio di puntare il dito. Mi pare nessuno fa niente..
La matematica non è una opinione. E neppure Acquaroli ha più opinioni. Un piccolo esempio sono gli sportelli bancari(che sono indice di bene deposito degli abitanti)totalmente assenti nelle comunità montane. Lasciate alla loro solitudine. Le imprese del polo industriale della provincia anconetana sono morte. In mano alle multinazionali, che decentrano e licenziano. E potrei farla lunga...lunghissima la lista.
Mario Banella il nesso tra amministrazione regionale e sportelli bancari in ritirata da tutte le città (figuriamoci nei borghi) quale sarebbe?
Roberto Dignani che la Regione, non ha mosso un dito contro questa politica(le banche non fanno beneficenza)di desirtificazione. Ad esempio, nella Regione Lazio, c'è un accordo con l'ABI, che scongiura questo aspetto nelle piccole comunità. Basta la volontà politica. Un Presidente deciso a Roma, che delle Marche non conosce nulla.(benché ci sia nato). Non solo, già nel 2021, la Corte dei Conti lo cito' in giudizio per lo sperpero di denaro pubblico per aver creato l'ente turismo, che già c'era, con dentro gli amici, degli amici. Insomma, non una significativa figura politica, che andrebbe rivotata.
Mario Banella forse fai finta di non vedere la realtà delle cose, per poter relativizzare tutto, confinando alla politica le responsabilità di un mondo finanziario che ormai è totalmente cambiato rispetto a 10 anni fa', quando iniziava a dare segni importanti di un inizio di rivoluzione. Le banche vogliono fare gli utili, dunque mantengono gli sportelli dove si ripagano i dipendenti, e dove pensano di poter intercettare risparmio. Non mantengono gli sportelli per beneficenza, né per erogare credito per il quale bastano 20 km per istruire una pratica che renderà meritevole o no il privato che lo richiede. Per la beneficenza c'è già il sisma, che sta erogando benefici a pioggia inquantificabili, oltre qualsiasi merito di essere concessi.
Mario Banella da lunedì sono assenti anche nel suo paesello (di Acquaroli) anche se non proprio di montagna...
Mo tutti i cartelloni in giro che ci facciamo ?
Si vede che le Marche non sono così rosee.. altrimenti chi ha la mia età non sarebbe in Emilia a quest'ora. Ne conosco molti
Ah, e come mai? Non andava benissimo secondo Acquaroli, che continua a ridere dai suoi manifesti? E questa è Bankitalia, non sono i suoi sondaggi...
Ti pareva che ci andava una cosa bene
E fu così che CM e Bankitalia divennero un covo di komunisti. Voi veramente avete il prosciutto sugli occhi, allucinante.
Svegliamoci!
Attendiamo con ansia la risposta scontata e ormai trita e ritrita che incolpa le amministrazioni precedenti fino allo Stato Pontificio, nonché l'accusa a Bankitalia di essere comunista come qualsiasi ente, statale o meno, che osi criticare con dati oggettivi le amministrazioni di centrodestra.
Alessandro Belluccini bravo applausi !!! Mo vediamo di è la colpa dei garibaldini probabilmente perché portavano le camicie rosse
Alessandro Belluccini ma che dici... con le amministrazioni precedenti avevamo il PIL più alto d'Europa!
Sono proprio una barzelletta!!! L'Italia cresce più degli altri ( dice Meloni) e questo invece le Marche sono avanti alle altre regioni!! Ma che erba si fumano si può sapere?
Acquaroli la Banca d'Italia dice che hai fatto acqua da tutte le parti,d'altronde è il tuo saper fare di nome e di fatto.Come lo spieghi a quei quattro che ancora ti stanno a sentire?
È un complotto dei comunisti. È la propaganda di sinistra. Sono i poteri forti. E allora Stalin in Russia?
È necessario ricondurre i dati alla realtà. La Regione rispetto alle attività economiche ha, come ente, un impatto assai limitato visto che circa l80% del bilancio e assorbito dalla gestione della sanità. Gli impatti maggiori del lavoro della Regione si hanno in agricoltura e nel turismo settori dovevla performance delle Marche è assai positiva. Cè semmai da discutere sui ritardi infrastrutturali e sulla necessità di una programmazione territoriale con più ampio respiro, ma qui entrano in gioco tre fattori in larga parte non direttamente condizionabili dalla Regione: la capacità dei sindaci, la messa a terra del Pnrr e la ricostruzione. Senza contare i vincoli europei che sono fortemente incidenti. Su credito, manifatturiero, export la Regione può poco, di più può fare su formazione o ricollocazione degli occupati e nello sviluppo di maggiore sinergia conle Università e gli istituti di ricerca (ad esempio lIstao) per mettere in campo un crescente numero di start-up e favorire i processi dinnovazione anche incoraggiando strutture consortili. Una cosa Acquaroli - che avendo la delega al turismo comunque un risultato lo incassa- potrebbe fare: rilanciare lidea dei distretti industriali seguendo gli insegnamenti di Beccatini.
Ma come si lodava tanto... Chi si loda si sbroda
Le cronache sono dalla parte sinistra
Antonio Bianchi te invece stai fuori..
scusate chi sarebbe BANKITALIA?
Il governo dei record su record ,siete i migliori danni della nostra vita vai a casa e dimettiti ,
Ma state scherzando spero,avete permesso a grandi ditte di svendere storiche aziende, ad americani, coreani ,cinesi .....non abbiamo più nulla di nostro,le ditte calzaturiere con la guerra in Russia hanno perso i maggiori acquirenti,qui si lavora solo perché c'è la ricostruzione e chi lavora??? Ai giovani si propongono solo contratto di formazione o a chiamata con uno stipendio da miseria. Gli ospedali ,i servizi li avete fatti chiudere voi e poi osate pure parlare
È colpa dei sinistri dell'antica Roma....
Ce Simo jocato anche lacquedotti dellantica Roma !!!
E adesso come la mettiamo!!! ..parole, auto incensazioni, proclami etc. .... Questa è la verità ufficiale
Forse se tutti quei soldi dati Atim si facevano delle politiche del lavoro
Lattività economica della nostra regione è cresciuta dello 0,4% , la stessa crescita della rossa Emilia Romagna (rapporto di Bankitalia). Emilia Romagna, regione con molte più storiche opportunità industriali e turistiche della nostra. Ma questo 0.4% non mi sembra che abbia fatto molto scandalo nella regione vicina. Articolo pretestuoso e politico, daltronde la campagna elettorale è iniziata da un po.
Quaquaroli?... strano!
Dei due non so chi è il peggio .
E pensare che il Presidente canta in giro le sue lodi per aver trasformato la regione Marche in una regione fiorente ! Ma che film ha visto?
E sempre colpa di qualcunal' altro
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…ah, bankitalia…gv
Il Marchigiano non ci casca …ve ne accorgerete !!!
Quei cattivoni di Bankitalia
Oh Cronache Maceratesi, mo me facete mmattì!! Mezz’ora non trascosse da quando leggii che ce vanza un bel po’ de milioni e adesso leggo che stemo alla fame. Meglio che torno a Citanò dove c’è Flash Splash sempre pronto al selfi service a immortalasse per la gioia sua e se me fa un elenco de quelli che je pare d’accordo con esso, issu, osso, me faria contento.
Mhhhh…..ma allora Acquaroli non è stato bravo sino adesso….
Hahahahahahah
Tutto o.k ma per favore qui sta andando tutto a scatafascio e non mi si dica che sono un disfattista ma la realtà è questa che lo si voglia o no. P.S. in Libia si stanno organizzando per mandarci un bel po’ di risorse il governo che farà? Per la parte economica tipo il gas si prende dove costa meno no dove lo paghi il triplo se va bene indipendentemente da chi sia il fornitore.
Bartolò…tranquillo ce ne stiamo già accorgendo da un pezzo..c’è solo ancora qualche credulone tipo te..che ancora non se ne è accorto..Ma sei in buona compagnia…fra meloniani..salviniani e tajanani ..avete tutti problemi di daltonismo..vedete sempre tutto rosa…nonostante tutti ve lo stiano facendo capire in tutti i modi..Adesso contestate pure i report di Bankitalia..che recita in che monnezza ci avete fatto sprofondare..
Un’intera classe dirigente di traditori della Patria, da sostituire immediatamente.
Prima o poi tutti gli incapaci vengono al pettine
Risorgiamo marchigiani!
Mario Banella ha appena chiuso l’unica banca di Potenza Picena, il comune di Acquaroli! Questo è il grande potere della filiera, manco uno sportello bancario nel loro feudo sono riusciti a salvare!
È semplicemente Acquaroli e non Sant’Acquaroli!!! Perché per risolvere decenni di problemi di una Regione guidata dalla sinistra (vedi viabilità, promozione turistica, commercio, ecc.) solo un santo può riuscire a porre rimedio……
Tutte le esportazioni che facevamo in Russia con le scarpe, le cucine ecc., bloccate causa Putin e relativa guerra, ovvio colpa di Acquaroli. Ricci non si ricorda quando il suo partito era tutto culo e camicia con la Russia? Andavano con le valigie a prendere i soldoni a Mosca, anche un ex Presidente della Repubblica.