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Azione si spacca, Acquaroli o Ricci?
Botta e risposta Sorbi-Costamagna:
«Venuto meno l’accordo con Calenda»

ELEZIONI - Verso le Regionali 2025, il partito diviso tra chi guarda al centrosinistra e chi strizza l’occhio al governatore uscente. Volano accuse di «fughe in avanti» e «personalismi»

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Azione nelle Marche, con Acquaroli o con Ricci? Il partito di Calenda in vista delle elezioni regionali è spaccato fra chi ipotizza l’alleanza con il governatore uscente e chi invece pensa ad un avvicinamento al centro sinistra con Matteo Ricci. E ora entrambe le fazioni parlano di fughe in avanti non concordate. 

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Ivo Costamagna

In particolare da Marche in Azione nei giorni scorsi era arrivata la smentita di un sostegno a Matteo Ricci: «l’adesione alla alleanza di liste e partiti che sostengono la candidatura di Matteo Ricci a presidente della Regione Marche, anche da parte del Movimento socialista liberale a cui aderiscono gli esponenti di Azione Ivo Costamagna e Massimo Seri, comunicata dallo stesso Ricci rappresenta una fuga in avanti ed una scelta né discussa né autorizzata dalla direzione regionale di Marche in Azione – ha commentato la presidente Germana Sorbi – tanto più grave alla luce dell’impegno recentemente preso da quest’ultima, di concerto con il segretario nazionale Calenda, di attendere ancora qualche giorno prima di decidere definitivamente l’atteggiamento da adottare di fronte ai programmi ed alle opzioni messe in campo dai due schieramenti».

Una spaccatura profonda resa forse insanabile dalla replica di Ivo Costamagna, presidente provinciale di Azione e coordinatore regionale del movimento socialista liberale che respinge al mittente le accuse: «I primi a venire meno all’impegno assunto con Carlo Calenda sono stati proprio il segretario regionale e la presidente regionale di Azione – sottolinea – Lo hanno fatto con atti pubblici inequivocabili, sostenendo apertamente il presidente Acquaroli, il primo, e partecipando alla presentazione della sua campagna elettorale, la seconda. Alla luce di questo, le accuse di “fughe in avanti” e di “personalismi” risultano tanto infondate quanto pretestuose. E per questo motivo vengono rimandate con fermezza al mittente. La politica, si sa, non tollera il vuoto e proprio per questo motivo diverse realtà locali del Partito si sono attivate, elaborando documenti indirizzati a Roma e portando, di fatto, alla convocazione della riunione di Civitanova. In quell’occasione, si sono espressi all’unanimità i rappresentanti della stragrande maggioranza degli iscritti di Azione di sostenere la candidatura di Ricci in alternativa ad una linea imposta esclusivamente dai vertici regionali. Infine, sia chiaro: la scelta condivisa nasce dalla convergenza di iscritti ad Azione e di socialismo liberale, soggetto autonomo che siglerà a livello nazionale un patto federativo con Azione il prossimo 7 luglio, con l’obiettivo di rafforzare un fronte liberaldemocratico credibile».

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