Matteo Possanzini
di Mauro Giustozzi
Matteo Possanzini concede il bis. L’allenatore che dopo dieci anni ha riportato la Maceratese in serie D sarà sulla panchina biancorossa anche nella prossima stagione. Con il club presieduto da Alberto Crocioni ha sottoscritto il prolungamento del contratto per un’altra annata sportiva e sotto questo aspetto raggiungendo un piccolo ma significativo record: è il primo allenatore, da quando la Rata ha questa proprietà, a guidare dalla panchina per due stagioni la squadra.
Mister Possanzini, quanta soddisfazione c’è nel restare alla Maceratese con lo stesso staff tecnico-dirigenziale riconfermato?
«Sono felice di avere questa opportunità di continuare un percorso iniziato lo scorso anno assieme ad altre persone come il direttore generale Stefano Serangeli e il direttore sportivo Nicolò De Cesare con i quali abbiamo condiviso tutto quello che abbiamo fatto. Per me entrambi sono una garanzia di poter svolgere il lavoro come mi piace, come lo abbiamo impostato sin dallo scorso anno».
La Maceratese che affronterà la serie D da dove ripartirà?
«L’idea è quella di non smantellare, per quanto possibile, la squadra che ha vinto il campionato e di mantenere la stessa identità di gioco e del modo di affrontare le partite che abbiamo dimostrato nel corso della scorsa stagione. Partiremo da una base che sarà composta da calciatori che abbiamo scelto anche in una proiezione futura: volevamo si vincere il campionato di Eccellenza ma porre anche basi per essere pronti qualora si fosse verificata questa opportunità, ad affrontare la categoria superiore. E’ chiaro che ci vorrà anche la volontà dei calciatori di rimanere: speriamo che ciò avvenga e si possa confermare buona parte di questo gruppo, al quale ovviamente poi aggiungere elementi di qualità ed esperti che possano far crescere il livello della Maceratese perché ci rendiamo tutti conto che il salto in serie D sarà molto impegnativo e questo riguarderà l’intera organizzazione della società».
Tra coloro che si sono messi più in vista nel vittorioso torneo di Eccellenza sono stati gli under Ciattaglia e Bongelli: resteranno ancora in biancorosso?
«Parliamo di due giocatori molto forti per l’età che hanno. Ciattaglia lo conoscevo già dai tempi quando allenavo le giovanili a Perugia mentre Bongelli è stata una splendida sorpresa, anche se ci contavamo che facesse bene. Ciattaglia spero che rimanga e ci sono ottime possibilità che accada mentre per Bongelli sarà lui che a brevissimo dovrà fare una scelta se restare o provare altre esperienze in categorie superiori. E’ logico che a quell’età i ragazzi possano scegliere in serenità cosa fare e dove andare: l’unica cosa che mi sono permesso di dirgli è quella di scegliere la cosa migliore per lui in base alle proprie capacità. Io lo terrei volentieri ma sono parte in causa, a 19 anni capisco che l’opportunità di salire di categoria sia ghiotta. Noi siamo orgogliosi di averlo scelto per mettergli in mano le chiavi del centrocampo, una scelta coraggiosa che però ci ha ripagato».
Sarà una Maceratese che ripartirà dal binomio identità di gioco e giovani?
«Sì punteremo sempre sul mantenere una nostra precisa identità di gioco in ogni partita anche in serie D e sulla valorizzazione di giovani da far crescere ed in questa direzione il nostro direttore sportivo è già al lavoro per cercare di portare in biancorosso quelle figure che ci interessano particolarmente. Partiamo anche da una base con dei giovani che, seppur non più under, come Ruani, Cirulli e Vrioni hanno dimostrare di avere qualità così come altri componenti della rosa attuale. Nella campagna acquisti cercheremo anche di individuare giocatori meno conosciuti ma che per noi hanno le caratteristiche giuste per emergere o un talento sinora inespresso. E’ chiaro che in alcune zone del campo sarà necessario alzare il nostro livello».
Dall’Eccellenza alla serie D il salto appare notevole e dovrà essere costruita una Maceratese che sia all’altezza delle aspettative della tifoseria…
«Io credo che il discorso tocchi tutti e che ci si debba subito adattare alla nuova realtà. Dalla società, allo staff tecnico, all’allenatore ed ai giocatori stessi. Per quanto riguarda la squadra il modo migliore è quello di non snaturarci nel nostro modo di giocare, aggiungendo dei pezzi di esperienza per elevare la qualità dell’organico. Dovremo tutti sentirci sempre all’altezza del compito che ci attende, anche quei calciatori che abbiamo in organico che da qualche anno non fanno la serie D ma che in quella categoria ci sono già stati. Io sono convinto che mantenendo l’identità che ha questa squadra si possa far bene».
Lo scorso anno la Maceratese fu praticamente completata prima dell’inizio della preparazione pre campionato: sarà così anche per la stagione 2025-26?
«In questo momento i nostri dirigenti stanno avendo colloqui con i calciatori che ci sono in rosa per le possibili riconferme e muoversi per acquisire quei giovani del territorio che possono fare al nostro caso. Poi ci muoveremo per individuare quei calciatori da acquistare per sopperire alle caratteristiche che ci mancano in certi ruoli. Io spero che entro la seconda metà luglio si possa avere un organico abbastanza definito: poi è chiaro che dovremo anche scontrarci con le dinamiche del mercato, più si alza il livello e più bisogna aver pazienza. Gli impegni economici sono diversi e le trattative magari più lunghe. Dovremo avere tutti un po’ di pazienza in più rispetto allo scorso anno. La preparazione inizierà nella settimana attorno al 20 luglio, visto che i primi impegni ufficiali di Coppa Italia giungeranno a metà agosto».
Ha perfettamente ragione, non bisognerebbe smaltellare la squadra dopo aver dominato il campionato e bisognerebbe comprare qualche rinforzo in piu' x fare un campionato tranquillo.
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