Maceratese, alla guida resta Possanzini:
«Giovani e bel gioco, obiettivi centrati»

CALCIO - Dopo le riconferme del direttore generale Stefano Serangeli e del direttore sportivo Nicolò De Cesare, resta anche il mister della promozione: ora la triade è completa

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di Mauro Giustozzi

La triade biancorossa adesso è ufficiale. Dopo le riconferme del direttore generale Stefano Serangeli e del direttore sportivo Nicolò De Cesare ecco giungere l’annunciata conferma anche dell’allenatore, con Matteo Possanzini che sarà sulla panchina della Maceratese anche per la prossima stagione.

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Mister Possanzini

Il tecnico si è guadagnato sul campo il rinnovo del contratto e potrà essere così in serie D alla guida e costruire la nuova Rata che avrà come obiettivo un torneo senza grossi patemi d’animo, la permanenza in categoria ed il lancio di altri giovani interessanti come è stato con Bongelli e Ciattaglia nel campionato appena conclusosi. La riconferma del mister è arrivata tramite una nota del club biancorosso. «Oltre alla straordinaria vittoria del campionato di Eccellenza, il mister si è distinto per aver centrato pienamente gli obiettivi fondamentali fissati ad inizio stagione – ha detto il presidente della Rata, Alberto Crocioni – la valorizzazione dei giovani e l’impronta di una chiara identità di gioco. Due pilastri del progetto tecnico della società, sui quali Possanzini ha saputo costruire una squadra solida, coesa e capace di entusiasmare».

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Il presidente Alberto Crocioni con mister Possanzini

La dirigenza ha fugato via qualsiasi dubbio riconfermando in blocco gli autori della vittoria del campionato di Eccellenza e questo è un record anche per il presidente Alberto Crocioni che nel corso dei suoi anni di gestione del club non aveva mai concesso la fiducia ad un allenatore per due stagioni consecutive, cambiando anzi spesso guida tecnica nel corso dello stesso campionato. Per Matteo Possanzini si tratta di un ritorno in quella Serie D che aveva già disputato alla guida della Recanatese, nel campionato 2016-17, restando sulla panchina dei leopardiani per 17 partite prima di essere sollevato dall’incarico. Per lui si tratta di una ghiotta occasione per mostrare anche in categoria superiore la peculiarità del suo gioco che sicuramente metterà in campo nella prossima stagione. Individuando anche gli interpreti giusti per attuarlo in una serie D dove il livello tecnico-agonistico sarà sicuramente superiore e dove sarà necessario disputare ogni gara con la massima attenzione sia nella fase offensiva che difensiva per poter ottenere quei risultati che la società e l’intera tifoseria si attendono dopo dieci anni di assenza da questa categoria nazionale.

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