I relatori all’incontro pubblico
«Il lavoro non è un tema di destra o di sinistra, ma una questione che riguarda tutti», poi l’invito ad andare a votare e un focus sul «valore dello strumento referendario per restituire ai lavoratori voce e potere decisionale su temi cruciali». Si può riassumere così l’incontro pubblico che si è svolto sotto il loggiato del Friends Caffè a Macerata, promosso dai Giovani democratici in collaborazione con il Pd e la Cgil di Macerata per discutere del referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno.
«Un evento pensato per informare, coinvolgere e ribadire l’importanza della partecipazione democratica – sottolineano gli organizzatori – che ha registrato una presenza numerosa e attenta, grazie anche alla scelta di una location che ha fatto incuriosire tante persone».
A moderare la serata è stato Tommaso Domizi, segretario comunale dei Gd di Macerata, che ha introdotto gli ospiti e accompagnato il confronto in modo dinamico e diretto. L’incontro ha visto gli interventi di Daniele Principi, segretario generale della Cgil di Macerata, e di Mattia Benfatto, avvocato specializzato nel diritto del lavoro, che hanno offerto due chiavi di lettura complementari ma sinergiche.
Il pubblico
Daniele Principi ha proposto una lettura politica e sindacale del referendum, sottolineando «il valore dello strumento referendario per restituire ai lavoratori voce e potere decisionale su temi cruciali: la sicurezza nei luoghi di lavoro, il superamento della precarietà, il rispetto dei contratti, il diritto alla cittadinanza per chi lavora e vive nel nostro Paese». Ha ricordato che «queste battaglie sono al cuore dell’azione della Cgil e che partecipare al voto è un atto di dignità e di responsabilità».
Mattia Benfatto, dal canto suo, ha approfondito gli aspetti giuridici dei quesiti referendari, spiegando cosa cambierebbe concretamente in caso di vittoria del sì: «L’abolizione delle norme che facilitano licenziamenti ingiusti, il contrasto alla precarizzazione contrattuale, e il rafforzamento della tutela dei lavoratori nei subappalti».
Nel corso dell’evento è emerso un messaggio forte: «Il lavoro non è un tema di destra o di sinistra, ma una questione che riguarda tutti», poi l’affondo degli organizzatori: «Eppure, nelle ultime settimane, abbiamo assistito a un atteggiamento grave e pericoloso da parte della maggioranza di governo. Esponenti come Tajani e La Russa hanno sminuito il referendum o addirittura invitato i cittadini a non andare a votare. Un atteggiamento antidemocratico, che va denunciato con forza: la democrazia funziona solo se la partecipazione è garantita, incoraggiata e difesa».
L’intervento di Ninfa Contigiani
In questo senso, i Giovani democratici fanno proprio l’invito e la preoccupazione per la disaffezione dei cittadini al voto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha affermato «Non possiamo arrenderci all’astensionismo».
Ingannevole accorpare quesiti così importanti e diversi per raggiungere il quorum sull'unico che interessa veramente ai promotori....
C'è da restituire sicurezza nelle strade,nelle stazioni FS nei luoghi pubblici dove pullulano i delinquenti che avete fatto entrare da ogni parte del mondo x avere più voti. La gente cari miei,non è più ignorante come pensate voi. Ricordiamo tutto il bene ed il male fatto e dalle urne,avrete la risposta,se promossi o rimandati....
Il voto è sempre una bella cosa
8 9 giugno: tutti al mare!
"L'astensione però è un modo di esprimere la convinzione dell'inconsistenza e della pretestuosità di questa iniziativa referendaria". Giorgio Napolitano, referendum 2016.
Come la si pensi nel merito dei 5 quesiti referendari ,ai giovani Gd voglio dire che le dichiarazioni di Mattarella lasciano il tempo che trova ,e mi meraviglio di voi che (comprensibile ) invitate a votare ma non ...ricordate ciò che dice la Legge : Astenersi dal voto non è semplice astensionismo ma scelta politica . Magari chiedersi perché non guasterebbe ,anche se nel referendum il voto uno vale uno. Si rischia di pagare dazio a causa del voto politico dove il voto non vale un. C.... Questo è.
5 SÌ
Io voto No...la cosa primaria non è il job act messo dalla sinistra in sostituzione dell' articolo 18...ma la cittadinanza dove due milioni e mezzo di stranieri potranno avere la cittadinanza e voi i voti che vi mancano così dice Landini nel video di febbraio 2025
Ma queste leggi sul lavoro non le ha fatte il PD quando era al governo?
Ma guarda e quando il PD ha fatto le leggi sul lavoro dove eravate
Abrogazione art 18 fasssisstiii a no la sinistra senza scioperi generali alla francese ️
Su dove dovreste andare avrei unidea!!!
Gli accattoni del voto !
Ma x favore...prima sfasciate x anni poi cercate pezze...
Quanto è bello sta seduti dietro una scrivania e racconta cxxxxte ma andate a lavorare
Il PD che difende i diritti degli operai che votano in massa Salvini e Meloni é bellissimo
Se continuate a fare entrare gli extracomunitari vedrai che sicurezza ci sarà!!! Ridicolo...
PD sempre a caccia di voti
Certo come date la cittadinanza a due milioni di stranieri che porteranno in Italia quattro milioni di genitori per prendere la pensione e farsela pagare nel loro paese. Siete veramente sciocchi per poter avere voti vuoti di significato
Art 18 non lo ha abolito Renzi e la sinistra.
Dai commenti si denota una profonda semplicità di pensiero, come se il lavoro fosse una cosa di destra o di sinistra, come se mai a nessuno è capitato di essere sfruttato, come se nessuno che ha figli non sia preoccupato del loro futuro. Beati voi, certo se siete sicuri che con le raccomandazioni e l'intrallazzo o peggio con le mazzette risolverete i problemi allora siete perfettamente allineati al sistema, se invece avete ancora voglia di cambiare le cose o perlomeno provarci fatelo per i giovani, per le generazioni future. È ora di finirla con ste storie, ricco contro povero, sud contro nord, destra contro sinistra, partita Iva contro dipendente, italiano contro immigrato, etero contro gay. Così gli unici che continuano a fare ciò che vogliono sono chi delinque chi corrompe chi non rispetta niente e nessuno. Il referendum é l'unico strumento di democrazia diretta che ci rimane, perché pensate che i politici dicano di non andare?? Perché così ci leveranno anche questo strumento e potranno continuare a fare e disfare il nostro paese.
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Io andrò a votare e voterò SI
Vi chiamano “sinistroidi” in tanti ma la verità è che la sinistra italiana è sparita da un pezzo per questo il partito con più preferenze era l’astensionismo. Al referendum votero’ma non credo si raggiunga il quorum.
Oh giugno, mese di sole e promesse,
di schede bianche e urne silenziose,
l’astensionismo sorge, fiero e quieto,
un canto muto contro voci verbose.
Non è apatia, né freddo disdegno,
ma scelta ardita, un passo sospeso.
Rifiuto il gioco, il tuo van disegno,
e in silenzio il mio volere è espresso.
Le piazze urlano, le penne si affannano,
promettono cieli, riforme, prodigi.
Ma io, sovrano del non detto, mi scanso,
e lascio al vento i vostri sortilegi.
Non è viltà, ma forza che tace,
un’ombra che sfugge alla rete del potere.
Nel non votare trovo la pace,
un grido che il cuore sa tacere.
Oh referendum, danza di carte,
il tuo richiamo non mi sa avvincere.
Scelgo l’assenza, la mia arte,
e in questo vuoto so ancora vivere.
IL COMUNISMO E’ LA FILOSOFIA DEI FALLITI, IL CREDO DEGLI IGNORANTI IL VANGELO DELL’INVIDIA (Winston Churchill)
io non vado a votare.
Donati, commento intelligente. Ma quanti capiranno : “come se il lavoro fosse una cosa di destra o di sinistra, come se mai a nessuno è capitato di essere sfruttato, come se nessuno che ha figli non sia preoccupato del loro futuro”.