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Maceratese-Montecchio, c’è l’ufficialità:
si giocherà domenica 11 al Del Conero

SPAREGGIO PER LA SERIE D - Cinque giorni di polemiche, rinvii e incertezze per una finale di Eccellenza gestita male: lo stadio di Ancona ospiterà la sfida decisiva, ma resta l’ombra di un’occasione persa per il calcio marchigiano

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La tifoseria della Maceratese e mister Possanzini

di Mauro Giustozzi

A due giorni dalla programmata disputa dello spareggio finale di Eccellenza tra Maceratese e KSport Montecchio, con in mezzo un balletto di ipotesi che si è trascinato per tutta la settimana, con la durissima presa di posizione dell’amministrazione comunale tramite l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi e con la protesta dei tifosi della Curva Just sfociata poi nella manifestazione di mercoledì in centro storico, finalmente è stato risolto il nodo del luogo e della data in cui si definirà la squadra che sarà promossa in serie D. Lo spareggio tra le capolista del campionato di Eccellenza si giocherà domenica 11, dunque non più il 4, allo stadio Del Conero di Ancona con fischio d’inizio alle 16,30.

Nel comunicato emanato pochi minuti fa dalla Figc si legge che lo spostamento è dovuto “per motivi di ordine pubblico” una motivazione che non viene però specificata nel merito e che, nel caso dello stadio di Senigallia, d’ora in avanti dovrà valere per qualunque altra partita simile che in futuro dovesse vedere designato l’impianto rivierasco. Questa la decisione presa alla fine dal comitato regionale Figc Marche, insieme alla Questura di Macerata ed all’amministrazione comunale dorica che si era detta disponibile ad ospitare questa partita. Ma non il 4 maggio, coincidente con la festa del patrono San Ciriaco, visto che il parcheggio dello stadio Del Conero viene utilizzato come scambiatore per chi arriva da fuori città e deve accedere in centro, e quindi non idoneo per ospitare le tifoserie delle due squadre.

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Il ritrovo dei tifosi di mercoledì sera, a sinistra il presidente del club Crocioni

Va detto che all’incredibile situazione creatasi, con la Figc Marche che sin da lunedì aveva indicato il ‘Bianchelli’ di Senigallia come impianto idoneo ad ospitare questa finale, si erano aggiunte poi le ipotesi alternative di Ancona, Fermo, Gubbio e Gualdo Tadino, sino al sopralluogo effettuato persino a Chiaravalle. Una situazione paradossale e non un bel biglietto da visita per l’intero calcio marchigiano che non è riuscito ad individuare un impianto dove far disputare questo spareggio nei tempi previsti, provocando uno scombussolamento generale anche per quanto riguarda i playoff regionali. Con la protesta del Tolentino che avrà anch’esso problemi legati all’esigua disponibilità di biglietti concessi alla propria tifoseria nel campo sportivo di Chiesanuova dove si disputerà domenica la semifinale regionale. Sì perché la vincitrice di questa partita dovrà poi fermarsi nuovamente per due settimane prima di poter disputare, a questo punto inevitabilmente il 18 maggio, la finalissima per accedere alla fase nazionale. Caos al caos a cui si è aggiunta stamattina anche la designazione della terna arbitrale per Maceratese-Montecchio del 4 maggio: spareggio affidato a Marco Antonuccio della sezione Roma 1 (assistenti Piccinini e Di Tella di Ancona).

Certo è che questo precedente segna una via di non ritorno per una futura situazione analoga di spareggio in Eccellenza. Se è così complicato trovare una sede di campo neutro in tutta la regione per giocare la finale sarà necessario applicare una formula diversa con gare di andata e ritorno da giocare negli impianti delle due squadre per non ripetere questo spettacolo assurdo. Ma questo rinvio di ulteriori sette giorni a chi giova di più? Sicuramente non alla Maceratese che poteva sfruttare il grandissimo entusiasmo di aver agganciato i rivali negli ultimi minuti della stagione regolare e psicologicamente avrebbe approcciato con più carica la partita. Fa molto più comodo invece al Montecchio che avrà così più tempo per smaltire la delusione e ricaricarsi in vista dello spareggio con la Rata. Di certo a perderci sono tutti i tifosi ed il calcio dilettantistico marchigiano incapace di gestire una partita con qualche migliaio di spettatori sugli spalti.

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