di Luca Patrassi
Uno su due non ce la fa ad andare a votare, chi coltiva l’eventuale dubbio che i contenuti delle liste elettorali che i vari partiti stanno iniziando a comporre possano incentivare la partecipazione può scioglierlo da solo. Si torna in pista verso la fine del 2025 per le regionali, nel 2026 per le comunali. Già questa disparità cronologica fa sì che eventuali candidati sindaco restino alla finestra in attesa di vedere come vanno le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale delle Marche e del governatore.
La partita regionale vista dalle truppe maceratesi. Definiti i candidati governatori, con la conferma di Francesco Acquaroli per il centrodestra e l’ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare del Pd Matteo Ricci per il centrosinistra, lo sguardo va alle liste.
L’intervento di Francesco Acquaroli
Per capire le singole aspirazioni può essere utile verificare la frequenza della pubblicazione dei post sui vari profili social dei politici, qualcuno ultimamente è apparso anche più prolifico del solito nella redazione dei testi. C’è chi scrive naturalmente di suo e chi lo fa ricorrendo ad aiutini esterni, (intelligenze) artificiali o social media manager.
Si parte dal centrodestra. Fratelli d’Italia. Gli uscenti sono il civitanovese Pierpaolo Borroni e il maceratese Simone Livi che fanno parte integrante di quella linea di pensiero dei meloniani maceratesi che premia l’appartenenza dalle origini. Per loro candidatura sicura: Borroni è uno di quelli che pubblica molto (tutta roba sua e si vede) ed anche Livi è uno sempre collegato ed è sempre il primo a mettere il like sui post del governatore Francesco Acquaroli. Uno che utimamente pubblica molto è il potentino Mirco Braconi, presenzialismo sospetto e indicatore di una molto probabile candidatura, sostenuta dai vertici del partito, che chiuderebbe (tre) la parte maschile della lista di Fdi.
Matteo Ricci
Con “buona” pace di chi pensava di poter essere della partita, i rumors indicavano tra gli altri il treiese Andrea Mozzoni e il maceratese Andrea Blarasin. Sul fronte femminile non sembrano in corsa le primatiste di preferenze (Rosanna Procaccini a Matelica, Silvia Luconi a Tolentino e Barbara Capponi a Civitanova) mentre la vicesindaco Francesca D’Alessandro prosegue con le suo foto postevento, tra gli ultimi avvistamenti quello di Treia a fianco del commissario alla ricostruzione, l’ascolano Guido Castelli, che però non è il candidato governatore del centrodestra. Possibile la candidatura della settempedana Tiziana Gazzellini.
Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova
L’allarme suona da un pezzo in casa Lega, l’ultimo treno sembra averlo preso il commissario provinciale maceratese Mauro Lucentini. Due i consiglieri uscenti (Anna Menghi e Renzo Marinelli) e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. In base ai sondaggi ne resterebbe soltanto uno, già partita la campagna elettorale e la ridda di voci incontrollabili su singoli appoggi di qualche potentato locale che sarebbero venuti meno. Forza Italia: il camerte Gianluca Pasqui, coordinatore provinciale del partito, punta evidentemente alla riconferma ma non sembra trovare proseliti l’idea che gli azzurri possano presentarsi con una lista blindata. Da qualche giorno circola autorevolmente la voce che scenda in campo il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica. Sul fronte di una possibile lista civica a sostegno del governatore Acquaroli non ci sono novità: un nome possibile è quello dell’ex sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi che però potrebbe anche decidere di correre per la Lega. Tra i nomi in ballo anche quelli del sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e del consigliere comunale di Macerata Claudio Carbonari. Guarda verso Ancona anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: secondo alcuni lo fa perchè vuole candidarsi, secondo altri è per controllare i flussi finanziari e cercare di dirottare su Macerata qualche finanziamento.
Nel centrosinistra la candidatura di Matteo Ricci sembra aver rianimato il Pd. Scontata la ricandidatura del consigliere uscente Romano Carancini, altri nomi possibili sono quelli dei sindaci di Montecassiano Leonardo Catena e di Monte San Giusto Andrea Gentili (che però continua a smentire). A Camerino il nome che circola è quello di Marco Belardinelli, a Matelica l’ipotesi è Massimo Montesi, a Montecosaro Paola Castricini, a Civitanova Lidia Iezzi e a Recanati Rita Soccio. In casa Avs il nome che circola è quello dell’ex consigliere regionale dei Verdi Sandro Bisonni. Si parla della presentazione di un paio di liste civiche, in ballo (su liste distinte) due ex assessori alla cultura, Stefania Monteverde e Massimiliano Bianchini. In casa pentastellata l’attenzione è ancora rivolta alla ricerca di una intesa sul programma per poi passare alle singole candidature.
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Questa volta non andrò a votare, poiché sono tra i molti delusi di tutti i partiti, che predicano bene e razzolano male, anzi, malissimo. Se hanno bisogno di metterci personaggi che già stanno sedendo su qualche poltrona, anzi stanno nel Palamento Europeo su di una poltrona molto ben pagata dai nostri soldi, ma che non si dimettono, in modo che se va male quaggiù, restano sempre lassù.
Certamente ci sarà lo zoccolo duro dei tanti dementi che hanno bisogno di padroni che li ingannino. Ma tanta gente, oggi, si è levata dagli occhi la maschera della ingenuità e la vuole buttare a coppe.
Ciò che mi ha convinto di uscire dal gregge è la posizione di tutti i partiti che vogliono il riarmo dell’Europa, come è negli obiettivi dei padroni dell’Europa, che prendono ordini dai produttori di armi, come prima li prendevano dalle case farmaceutiche per il vaccino anti-Covid, e prima ancora con la massiccia vaccinazione dei bambini.. Né mi convince la Lega, che a parola è per riprendere, giustamente, contatti commerciali e politici con la Russia, dato che la Russia è europea e che i nostri confini sono gli Urali. Ma che poi vota insieme a FdI e FI per il riarmo.
Tutti i partiti sono nanetti al servizio (oltre che delle loro tasche) di chi ha potere economico e finanziario. Allora statevene tra di voi, che tanto con il solo 20 per cento dei votanti un governo sarà sempre fatto, in barba alla Costituzione e a Ventotene, tirato fuori dal cilindro, come tirano fuori l’antifascismo quando non hanno più nulla per plagiare l’elettorato.
Non voto perché voglio evitare che si dia ragione a quella (puntini, puntini) che ci governa in Europa, che sostiene un uomo di paglia come Zelensky, che dimentica che tutto cominciò con i massacri nel Donbass russofilo, e che non voglio che i miei nipoti e gli Italiani finiscano come avvenne con Mussolini… Ossia, con un’alleanza con degli psicotici che ci costarono tante vite e distruzioni…
E’ ciò che gli elettori vogliono?
PS – Andrò a votare solo se troverò una lista del Generale Vannacci, l’unico che mi garantisce che la parola data viene rispettata.