di Luca Patrassi
Passano gli anni, ma il conto arriva e non è nemmeno indifferente. Nella sede della Cisl maceratese nei giorni scorsi l’Ast ha sottoscritto il verbale di conciliazione per 44 dipendenti dell’azienda sanitaria che erano assistiti dall’avvocato Diomede Pantaleoni e seguiti appunto dal sindacato.
Costo dell’operazione 145mila euro. Oggetto del contendere, nel lontano 2014, i tempi di vestizione del personale sanitario che l’azienda non riconosceva ai fini della retribuzione.
«Con ricorso rubricato nel 2014, alcuni dipendenti dell’Ast di Macerata, inquadrati nei ruoli del personale sanitario con attività in prevalenza articolata su turni, con obbligo di indossare la divisa all’inizio ed alla fine di ogni turno di lavoro, si rivolgevano al Tribunale di Macerata, Sezione lavoro, per ottenere il riconoscimento del tempo di vestizione come tempo di lavoro, pari a venti minuti a turno, chiedendo la condanna dell’ente datore di lavoro al pagamento delle differenze retributive maturate a decorrere dal 2008, oltre versamento contributivo ed accessori di legge».
Dal 2014 si arriva al 2019: il Tribunale del Lavoro in accoglimento del ricorso, dichiara «il diritto dei ricorrenti alla retribuzione del tempo destinato ad indossare e dismettere la divisa aziendale, nella misura di 10 minuti prima e 10 minuti dopo ciascun turno di lavoro con condanna dell’Azienda resistente a retribuire il tempo suddetto nel quinquennio precedente la domanda proposta in primo grado».
Altri dipendenti con ricorso del 2015 avanzavano le medesime rivendicazioni. Il Tribunale di Macerata con sentenza del 2019 dichiarava «il diritto dei ricorrenti alla retribuzione del tempo di vestizione ad inizio turno e di vestizione a fine turno, nella misura di 6 minuti prima e di 6 minuti dopo ciascun turno di lavoro».
La sentenza ha comportato un procedimento di quantificazione ad personam, in relazione alle effettive presenze in turno di ogni singolo ricorrente. Per l’esecuzione delle stesse, parte dei ricorrenti e l’Ast hanno inteso definire un accordo conciliativo in sede sindacale evitando l’ulteriore ricorso al contenzioso.
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