Il Consiglio di Civitanova
Questione pregiudiziale e conteggio dei consiglieri per la legittimità dell’approvazione della variazione di bilancio, la minoranza presenta un esposto al prefetto e al Ministero dopo l’ultimo consiglio comunale di Civitanova. Chiedono un parere sull’interpretazione del regolamento e in caso, l’invalidazione della delibera.
La questione sul numero necessario a ritenere valida la seduta in caso di variazione di bilancio aveva tenuto banco anche durante l’ultima assise, quella di sabato scorso 30 novembre quando l’opposizione non ha votato la variazione di bilancio ponendo la questione pregiudiziale. Ovvero secondo la minoranza di centrosinistra per approvare una variazione di bilancio era necessario un quorum costitutivo rafforzato, ossia 12 consiglieri. Secondo il segretario comunale invece, appellandosi all’articolo 61 basterebbero 4 consiglieri, motivo per cui la richiesta era stata rigettata. Ma sulla questione l’opposizione vuole togliersi ogni dubbio e interpella Prefetto e Ministero chiedendo di esprimersi nel merito di una presunta violazione delle norme.
L’iniziativa è dei consiglieri comunali di centro sinistra, Letizia Murri (Ascoltiamo la città), Mirella Paglialunga (Per Civitanova), Francesco Micucci, Lidia Iezzi, Yuri Rosati (Partito Democratico), Elisabetta Giorgini (Dipende da Noi), Piero Gismondi (La Nuova città), a cui hanno aderito anche le consigliere di Siamo Civitanova Silvia Squadroni e Lavinia Bianchi.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale che si è svolto di sabato, in seconda convocazione, dopo la mancanza di numero legale venerdì sera, era stato posto all’ordine del giorno il punto sulle variazioni al bilancio di previsione, nell’ultimo giorno utile previsto dalla legge. Sulle variazioni di bilancio i consiglieri di minoranza avevano sollevato la questione pregiudiziale, chiedendo il ritiro del punto e la non discussione, per mancanza del quorum costitutivo rafforzato, stante la presenza di soli 10 consiglieri di maggioranza, mentre per le materie di bilancio in seconda adunanza, il regolamento (dalla lettura data dalla minoranza) ne richiede 12, (ossia la metà dei consiglieri assegnati). Messa ai voti la questione pregiudiziale è stata rigettata dalla maggioranza e i consiglieri di minoranza non hanno partecipato al voto. Di fatto le variazioni sono passate con un numero di consiglieri illegittimo secondo i proponenti del ricorso.
«L’interpretazione delle norme del regolamento in materia di bilancio e relative variazioni, come suggerita dal segretario generale e avallata dal presidente, non è condivisibile e contrasta con altri precedenti di questo stesso consiglio comunale – spiegano dall’opposizione – vedi delibera 22 del 4 aprile del 2023. Oltretutto da questa interpretazione errata, discenderebbe il pericolo di un paradosso, ossia che in seconda convocazione, con soli 4 consiglieri come prevede il comma 3 dell’articolo 61, si possano votare variazioni e quindi approvare spostamenti di milioni di euro da una posta all’altra del bilancio, oppure operare storni di cifre significative che vengono imputate ad una missione piuttosto che ad un’altra, modificando se del caso, anche il piano delle opere pubbliche. Infine, ma non da ultimo, l’articolo 61 del regolamento viola anche la norma ordinaria, di rango superiore, quando prevede appunto che le deliberazioni di seconda convocazione siano valide con la presenza di soli 4 consiglieri, mentre l’articolo 38 comma 2 del Tuel, obbliga in ogni caso la presenza in consiglio di 1/3 dei consiglieri assegnati, quale soglia minima inderogabile, e quindi per il comune di Civitanova, 8 consiglieri e non 4. Questa norma del regolamento è dunque palesemente illegittima».
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Sì, adesso fatene una questione pre-giudiziale. Su al Capoluogo e nella Capitale sono state inviate un numero oramai incalcolabile di letture in lettere, cartoline postali, esposti… per avere una risposta post-giudiziale e non sappiamo nemmeno se mai sia arrivato un avviso di ricevimento perché non ci avete mai fatto sapere niente tenendoci all’oscuro di questa appassionante corrispondenza epistolare se c’è o di eventuale romanzo epistolare di cui non si sa se abbia lettura. Certo, sarebbe una bella domanda chiedersi chi dei due destinatari risponderà per primo. Io opterei per Roma in quanto possono usufruire di posta aerea vista la vicinanza di aeroporti pubblici e privati.