di Francesca Marsili
«Stiamo procedendo, come da delibera di giugno 2024, a organizzare una diversa gestione dei musei di Tolentino». Replica così l’assessore al Bilancio Diego Aloisi alla consigliera di opposizione Silvia Luconi sull’associazione “Tolentino Arte e Cultura” alla quale l’amministrazione Sclavi ha inviato disdetta per la gestione dei musei cittadini. L’ex vicesindaco aveva sollevato la questione soprattutto dal punto di vista dell’occupazione dei dipendenti dell’associazione.
«A differenza di quanto dichiarato da Luconi – prosegue Aloisi -, questa fase di transizione è costantemente monitorata dall’amministrazione attraverso un costante colloquio con l’associazione “Tolentino Arte e Cultura” e soprattutto attraverso degli atti formali, a supporto del fatto che l’improvvisazione non ci appartiene. Annunciamo pubblicamente – spiega l’assessore – che nella nuova procedura di affidamento che stiamo predisponendo sarà attivata la “clausola sociale” che prevede la stabilità occupazionale del personale impiegato e che abbiamo lavorato fianco a fianco per azzerare gli impatti dovuti ai mancati introiti dell’associazione derivanti dalla chiusura del Castello della Rancia, chiuso da marzo per lavori post sisma».
«La conclusione, che abbiamo già formalizzato – continua l’assessore – è un contributo straordinario che ha la finalità di garantire il pareggio di bilancio dell’associazione stessa». Secondo Aloisi l’affermazione della Luconi «che dice che “il mancato sbigliettamento deve essere indennizzato” è un grave errore, proprio perché la convenzione da lei creata e che evidentemente non ricorda recita “In caso di disavanzo, le parti si impegnano a valutare concordemente eventuali interventi a sostegno delle attività effettivamente svolte”: è cosa ben diversa ed è esattamente quello che abbiamo fatto». Aloisi rivendica anche di averlo fatto in anticipo, proprio a tutela dei dipendenti, «in quanto capirete che il disavanzo lo si attesterà solo dopo la chiusura, e quindi nel 2025».
Riguardo la proposta di proroga di tre mesi dopo la scadenza della convenzione, annunciata all’associazione e formalizzata a fine novembre, «c’è da dire questo – precisa l’assessore – è stata fatta a fine novembre perché proprio in questa data abbiamo avuto la certezza che il Museo dell’umorismo sarà aperto (i lavori sisma di palazzo Sangallo permetteranno di tenerlo comunque aperto sicuramente fino a marzo e non potevamo saperlo prima) ed è stata fatta sempre con la finalità di dare continuità ai dipendenti. L’amministrazione – conclude – non solo è perfettamente in grado di elaborare una nuova gestione museale, ma si è mossa sempre nei termini e secondo le modalità che un buon padre di famiglia adotterebbe».
Chiara Marchetti
Ad intervenire sulla questione è anche la presidente dell’associazione, Chiara Marchetti, che precisa: «Abbiamo sempre lavorato per puro amore della città e continueremo ad essere al servizio della stessa, ma in questo momento ci interessa il futuro dei nostri dipendenti e il raggiungimento di un accordo che possa coprire il mancato sbigliettamento a seguito della chiusura del castello della Rancia, senza il quale siamo in difficoltà economiche, come l’amministrazione ben sa». Marchetti che dice di non voler entrare «nel merito delle questioni politiche», racconta cosa è stata la Tolentino arte e cultura in questi 5 anni di gestione museale della città, fin dalla nascita, durante la precedente amministrazione. «Abbiamo svolto le mansioni previste dalla convenzione senza mai essere stati ripresi, grazie anche alla serietà del nostro personale. I nostri dipendenti sono stati formati tramite corsi di approfondimento in materia, proprio per questo siamo sempre stati in grado di offrire ai visitatori molteplici servizi: dalle guide informative all’interno delle nostre strutture all’organizzazione di piccoli tour della città, passando per laboratori didattici ed eventi a tema. Ricordo il primo Prom città di Tolentino – sottolinea – i diversi carnevali, le giornate storiche.
L’associazione ha continuato a svilupparsi nonostante sia stata costretta ad operare anche durante i duri anni del Covid, e con serietà ha costruito rapporti di collaborazione con tante realtà, da quelle scolastiche a quelle turistiche a quelle associative. Fino alla chiusura del castello della Rancia hanno lavorato con noi 7 dipendenti ai quali abbiamo affiancato tre Tis di carattere sociale ed a turno diversi Pcto scolastici. I nostri conti sono pubblici e l’adesione a “Tolentino arte e cultura” è sempre stata aperta a tutti tanto che nel nostro consiglio direttivo c’è tutt’ora un posto libero lasciato per un rappresentante del Comune che non è mai stato formalmente richiesto. Nonostante questo e chi ci abbia scelto per primo, e aggiungo nonostante il nostro massimo rispetto per l’attuale amministrazione alla quale sin dall’inizio abbiamo sempre offerto collaborazione, a giugno abbiamo ricevuto la disdetta della convenzione senza, a nostro avviso motivi particolari e ci dispiacerebbe se questi fossero solo politici. Resta – prosegue – dopo un cammino pieno di successi e soddisfazioni il rammarico di non essere mai stati in questi ultimi due anni coinvolti nella realizzazione di alcun evento e di non aver mai avuto nessun tipo di dialogo con l’attuale amministrazione ad esclusione dell’assessore Aloisi, con il quale il rapporto è sempre stato di reciproca trasparenza. Ci auguriamo per la città che chi verrà dopo sappia continuare un percorso di miglioramento dell’offerta museale».
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