Diffamazione all’ex assessora Gabellieri,
otto mesi per Livio De Vivo.
La difesa: «E’ ingiuria ed è depenalizzata»

CIVITANOVA - Oggi la sentenza al tribunale di Macerata. I fatti legati a una diretta Facebook dell'ex consigliere. Per il suo legale «Il senso delle sue dichiarazioni era: perché fa queste scelte politiche? Le frasi non si riferivano alla sfera personale»

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Livio De Vivo con l’avvocato Marco Mariani

Una diretta Facebook in cui avrebbe offeso l’allora assessore al Turismo, Maika Gabellieri. Da qui l’accusa di diffamazione che oggi ha portato alla condanna a 8 mesi dell’ex consigliere comunale di Civitanova, Livio De Vivo. La sentenza è del giudice Francesca Preziosi del tribunale di Macerata. La difesa ha sollevato la questione che non si sarebbe trattato di diffamazione ma di ingiuria, un reato che è depenalizzato. De Vivo oggi è stato sentito e ha chiarito che comunque la sua era stata una critica politica e non atteneva alla sfera personale dell’ex assessore Gabellieri.

I fatti risalgono al 18 giugno del 2020. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Stefano Lanari, De Vivo stava realizzato una diretta su Facebook e avrebbe pronunciato frasi offensive verso Gabellieri. Avrebbe detto (molte le espressioni dialettali che vengono riportate in italiano): «Il sindaco e gli assessori de Citanòmagnano», «l’assessore che abbiamo al turismo… non vale un c… Non mi ricordo il nome de sta scema… sta rovinando Citanò…» e ancora, avrebbe detto «La Gabellieri. La peggio assessora al Turismo degli ultimi 50 anni», «a noi ce piace Popsophia… chiudi tutta Citanò Alta… e adesso… Popsophia va via da Civitanova», «Aoh… io te lo dico in maniera tranquilla Maika… ma tu che fai, pippi la cocaina? Te fai le canne? Te ubriachi?». E ancora «Noi abbiamo un problema… questa ragazza sta male… c’ha dei problemi…. se droga? Io non lo so… l’ho detto prima… pippa la cocaina? Ma no, io non so, io non me permetto… se fa le canne? Se oggi me dici che piove e fa lo sole…. me dici che fa lo sole e piove… questa è strana… sta signora… non so come chiamarla… e c’ho pure paura perché questa è strana… la vedo sempre che va a casa con tanti uomini… che ne so se so tutti amici… aoh io non lo so questa quello che fa… fa… tutti i valori della famiglia… vorrei capire un attimo… questa c’ha qualche problema». Queste alcune delle frasi contestati.

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L’ex assessore Maika Gabellieri

In seguito alla sentenza di oggi, il legale di De Vivo, l’avvocato Marco Mariani, spiega che «la nostra difesa era incentrata su questo: essendo presente la persona offesa alla diretta incriminata, che ha anche provato a chiamarlo al telefono, il codice penale prevede, quando c’è possibilità di difendersi, che il reato sia ingiuria, reato dal 2006 depenalizzato. Questo, a parte l’esimente del diritto di critica politica. I termini che ha usato non alludevano alla sfera privata ma riguardavano le scelte amministrative che aveva fatto Gabellieri.

Lui inoltre – prosegue Mariani – aveva informato due giorni prima di questa diretta. La stessa Gabellieri lo ha chiamato al telefono durante la diretta ma non ha potuto rispondere sennò si interrompeva la diretta. C’era un altro numero a disposizione per telefonare.

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L’avvocato Bruno Pettinari

Aveva quindi la possibilità di intervenire e difendersi. Sarà questo uno dei motivi di appello, il fatto che si tratti di ingiuria e quindi non costituisce reato perché è stata depenalizzata».

Su quanto disse De Vivo nel corso della diretta il legale aggiunge: «Il senso delle sue dichiarazioni era: perché fa queste scelte politiche? Le frasi si riferivano a quello e non alla sfera personale dell’ex assessore». Il giudice ha condannato De Vivo a 8 mesi e disposto una provvisionale di 3mila euro per Maika Gabellieri che al processo si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Bruno Pettinari.

(Gian. Gin.)

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