«No a delocalizzare la Talamonti,
è una ricchezza per il territorio»

TOLENTINO - La questione la solleva l'ex consigliere di maggioranza (ora al gruppo misto) Antonio Trombetta, è legata alla realizzazione dell'intervalliva. «Trovo assurdo che il Comune non abbia speso una parola per tutelarla»

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Antonio Trombetta

di Francesca Marsili

Il consigliere comunale Antonio Trombetta lo aveva promesso appena qualche settimana fa, uscendo dalla maggioranza, che avrebbe fatto opposizione senza sconti. Eccolo, con un intervento a gamba tesa contro il sindaco Mauro Sclavi in relazione al rischio delocalizzazione della ditta di frantumazione di materiali edili Talamonti, in zona Le Grazie, conseguente alla realizzazione dell’intervalliva San Severino – Tolentino.

«Trovo assurdo che il Comune, nella persona del sindaco, non abbia speso una parola per tutelare la ditta, ma abbia invece preferito recarsi alle 7 di mattina circa nell’impianto per dire che sarebbero arrivati a fare i sondaggi propedeutici al trasferimento dell’attività senza tra l’altro nessuna comunicazione ufficiale in merito e senza aver avviato alcun tipo di confronto con la stessa». Pur sostenendo che l’intervalliva sia un’opera strategica e necessaria, Trombetta evidenzia che da troppo tempo girano voci insistenti sul fatto che la stessa arriverebbe a Tolentino esattamente in corrispondenza dell’uscita ovest della superstrada, dove ci sono due attività: l’autolavaggio “Acqua Fresh”, in via madre Teresa di Calcutta, e la Talamonti, appunto.

«Le stesse voci – prosegue – dicono che soprattutto la Talamonti, azienda da sempre fondamentale per il territorio, ma soprattutto in questo momento di profonda ricostruzione, debba essere mandata via, incuranti del fatto che quella è una realtà presente sul territorio tolentinate dal 1998, che lavora 36mila tonnellate di materiale edile e legnoso l’anno, che ha circa 3900 clienti e 14 dipendenti. Ho già iniziato da molto tempo a stare vicino a questo come a molti altri imprenditori. Non mi fermerò di certo adesso, farò di tutto per mettere a disposizione le mie competenze e conoscenze affinché si tuteli un’attività produttiva importante del territorio.

Parliamo dell’unica azienda della provincia di Macerata che effettua trattamenti del cartongesso e nella produzione di cippato per il riscaldamento delle serre. Che produce compost, usato come fertilizzante per giardini, in agricoltura e per impianti per il verde pubblico e privato, oltre a eseguire opere edili stradali e ad essere l’unica azienda in grado di effettuare carotaggi di apparati radicali di alberi abbattuti o caduti accidentalmente con minimo danno alle pavimentazioni sia stradali che dei marciapiedi. Darle addosso significherebbe bloccare la ricostruzione e creare un disagio ancora più grave di quello creato dal sisma del 2016».

Il consigliere, che ha abbandonato il gruppo di maggioranza Tolentino popolare per approdare in quello misto, sostiene: «Fare il sindaco significa conoscere il territorio e chi lo abita, ma anche chi contribuisce ad apportare ricchezza allo stesso. Cosa ancora più preoccupante in mancanza di un’azienda che fa recupero di materiali inquinanti, il verificarsi di abbandoni degli stessi. Su questa vicenda ho già sentito l’assessore alle Attività produttive Fabiano Gobbi che mi ha assicurato che se ne sarebbe occupato».

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