A casa Berrè il turismo
è una questione di famiglia
«Autenticità la nostra parola d’ordine»

CINGOLI - L'agriturismo sorge in una casa colonica con alberi secolari. E' gestito da Fabiola Spadoni, la titolare, con il marito Pacifico Berrè, il figlio Giorgio e la figlia Sofia. Si trova al centro delle Marche ed è un esempio di come si può contribuire all'economia locale, valorizzando i borghi

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Pacifico Berrè e Fabiola Spadoni con la figlia Sofia e il figlio Giorgio

di Alessandra Pierini

Tre secoli di storia e una intera famiglia per garantire a Cingoli una offerta turistica di qualità e capace di valorizzare l’entroterra. Così è nato l’agriturismo I mori a Cingoli, un esempio di come sia possibile, attraverso qualità e attenzione ad ogni dettaglio, sia possibile conquistare una nuova fetta di pubblico e rilanciare l’economia nelle Marche. Ma anche di come siano le persone, in un settore come quello turistico, a fare la differenza.

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L’interno dell’agriturismo

L’agriturismo I Mori sorge in aperta campagna in una casa colonica. A gestirlo sono Pacifico Berrè, oggi in pensione e la moglie Fabiola Spadoni. Il figlio Giorgio e la figlia Sofia danno una mano: «La nostra famiglia è sempre stata residente in questo posto negli ultimi tre secoli – racconta Berrè – Siamo risaliti a questa data tramite uno studio fatto anche all’Archivio di Stato e abbiamo rintracciato un documento che risale al 1760. Anche i “mori”, gli alberi di gelso che danno il nome all’agriturismo sono secolari e almeno due di essi risalgono a tre secoli fa».

L’agriturismo si trova su un crinale al centro delle Marche: «Siamo un agriturismo autentico, coltiviamo cereali e, come da protocollo biologico, un legume diverso ogni tre anni. La nostra vigna produce Verdicchio e Rosso Conero. Abbiamo moltissima frutta e ortaggi e facciamo noi la salsa di pomodoro per il sugo. Anche l’olio è prodotto da noi grazie a 56 ulivi in maggioranza secolari. Il mio medico dice che l’olio buono è una medicina per questo cerchiamo di farlo al meglio per curare noi e i nostri ospiti. presto inizieremo la raccolta prematura. Noi mangiamo le stesse cose che offriamo ai nostri ospiti».

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Fabiola Spadoni

La secolare casa colonica è stata ristrutturata secondo i criteri della bioarchitettura e dell’edilizia biologica, nel rispetto dell’ambiente e della tipologia urbanistica di un tempo: «Per il restauro – prosegue Berrè –  iniziato nel 2002, sono stati utilizzati solo materiali naturali, non c’è niente di chimico. Grandi travi di larice sui soffitti e porte in legno massello trattati con prodotti naturali, pareti in pietra arenaria tipica della zona. La struttura è energeticamente autonoma e completamente ecosostenibile».

La scelta fatta dalla famiglia per garantire il massimo della qualità è di preparare un solo pasto al giorno, la cena e solo per gli ospiti dell’agriturismo: «Sono io ad occuparmi del menu – spiega Fabiola Spadoni – che modifico in base alla disponibilità di prodotti del nostro orto. Facciamo piatti tradizionali, piatti tramandati da mia nonna e mia mamma. Io ho rubato con gli occhi pur non facendo scuole da chef. Mio marito ha fatto da cavia, poi con gli anni ho acquisito l’esperienza necessaria. Tutto è limitato agli ospiti, così è molto più gestibile. Aprire agli esterni non ci avrebbe consentito di usare ai nostri prodotti, non sarebbero bastati».

imori2-1-325x244Scelte che hanno caratterizzato questa struttura, che occupa anche cinque dipendenti, e che le hanno permesso di integrarsi nell’economia turistica locale in modo sostenibile, adattandosi al territorio circostante e alle Marche. «Non ci sono corsi per gestire un agriturismo – continua Berrè – quindi all’inizio siamo andati nella cattedrale degli agriturismi, in Toscana. Lì ci siamo accorti che molti non sono autentici e invece noi abbiamo deciso di puntare proprio su questo. Passione, qualità senza intaccare il prezzo e piccoli numeri sono la nostra forza».

Quasi la metà dei clienti sono stranieri che arrivano principalmente fuori stagione: «Prima di tutto arrivano  olandesi, belgi e tedeschi – poi gli italiani,  Italiani soprattutto dal nord». I Mori si trova proprio al centro delle Marche ed equidistante dalle mete più gettonate: «Siamo ben integrati nel territorio – sottolinea Spadoni – tutti noi operatori della zona, abbiamo un gruppo whatsapp, tra noi non c’è concorrenza, collaboriamo per far venire più persone possibili a Cingoli. Così se non abbiamo stanze disponibili chiediamo chi può ospitare i nostri clienti, oppure se i nostri ospiti hanno bisogno del pranzo che noi non prepariamo, chiediamo chi invece può farlo».

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I Mori aderisce a Confartigianato Imprese Macerata Ascoli Fermo che da anni si impegna costantemente sul fronte turistico. Posizione ribadita anche di recente dal segretario generale Giorgio Menichelli, tra l’altro autore del libro “L’Italia di mezzo”, uno studio volto a delineare la situazione dei piccoli borghi e a proporre strategie di valorizzazione. 

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