Francesco Acquaroli
di Alessandra Pierini
Francesco Acquaroli scivola in fondo alla classifica sul gradimento dei presidenti di Regione d’Italia. Il consenso da parte dei cittadini, secondo l’elaborazione di Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, è sceso al 43% a -6 punti percentuali rispetto alle elezioni che lo hanno visto primeggiare nel settembre 2020. Acquaroli è quindi ultimo tra i 13 governatori “esaminati” ( sono esclusi i neoeletti). Se la cava meglio Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, che guadagna un 2,7% e si attesta al 29° posto su 80 primi cittadini.
Tra i presidenti di Regione a conquistare la prima posizione è Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, 68%) che scavalca sia Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, 67%) che Luca Zaia (Veneto, 66%). Per loro il consenso resta pressoché invariato e la classifica li vede in cima ormai da qualche anno.
«Osserviamo un calo di gradimento – scrive Noto Sondaggi – per un governatore su due, tutto sommato fisiologico, mentre ben tre primi cittadini su quattro perdono consenso. A quanto emerge dalla rilevazione, il ruolo dei presidenti di Regione è percepito più incisivo, sia in termini di governo del territorio che di capacità di portare le istanze locali all’attenzione del governo. È anche da considerare che proprio la legge sull’autonomia differenziata ha riacceso negli ultimi mesi il protagonismo dei presidenti di Regione, sia di quelli che si sono dichiarati a favore che contro».
«Il dato più vistoso del ventesimo Governance Poll – si legge ancora nella nota – è però il calo di popolarità della maggior parte dei primi cittadini. Solo un sindaco su quattro incrementa il consenso rispetto al giorno delle elezioni. Per ben tre sindaci su quattro si è invece registrato un calo». Calo che non ha invece interessato, come si diceva il primo cittadino di Macerata che oltre a conquistare consenso, è in una posizione alta della classifica.
«Un risultato che mi rende orgoglioso – commenta Parcaroli – e che riconosce l’impegno, la tenacia e la passione che metto, ogni giorno, a servizio della città e di un intero territorio. Un grande risultato che è il frutto di un lavoro costante che, in qualità di Sindaco di Macerata e grazie al lavoro della squadra di centrodestra e della struttura comunale, ha permesso di attrarre investimenti e risorse, in nemmeno quattro anni di governo, per oltre 100 milioni di euro; e tanti sono i progetti ancora nel cassetto. Risorse che andranno a migliorare la vivibilità della città creando nuove e moderne infrastrutture, garantendo maggiore sicurezza, creando posti di lavoro, incrementando il benessere dei cittadini e promuovendo la cultura, lo sport, il turismo e tutto ciò che di unico abbiamo da offrire. Un progetto a lungo termine che, da quando ho accettato la proposta della candidatura a sindaco, ho portato avanti con spirito di servizio verso la comunità e nella massima onestà. Abbiamo ancora tanto da fare per la città nei prossimi anni; una città che merita un percorso politico e amministrativo incentrato sulla concretezza e sul lavoro costante anche se spesso, volerne cambiare il volto, significa anche dover fare i conti con disagi e problematiche e, di questo, me ne scuso personalmente con i cittadini rassicurandoli sul fatto che questi sacrifici ci permetteranno di avere una Macerata nuova, accogliente, rinnovata. Come sapete la mia porta è sempre aperta per tutti voi e continuerò, come faccio ogni giorno, a lavorare con umiltà e serietà come mi avete chiesto di fare, quattro anni fa, dandomi la vostra massima fiducia».
Il Governance Poll 2024 ha preso in considerazione 80 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta. Non sono state testati i Comuni e le Regioni in cui si è votato nel 2024, oltre alla Liguria in cui il presidente è sospeso dallo scorso maggio. Le interviste sono state effettuate tra maggio e luglio 2024 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza.
Subito all’attacco il Pd Marche che commenta: «Non poteva essere altrimenti. Le Marche fanalino di coda per sanità pubblica, per il lavoro, per l’economia, per i diritti delle donne, presentano il conto al responsabile di questa allarmante discesa. Il presidente Francesco Acquaroli è oggi al centro di una crisi di popolarità senza precedenti». A sottolineare quella che viene definita dal Pd una inesorabile debacle è anche la segretaria Chantal Bomprezzi: «Questa cifra rappresenta una bocciatura sonora da parte delle marchigiane e dei marchigiani, confermando il distacco crescente tra il governo regionale e i cittadini. “Questi dati dimostrano una verità lampante: l’alternativa alla colonia di Meloni esiste e si chiama Campo largo del centro-sinistra. È tempo di voltare pagina e costruire insieme un futuro migliore per le Marche, all’insegna della partecipazione e dell’inclusione».
La classifica de Il Sole 24 ore, relativa ai governatori
Il dettaglio della classifica relativo al sindaco Parcaroli
Se si volesse approfondire il tema sanità Marche si deve tener conto della folle gestione sui numeri di medici. Per formare un medico occorrono almeno 10 anni. Cosa si è fatto nel 2014????? Le politiche precedenti a quella di Acquaroli hanno creato dei buchi enormi. Questo , insieme alla pandemia, ha affaticato la gestione.
Sarebbe stano il contrario
Incredibile , le marche soprattutto la sanità stanno volando. Come può essere?
Acquaroli ha fatto acqua da tutte le parti fin dall' inizio, vogliamo ricordare quanto ci ha messo per l' insediamento perché non riuscivano ad accordarsi??? Quello che mi stupisce è parcaroli, ma probabilmente le indagini sono state fatte mesi fa, quando ancora non era esplosa la bolla edilizia maceratese
Una bella coppia. Ennesimo grande successo della destra al governo delle Marche ️
Sanità! E' qui che si casca ... la sanità marchigiana con le sue belle liste di attesa è un fiore all'occhiello ...
Il governatore delle marche non fa niente per la sanità,il sindaco di Macerata va alla grande,dopo decenni di immobilità la città è diventata un cantiere a cielo aperto!qualche opera si poteva evitare (marciapiedi per la corta )ma mia opinione personale, quando si fa poco , quando si fa' troppo, purtroppo le mezze misure sono difficili da trovare! buon lavoro politici mi auguro che abbassate le tasse,dato che caro governatore i servizi li avete quasi azzerati!
Stanno smontando la sanità di Macerata,a favore di Civitanova, Acquaroli e Saltamartini,ovvero il gatto e la volpe
Ma è wardasci!
Effettivamente si è visto anche nelle ultime elezioni tra europee e comunali....
Sarebbe strano il contrario
Roberta Pelliccioni vero
Sono arrivati quelli che dicono: Perché quelli di prima che hanno fatto? E io rispondo:quelli di prima hanno fatto male,questi di adesso stanno portando avanti il lavoro di quelli di prima. Se ancora vi scannete per partiti... Abbiamo perso in partenza
Ci avevano promesso mare e monti , latte e miele .........................................non sono nemmeno riusciti ad invertire la tendenza sia a livello locale e sia a livello regionale ....... sempre peggio ........... sanita' al collasso , liste di attesa sempre piu' lunghe e in qualche caso bloccate , (chi mai l'avrebbe immaginato).
Sempre in campagna elettorale.... certo tra un anno elezioni....
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Nel 2020, dopo 50 anni dalla disgraziata istituzione delle Regioni (previste nella debolissima Costituzione del 1948, conseguente alla mai dichiarata – dalla Corte di Cassazione – vittoria della repubblica nel referendum del 1946, causa brogli ed intere province più milioni di prigionieri di guerra che non poterono votare. Tutto facilmente dimostrabile, carte alla mano…) e 19 anni dalla ancora più disgraziata regionalizzazione del 2001 (che allargò il numero di mangiapane a tradimento che gestiscono a favore di interessi privati la cosa pubblica), nella Regione Marche vennero esclusi dal governo coloro che avevano sempre amministrato ed “eletti” altri, di sedicente orientamento ideologico opposto.
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Orbene, non si nota alcuna differenza nell’azione quotidiana, tanto da pensare che siano ancora gli “altri” a governare.
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I più svegli avevano capito che il consociativismo e la sottomissione a voleri “altri” erano la forza motrice degli eventi sin dal 1943. Quelli un po’ meno svegli, se n’erano accorti un po’ dopo e pian piano altri l’avevano realizzato, sino alla scossone eversivo del 1992 (sostituzione di una classe dirigente non del tutto prona ai voleri internazionalistici, con un’altra decisamente peggiore) e del 2011 (famigerata lettera europea, con la quale venne installata un’altra classe dirigente con la quale abbiamo toccato il fondo – ma si potrebbe ancora scavare – della sottomissione ad interessi anti-italiani).
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Oggi, solamente i non dotati di mente razionale non hanno capito che cambiano i suonatori ma la musica rimane esattamente identica perché è scritta altrove.
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La cosa ancora più triste è la tendenza di costoro a dividersi in partigianerie più assurde di quelle da stadio, mentre la Patria Italiana è collassata in tutti gli aspetti del vivere civile.
Crolla come era prevedibile che fosse. Sicuramente non per Bartoloni che incolperà i soliti rosiconi.
Acquaroli non ha fatto tutto da solo, i suoi assessori e consiglieri ci hanno messo del loro. Tutto sommato, possiamo dire che hanno saputo continuare sulla falsariga del modello precedente di cui ancora girano alcune facce che hanno tutta l’intenzione di dare modo a questa compagine regionale di continuare ancora nella devastazione di cui si sono dimostrati capaci, soprattutto nella sanità che doveva essere il loro fiore all’occhiello. Anche nell’ultimo articolo dove compare, Saltamartini continua nel suo monologo a dir poco straziante. Per Parcaroli uscirei tranquillamente dai sondaggi di cui del resto non servivano neanche per Acquaroli per dargli quella sistemazione strameritata di cui i marchigiani si erano già accorti e almeno che Bartoloni non valga tre punti rimane pressocché impossibile dargli una considerazione meno negativa di quel che effettivamente sembra scaturire dai vari commenti sul suo operato fin dagli inizi con quella meravigliosa trovata di riportare le auto in piazza e su cui i maceratesi ancora dibattono. Anche per lui vale la benevolenza usata per Acquaroli che non poteva certo ridursi così da solo. Magari sto sbagliando sul conto del sindaco di Macerata ma se non lo facessi mi sentirei addosso tutto il peso di essere in malafede pensando il contrario. E per carità, non aggiungo nemmeno che sia uno dei più accaniti salviniani premier e quindi anche lepinista, orbanista o forse semplicemente orbo e sordo se si sente gratificato dal sondaggio. Se poi dovessi dare io un sondaggio su Civitanova lo farei mentre suono il ritmo delle remate col tamburo su una di quelle belle navi galere dove ai remi metterei tutto il consiglio comunale che guida e non guida la città, dove sono gli interessi personali a dettare il calendario.
Non credo affatto alla dieta punti.