L’arrivo a Loreto
di Redazione Cm (foto/video Federico De Marco)
«Non dimenticate il pellegrinaggio non termina qui, il pellegrinaggio termina quando ognuno ritorna nella propria casa, quando ognuno ritorna nella propria comunità forte dell’esperienza che ha realizzato». Questo il messaggio che l’arcivescovo Rino Fisichella ha destinato alle decine e decine di migliaia di fedeli che hanno partecipato al 46esimo Pellegrinaggio Macerata-Loreto.
La carovana di notte
La carovana, con oltre 60mila persone, è partita ieri sera da Villa Potenza ed è arrivata stamattina nella piazza del Santuario della Santa Casa. La testa della carovana ha terminato il lungo discesone sotto un cielo nuvoloso poco prima delle 6,30. La nottata è filata senza intoppi. Imponenti le misure di sicurezza con i servizi di prevenzione ed antiterrorismo messi in campo dalle dalle forze dell’ordine che hanno garantito che il pellegrinaggio si svolgesse regolarmente. Canti e preghiere hanno scandito il ritmo dei passi. Con la domanda “Come è possibile tutto questo?, tema di questa edizione in un anno di guerre, di odio, di sfiducia e di rancore, a risuonare nel cuore e nell’anima di ognuno.
E tra le intenzioni di preghiera, infatti così come l’anno scorso, non poteva mancare proprio un appello alla pace. «La pace è un bene, un atto desiderato quanto apparentemente impossibile – ha letto una delle guide del Pellegrinaggio dal sagrato della Basilica – Ma noi abbiamo fiducia che nel cuore dell’uomo c’è una ragione più grande delle nostre opinioni. Dolore, morte, distruzione non costruiscono nulla. La pace è un bene per uomini audaci, come la storia ci insegna. Si ascolti il grido di dolore di uomini donne e bambini e si trovi l’audacia di compiere il primo passo».
E’ stato l’arcivescovo Rino Fisichella, accompagnato dall’arcivescovo di Loreto Fabio Dal Cin, da monsignor Giancarlo Vecerrica (fondatore del Pellegrinaggio), da gli altri vescovi delle Marche e dalle autorità, a entrare per primo nella basilica per lasciare un mazzo di rose all’altare della Madonna.
L’arcivescovo Rino Fisichella
«A nome vostro – ha poi detto Fisichella ai fedeli – ho deposto un mazzo di rose, non potevamo fare regola migliore che raccogliere in quelle rose tutte le nostre intenzioni di preghiera. Ne ho avute due in particolare: la prima, in quella casa ci dice il vangelo di Luca, Gesù cresceva. Possa Gesù crescere nel cuore di ciascuno di noi, non accontentiamoci mai di quello che conosciamo su di lui, amarlo significa credere nella sua conoscenza. E poi ci dice l’evangelista, Maria conservava tutte queste cose nel suo cuore. Mentre passate per le mura della casa di Maria, affidate a lei tutte le vostre intenzioni, le vostre, quelle che vi hanno affidato, quelle che sono arrivate da molte parti del mondo. Maria le custodisce con sé, Maria le accoglie, Maria si fa intercessore presso il Padre. E poi non dimenticate il pellegrinaggio non termina qui, il pellegrinaggio termina quando ognuno ritorna nella propria casa, quando ognuno ritorna nella propria comunità forte dell’esperienza che ha realizzato qui nel Santuario».
«Vi auguro di ritornare a casa con Maria – ha aggiunto Dal Cin – lasciamoci prendere per mano da lei. Lei ci porta da Gesù che è la nostra speranza e la nostra pace, e chiediamo a lei di essere ciascuno di noi, lì dove viviamo ogni giorno, uomini di speranza e di pace, cominciando dalle nostre case e dalle nostre famiglie».
Monsignor Giancarlo Vecerrica
Quindi la tradizionale consacrazione della Madonna, gli inni e la domanda che monsignor Vecerrica ha rivolto ai fedeli: «Siete d’accordo che il pellegrinaggio continua?». «Sì», il grido della piazza.
Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi davanti all’altare della Madonna
Anche il sindaco di Macerata e presidente della Provincia Sandro Parcaroli a Loreto
E un emozione unica . E una notte di preghiera. magari tutti i giovani vanno a divertirsi a ubriacarsi in qualsiasi località e non solo.......facciamo un po' di riflessione e non ridicolizziamo nessuno.
L"emozione che si prova arrivati a quel punto è indescrivibile
Nn ho partecipato, ma il mio cuore si...
Dopo una notte di riflessione e di preghiera arrivare a Loreto è una sensazione unica ,né ò percorsi 24 partendo sempre dal campo sportivo di Macerata
È stata una notte emozionante meravigliosa seguita tutta in diretta da casa lho vissuta molto intenzamente
Avranno molti peccati da scontare
Roberto Lattanzi ognuno la pe sa come vule
Roberto Lattanzi hai voglia! 60.000,poi,son numeri taroccati in modo esponenziale. Passano sotto casa mia, li sento e li vedo. Molti meno.
Io mio marie mio figlio l'abbiamo fatta anni fa un'esperienza unica per chi a fede vale la pena provare ti rimarrà nel cuore per sempre
Roberto Lattanzi non significa avere peccati,solo che ticsenti più aperto verso il prossimo e ti far stare meglio
Fatta ..da Macerata ..Helvia Recina . Loreto .
Io c'ero
Ogni uno fa ciò che crede meglio ma chi non partecipa non può ironizzare su chi fa il pellegrinaggio ,che tutti i nodi giungono al pettine
Giuliano Mengoni giusto ognuno fa quello che crede, ma questi avanzi della chiesa perché non scendono in piazza quando c'è da protestare contro gli stupri o femminicidio?
Roberto Lattanzi ognuno la pensa come vuole
Io mio marito e mio figlio l'abbiamo fatta anni fa un'esperienza unica per chi a fede vale la pena provare ti rimarrà nel cuore per sempre
Roberto Lattanzi non significa avere peccati,solo che ti senti più aperto verso il prossimo e ti far stare meglio
Esperienza stupenda io l'ho fatta 8 volte
I miei figli hanno partecipato
Non si può ragionare così è troppo riduttivo
Fatta ..da Macerata ..Elvia Recina . Loreto .
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Una esperienza che a mio avviso va fatta, immergersi in questo cammino per tutto il tempo della durata è come vivere in altra dimensione, è bello e fa bene, al cuore, all’ anima al corpo, magica la moltitudine e quello che avviene…..non riesco più a stare in raccoglimento nel mezzo di tante persone, troppa distrazione, ricordo il pellegrinaggio quasi in solitario tra pochissime persone strette tra loro da un comune sentire, non c’era allegoria solo voglia di silenzio e concentrazione…..altri tempi che qualcuno ancora se li concede…..importante raggiungere lo scopo ed accettare a braccia aperte i cambiamenti, ogni periodo ha i suoi.
Per la signora Agostinelli. Non si accettano acriticamente tutti i cambiamenti, ma solo quelli che portano ad una società sana. Certi generali, ad esempio, lasciamoli al loro destino.