Giovanni Bosso
Cherry Bank diventa il primo socio di Banca Macerata. La realtà veneta, con filiali e hub in sei regioni d’Italia, ha infatti acquisito il 9,6% dell’istituto di credito maceratese. L’acquisto, effettuato da un unico socio, ha interessato 174.349 azioni ordinarie del valore nominale di 25 euro (per un controvalore totale di oltre 4,35 milioni di euro), pari al 9,68% del capitale sociale. Una quota che porta dunque Cherry Bank a diventare il socio di maggioranza relativa di Banca Macerata.
«L’acquisizione – la banca veneta – si inserisce nel programma di ampliamento dell’operatività per il tramite di accordi commerciali con istituti bancari a forte radicamento territoriale. L’intervento nel capitale è quindi volto alla realizzazione di sinergie sull’offerta, in linea con la gamma di soluzioni per famiglie e imprese già presente da parte di Banca Macerata e avviata anche da Cherry Bank nella contigua regione romagnola e nell’area di Pesaro, ove l’ampliamento di Cherry Bank è avvenuto recentemente grazie alla fusione di Banca Popolare Valconca perfezionata solo 4 mesi fa».
L’ad di Cherry Bank, Giovanni Bossi ha commentato: «Banca Macerata è una realtà solida sul territorio e stabilmente profittevole. Vogliamo collaborare quali soci, nel pieno rispetto delle rispettive autonomie ed in coerenza con le linee guida tracciate a sostegno della nostra desiderata espansione. Collaboreremo con Banca Macerata per far sentire al meglio la nostra vicinanza, certi che la collaborazione potrà fare bene ad entrambi e, soprattutto, consentire di servire al meglio le esigenze di una comunità che ha avuto mille occasioni di dimostrarsi capace ed intraprendente».
Post di informativa ovviamente: relata refero Cherry Bank, ha registrato risultati notevoli nel suo primo esercizio. Ecco alcuni dati chiave: Utile netto: Nel 2022, Cherry Bank ha riportato un utile netto di 10,9 milioni di euro, rispetto a una perdita netta di 756 mila euro nel 2021 (dato proforma). ROE (Return on Equity): Lindicatore di redditività, il ROE, è stato del 22,18%. CET1 Ratio: Il coefficiente di capitale di livello 1 (CET1 ratio) è salito al 14,34%, un aumento di 124 punti base rispetto al 13,10% del 2021 (e superiore di 89 punti base rispetto ai requisiti regolamentari SREP 2022). Totale attivo: Lattivo totale della banca è di 1,1 miliardi di euro, in crescita del 8,1% rispetto al 20211. Margine di intermediazione: Il margine di intermediazione è stato di 54,2 milioni di euro, un aumento del 81,5% rispetto al dato proforma del 2021 Sono dati forniti dalla banca stessa. Inoltre altro anno interessante- nel 2023, Cherry Bank ha continuato a brillare. Lutile netto è balzato a 79,5 milioni di euro grazie alle operazioni di fusione e acquisizione gestite con successo. (https://www.borsaitaliana.it/.../cherry-bank-utile-netto...) Il patrimonio netto è cresciuto in modo significativo, raggiungendo i 165,1 milioni di euro. I coefficienti patrimoniali, come il CET1 ratio e il TCR, sono stati ancora più solidi, superando i requisiti regolamentari. Buon lavoro allora !!!!!
Siamo sempre più dipendenti da banche del nord.
Continua la svendita di aziende da parte degli italiani
Tommaso Petrov Non penso sia una svendita, quel tipo di istituto sembra un avvoltoio alla ricerca di immobili dati in garanzia alle banche. Probabilmente banca macerata, nonostante la tenera età, è già fortemente esposta con mutui inesigibili.
Massimiliano Cingolani può essere
Tommaso Petrov Cherry Bank, non ostante il nome è italianissima. Il Patron è lo stesso che ha di fatto creato Banca Ifis ed è un Banchiere di livello. Sta facendo shopping nel centro Italia (ha comprato da poco Banca Valconca che non era ben messa) e sta puntando a costituire un Polo al di fuori dei soliti nomi che stanno monopolizzando il settore. Il momento, secondo me, non è dei migliori perché da qui a relativamente poco tempo assisteremo al fallimento di molte aziende edili cresciute con il Superbonus ed al mancato pagamento di molti prestiti elargiti con ampie garanzie Statali dal 2020 ad ora, quindi cè qualcosa che potrebbe non tornare, ma vedremo quello che succederà.
Occorre vedere come le ha acquistate e l'articolo non lo dice. Se c'è stato un aumento di capitale occorre capire il perché. "A discore non è fadiga" diceva Barigello, noto personaggio storico di Ancona
Giorgio Marchetti a Macerata cera uno (non mi ricordo come si chiamasse, ma era considerato un matto) che, quando passava vicino allAg. 2 di Corso Cairoli della Banca delle Marche e vedeva la Guardia Giurata allinterno della Filiale, gli diceva testualmente che guardi de fóri? I ladri sta lì ddentro!. Alla fine non era unipotesi sbagliata e VOX POPULI, VOX DEI, in quel caso era quanto mai azzeccata. Ora però, Cherry Bank sta tirando fuori soldi ed idee per risollevare e potenziare Banche che non avrebbero modo di esistere in un contesto monopolizzato da grandi gruppi. Te la dico così come mi viene e che lascia il tempo che trova. Limpressione è quella che Cherry stia pensando di fare un terzo polo contrapposto/complementare a ICCREA e CASSA CENTRALE per gestire una ricchezza che è propria della nostra frammentazione e ricchezza culturale. Poi, se sono rose fioriranno, se sono ciliegie, ciliegieranno.
Giacomo Dei Barti non volevo entrare nel merito della questione volevo semplicemente osservare che sarebbe bene che i giornali le notizie le dessero complete, spiegandoci il perché delle cose, in quanto detto così, "sono bravi, sono belli", non serve a nessuno
Giorgio Marchetti tu pensi che un giornale on Line locale sappia cosa possa pensare un Banchiere di lungo corso? Mah
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L’importante è non fare la fine di Banca Marche per il resto auguri.
Condivido in pieno il commento di Stefano Valenti Sr anche perché sono un vs cliente…
Cherry Bank, ha registrato risultati notevoli nel suo primo esercizio.
Ecco alcuni dati chiave:
Utile netto: Nel 2022, Cherry Bank ha riportato un utile netto di 10,9 milioni di euro, rispetto a una perdita netta di 756 mila euro nel 2021 (dato proforma).
ROE (Return on Equity): L’indicatore di redditività, il ROE, è stato del 22,18%.
CET1 Ratio: Il coefficiente di capitale di livello 1 (CET1 ratio) è salito al 14,34%, un aumento di 124 punti base rispetto al 13,10% del 2021 (e superiore di 89 punti base rispetto ai requisiti regolamentari SREP 2022).
Totale attivo: L’attivo totale della banca è di 1,1 miliardi di euro, in crescita del 8,1% rispetto al 20211.
Margine di intermediazione: Il margine di intermediazione è stato di 54,2 milioni di euro, un aumento del 81,5% rispetto al dato proforma del 2021
Sono dati forniti dalla banca stessa.
Inoltre – altro anno interessante- nel 2023, Cherry Bank ha continuato a brillare. L’utile netto è balzato a 79,5 milioni di euro grazie alle operazioni di fusione e acquisizione gestite con successo. (https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/cherry-bank-utile-netto-2023-balza-a-795-milioni-nRC_05042024_1005_217181624.html)
Il patrimonio netto è cresciuto in modo significativo, raggiungendo i 165,1 milioni di euro.
I coefficienti patrimoniali, come il CET1 ratio e il TCR, sono stati ancora più solidi, superando i requisiti regolamentari.
Buon lavoro allora !!!!!