L’interno del Covid hospital
La Tac del Covid hospital non andrà più all’ospedale di Civitanova, ma in quello di Recanati. E’ la decisione presa dall’Ast di Macerata. Si conclude così la querelle sul macchinario di ultima generazione e a 128 strati che giace inutilizzato da giugno 2021 nei capannoni dell’ex fiera di Civitanova. Smentite dai fatti dunque le parole di esponenti della maggioranza che governa la Regione, per ultimo il consigliere regionale di FdI Pierpaolo Borroni, che aveva assicurato che la Tac sarebbe rimasta a disposizione dell’ospedale cittadino.
Pierpaolo Borroni e la Tac del Covid hospital
Era stato il Pd a sollevare la questione con Romano Carancini, Giulio Silenzi e Francesco Micucci. «All’interno del Covid hospital c’è una Tac di ultima generazione che giace inutilizzata da due anni e mezzo e non se ne capisce il perché – aveva detto Silenzi – all’epoca della realizzazione del Covid hospital si presero impegni chiari affinché i macchinari venissero poi destinati all’ospedale cittadino». «Lasciare una tac slice 128 di altissima valenza sanitaria dentro una struttura ferma – aveva rilanciato Carancini – nella migliore delle ipotesi è vicenda da Corte dei conti». A stretto giro c’era stata la risposta piccata di Borroni: «Entro quest’anno la Tac sarà sistemata a Civitanova, servono lavori per piombare la stanza pari a 500mila euro e 180 giorni per tempi burocratici».
Ora l’Ast ha fatto una scelta diversa. La Tac andrà a Recanati perché lì quella che c’è è rotta e la stanza già predisposta è perfetta per accogliere il macchinario che arriva dal Covdi hospital. Mentre per Civitanova, si assicura, che ne sarà comprata un’altra.
Da un esponente di FdI smentito dai fatti, a un circolo di FdI soddisfatto per il risultato, da rinvendicare anche in ottica delle prossime elezioni amministrative. «Con soddisfazione possiamo affermare che finalmente l’ospedale “Santa Lucia” di Recanati avrà una Tac entro l’estate – dice FdI Recanati – Lo avevamo già annunciato lo scorso anno in articoli e interviste e possiamo dire di aver mantenuto la promessa. Questa è una misura fondamentale per garantire servizi sanitari di alto livello ai cittadini recanatesi soprattutto per quanto riguarda la diagnostica. La nuova Tac proveniente dal Covid Hospital di Civitanova, è anche un importante aggiornamento rispetto al mezzo precedente, poiché da 32 strati si passa a un macchinario a 128 strati. Inoltre questo trasferimento è possibile da fare senza ristrutturare ulteriormente l’ospedale, poiché la stanza piombata del Santa Lucia ha le dimensioni idonee per ospitare la nuova Tac e da ora i tecnici sono già al lavoro per verificare l’impianto elettrico e fare prove di carotaggio. Una grande vittoria per la sanità recanatese, frutto del lavoro incessante della Regione Marche guidata da Francesco Acquaroli e dell’impegno che quotidianamente il gruppo di Fratelli d’Italia Recanati riversa, a tutti i livelli, per focalizzare l’attenzione sulla nostra città. La nuova Tac è l’ulteriore dimostrazione che una filiera istituzionale positiva è possibile e sarà ancor più realtà quando alle elezioni comunali Fratelli d’Italia e il centrodestra porteranno Emanuele Pepa a diventare il nuovo sindaco di Recanati»
«Covid center, la convenzione è scaduta: spendiamo 24mila euro di utenze e c’è una Tac inutilizzata»
Poveri soldi nostri
Per spostarlo dati i Chilometri ci vorranno Anni!!!
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Una grande vittoria, lavoro incessante, impegno quotidiano ….. Dunque ricapitoliamo . La Tac sta a Civitanova causa Covid. Ferma da tempo (a causa del lavoro incessante) . Qualcuno lo ricorda (ma non quelli dell’impegno quotidiano ) . A Recanati c’è uno spazio disponibile con una macchina che non funziona più . Quanto tempo ci sarà voluto di impegno quotidiano ed incessante . Un’ora ?
Ma se è una decisione dell’Ast, che cosa c’entra la filiera? L’Ast maceratese ha forse dovuto piegarsi e dire “Obbedisco!”? Se verosimilmente la Tac recanatese è guasta e sembrerebbe irrimediabilmente da gettare che cosa c’è di vittorioso nell’ aver portato l’inutilizzata Tac Covid dove si può usare e dove non vedo che differenza possa passare tra un recanatese, un civitanovese o un ascolano che chiedono una prestazione della stessa che come in tutti gli altri casi vengono fatte dove è possibile farla prima pagando il ticket o in cash come sempre più spesso succede ma questo è un altro discorso e dove la filiera è meglio lasciarla dormire come d’abitudine visto che si sveglia solo per fare inutili riforme interne ancora in fase di traduttori provenienti da Plutone che lì si sa sono più avanti negli intrecci burocratici. Ma come hanno potuto pensare Acquaroli/Saltamartini di poter risolvere gli annosi problemi sanitari marchigiani e pensandola più in grande di una sanità da anni condannata a fare da bancomat?”. Per fortuna ci sono ancora medici stanziali che con capacità ne tengono ancora alto il nome. Cosa mi deve far capire tutta questa enfasi? Che siamo stati tenuti all’oscuro di una pugna tra meloniani costieri e meloniani collinari di medievale ricordo? Hanno forse perso gli adagiati sull’adriatico seppur guidati dal più tenace, combattivo, promettente nel senso di divulgatore di promesse a iosa e di importanza epocale, il Gran Capitano di Ventura Borroni contro quelli della città leopardiana. Ah di sicuro non farà mancare la sua risposta che come sempre dovrebbe essere rancorosa e alquanto acida a meno che essere come sembra battuto da confratelli sarà tutto zucchero e miele. Certo c’è da tremare quando alla filiera già penosa si aggiungerà Recanati, forte della vittoria che già sembra ineludibile del nuovo sindaco di fede meloniana.