Il rendering dello skatepark
di Francesca Marsili
Per farsi conoscere hanno cavalcato lo skate nell’ultima Notte bianca dello sport, acrobazie che dal 2020 sono diventate anche sport olimpico. Sono Luca Biciuffi, Daniele Cesolari e Luca Cesolari, e attraverso un comitato chiedono uno skatepark per Tolentino al posto dell’oramai dismessa e abbandonata pista di pattinaggio, in zona Sticchi. I tre giovani tolentinati ci credono fermamente in questa idea.
Da sinistra: Daniele Cesolari, Luca Biciuffi, Luca Cesolari
«Contribuirebbe alla riqualificazione urbana di un’area a forte vocazione sportiva – dicono – nella stessa zona ci sono già le piscine comunali e i campi da calcio – spiegano -. La pista di pattinaggio è dismessa e pericolosa da oltre vent’anni, trasformarla in uno skatepark sarebbe una bella novità». Nella primavera del 2023 i tre hanno dato vita ad un comitato per raggiungere lo scopo. Tanti i giovani e giovanissimi, di Tolentino e non, che per salire in sicurezza sullo skate, che oltre ad essere uno sport è un fenomeno prepotentemente visivo, atletico e spettacolare, devono raggiungere piste fuori città.
«A Tolentino uno skatepark non c’è mai stato – spiega Daniele Cesolari, 24 anni -. Siamo in tanti a praticare questo sport e non avendo un posto in città abbiamo chiesto al sindaco Mauro Sclavi e all’assessore allo Sport Alessia Pupo di darci una mano». Al loro fianco c’è anche Alessandro Dignani, docente di sostegno e membro del direttivo del gruppo Tolentino Popolare. I tre skater sono convinti della bontà del progetto, che sarebbe anche un ottimo esempio di rigenerazione urbana. «Gli skateboard sono rumorosi – aggiunge il 27enne Luca Biciuffi -, quello è il luogo adatto, lontano dalle abitazioni e facilmente raggiungibile a piedi o con i mezzi pubblici, senza che i più piccoli debbano dipendere da trasferte fuori comune in auto con mamma e papà».
Il rendering dello skatepark
Luca Cesolari, 24enne, il più artista dei tre, sottolinea la valenza sociale dello skateboarding: «Malgrado gli stereotipi che lo descrivono come uno sport teppista, nasce da un bisogno biologico di amicizia, di fratellanza e di solidarietà. Con il suo particolare sistema di comunicazione è libertà. Ci sono due valori fondamentali che si possono imparare dallo skate – sottolinea -, il primo è: quando cadi, ti devi rialzare. Risali sulla tavola, prova di nuovo, non mollare. Il secondo: lo skate si impara insieme agli amici, non da un istruttore, impari dalla vita». Con una tavola e quattro rotelle niente più confini, un mondo di emozioni fatto di elaborazione artistica e sfida fisica in cui puoi entrare senza pagare il biglietto. Questo è l’unico principio ideologico dello skate. Dopo l’esibizione nell’ultima Notte bianca dello sport, a Tolentino: «Tantissimi ragazzi ci hanno contattato – spiega Biciuffi -. La scorsa estate abbiamo fatto delle lezioni di skate ai bambini del campus estivo organizzato dall’associazione che gestisce la piscina comunale. Si sono divertiti tantissimo. Se ci fosse stato uno skatepark sarebbe stato bellissimo».
Attuale stato della pista di pattinaggio
I tre spiegano: «Dalla primavera scorsa abbiamo iniziato a dialogare del progetto con il sindaco. Si è mostrato favorevole. Dopo una serie di incontri ci ha assicurato che gran parte dei fondi per realizzare lo skatepark ci sarebbero, ma ora il progetto sembra essere in stand by. Occorre sostituire le piastrelle rotte, trattare la pavimentazione e poi realizzare le rampe per i trick», spiegano i tre che hanno anche presentato un rendering. «Credo sia interessante investire in questa disciplina – sostiene Luca Cesolari -, tanti ragazzini ci chiedono un posto. Siamo certi che se lo skatepark venisse realizzato arriverebbero skaters anche dai paesi limitrofi. Certo – concludono i tre con un sorriso – se qualche imprenditore fosse interessato al progetto saremmo contenti».
Attuale stato della pista di pattinaggio
Il rendering dello skatepark
Il progetto dello skatepark in pianta
Peccato che è dismessa la pista di pattinaggio
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Ottima iniziativa…speriamo si realizzi…da genitore penso sia fondamentale creare spazi per i giovani soprattutto per quelli che sviluppano passioni anche e non solo per sport alternativi!!
Quando transennarono la pista per sistemare la piscina (2016?…) chiesi più volte quando la stessa sarebbe stata riaperta (perchè anche se malmessa era aperta e fruibile comunque…) la risposta degli addetti ai lavori fu “appena terminati i lavori alla piscina”…ergo, cari ragazzi mettetevi l’anima in pace, a meno che Mauro (Sclavi) decida di fare un miracolo….