La protesta all’Hotel House
di Laura Boccanera
Manifestazione di protesta da parte delle famiglie e dei lavoratori dell’Hotel House. In centinaia oggi pomeriggio sono partiti in corteo dal palazzone multietnico di Porto Recanati e sono arrivati davanti al Comune per parlare col sindaco Andrea Michelini. Due sostanzialmente le questioni sollevate per cui i residenti dell’Hotel House chiedono risposte: da un lato l’idoneità alloggiativa e il problema delle residenze e della gestione condominiale, dall’altro la questione del “caporalato” emersa a seguito della trasmissione Report.
I residenti dell’Hotel house infatti si sono presentati sotto il Comune con striscioni con scritto “Noi lavoriamo non caporaliamo”: «siamo offesi per essere stati usati dal Comune per ottenere 8 milioni di euro parlando di caporalato e per l’Hotel House invece non ci sono fondi, noi lavoriamo tutti, non siamo caporalato» conferma uno dei manifestanti.
Dall’altro lato la questione dell’idoneità alloggiativa per la quale i tempi si allungano e i manifestanti confermano che la pazienza è terminata. «Per l’Hotel House è sempre difficile prendere e ottenere l’idoneità alloggiativa – continua il manifestante – e siamo stanchi di aspettare».
Una volta che il corteo è arrivato in corso Matteotti, davanti alla sede del Comune il sindaco Andrea Michelini ha parlato con i presenti all’esterno del Comune. Il gruppo di manifestanti infatti non ha voluto mandare delegati per rimanere compatto.
«Abbiamo parlato con gli organizzatori – spiega il sindaco Michelini – rivendicano alcune criticità sull’idoneità alloggiativa per cui serve la certificazione di un tecnico e lo metteremo a disposizione attraverso un patronato. Hanno il diritto di manifestare, per noi sono cittadini di Porto Recanati e ci siamo lasciati con una stretta di mano con tutto l’impegno per risolvere le problematiche. La prossima settimana convocheremo un nuovo incontro».
Nel corso della protesta i manifestanti hanno anche letto una lettera nella quale si esprime la volontà di avere un amministratore di condominio che sia interno al palazzo e la maggioranza avrebbe individuato in Luca Davide la figura di riferimento. «Alla comunità condominiale dell’Hotel House viene impedito di gestirsi in proprio – scrivono – 5 esponenti di comunità etniche e religiose hanno individuato in Luca Davide il soggetto che possa ben operare come amministratore». Nella lettera si fa poi riferimento alla questione “politica” legata al fatto che Luca Davide è anche esponente della Lega, con l’invito alle istituzioni a non valutare questioni politiche ma a rispettare le decisioni della comunità condominiale.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
L’amministratore di condominio viene scelto dai condòmini, non da qualcuno che è all’esterno del condominio. In particolare non viene scelto dagli inquilini, come ben noto.
…”lavoriamo tutti”!!! Proprio tutti tutti…tutti quelli che “risiedono” all’Hotel House!!? gv p.s.: ovviamente coloro che lavorano e che sono regolari, che magari hanno famiglia, che pagano le tasse, l’affitto e le spese di condominio, oltre che le utenze, hanno il diritto di rivendicare i loro diritti, se ne hanno da rivendicare.
Si sa con certezza che quell’edificio è un enorme centro di spaccio! “Lavoriamo tutti?!” Beh, dipende in quale …settore. Per quanto riguarda l’agibilità non so chi vorrà prendersi questa rogna. Ci vorrebbe anche la collaborazione degli inquilini per tenere con dignità quel palazzo, che so, pagare le bollette, non buttare nei water ogni genere di cose (ne sanno qualcosa gli idraulici), non ammucchiare materassi e ogni altro genere di cose nel cortile, non rovinare gli appartamenti ecc ecc.- avere insomma per il proprio appartamento quel rispetto che ognuno dovrebbe avere. Ho visionato un appartamento a Civitanova lasciato da un gruppo di “lavoratori”: sembrava fosse scoppiata una bomba! I miei nonni, contadini, lavoravano come somari, non avevano a volte neanche qualcosa da mangiare, ma tenevano casa e cortile come uno specchio! L’essere poveri non è una scusa per l’inciviltà! Se si chiede rispetto (cosa sacrosanta!) bisogna anche darne!
La cosa certa è che, vista la malaparata, siano stati organizzati ben bene, perché, non essendoci un’organizzazione né dei rappresentanti di qualcosa, da solo sarebbe stato stato se non impossibile, molto difficile. Magari qualche politico?
…non molto tempo fa’ si era recato lì un certo Salvini,aveva promesso che ci pensava LUI a risolvere il problema,fece anche molti selfie con loro,perciò sarebbe meglio sentire LUI prima, anche se poi arrivato ad Ancona cambiò opinione,disse che la servivano le ruspe…comunque li il problema c’è sempre stato da quando ero ragazzino,è passato più di mezzo secolo e nessuno è riuscito a risolvere il problema o non hanno voluto risolverlo…
Sig. Marchigiani, lungi da me difendere Salvini, ma le ricordo che era ministro degli interni, e li, in aggiunta alla droga, ai clandestini, ai pozzi abusivi, agli allacci fraudolenti, furono trovati persino i resti di una ragazzina morta. E guarda caso ci fu anche allora una manifestazione, organizzata da chi e per fare cosa c’è lo spieghi lei.
Ma siamo sicuri chi non paga le quote condominiali e le utenze é perché non ha soldi per farlo? Comunque, visto come vanno le cose in Italia, già é tanto che non sia stato occupato abusivamente dalla criminalità organizzata.
…ecco un’altro che è contro i marchigiani…faccio amcora finta di non capire…però bisognerebbe che qualcuno imparasse a leggere o a capire quando sta leggendo,perché io ho scritto che il problema esisteva anche più di mezzo secolo fa,non ho detto che la colpa è di adesso ma di quello che in quello stesso giorno disse davanti a questi signori,poi nel pomeriggio cosa disse da quel palco di Ancona e siccome io c’ero non mi sono inventato nulla,perciò finite a leggere poi se vi levate il paraocchi capirete anche meglio…e non stava lì come ministro degli interni ma come segretario della lega per fare propaganda elettorale per la regione Marche…diciamolo senza ma è senza se…
Per la signora Serafini. Di norma la criminalità occupa appartamenti degli enti, quindi pubblici, non appartamenti di privati cittadini.