La Cina balla il saltarello
al Food festival di Taicang

MACERATA - Una delegazione di 30 marchigiani guidati dall'associazione ViaSoccer ha partecipato all'evento nella città asiatica dove il Made in Marche ha riscosso molto successo. Tra gli ospiti anche scuole, l'Ordine degli Ingegneri e l'istituto agrario che ha portato i suoi vini. «Dall'incontro culturale vogliamo creare una piattaforma economica»

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La delegazione maceratese a Taicang

di Marco Ribechi

È stato un successo travolgente quello ottenuto dai 30 rappresentanti del territorio maceratese e marchigiano al Tourism Culture Festival di Taicang, città cinese gemellata con Macerata.

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I cittadini di Taicang alla scoperta dei sapori made in Marche

Una serie di appuntamenti voluti dal governo della città della provincia di Suzhou, a pochi chilometri da Shanghai, che hanno visto il coordinamento dell’associazione ViaSoccer che da anni si impegna nell’intessere rapporti culturali e commerciali con il gigante asiatico. Per l’occasione, a raggiungere l’estremo Oriente, sono stati i rappresentanti degli istituti alberghieri di Cingoli e Loreto, della scuola di Agraria di Macerata, dell’associazione Chef della provincia di Macerata, del gruppo folkloristico Li Pistacoppi e dell’ordine degli Ingegneri della provincia di Macerata.  Le delegazioni, tra le primissime ad entrare in Cina dopo il Covid (forse i primi in assoluto) hanno animato la sezione Meet Italy del Tourism Culture Festival che si è svolto dal 19 al 25 aprile, portando in Asia “the real taste of Marche”.

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Li Pistacoppi danno lezioni di saltarello

Una volta sul posto in pochissimo tempo i vari gruppi hanno iniziato subito a collaborare con le controparti cinesi per comprendere come incontrare i gusti dei locali.  «Approcciarsi alla Cina non è una cosa scontata – spiega Sue Su presidente di ViaSoccer – alcuni sapori devono essere ritoccati perché, ad esempio i cinesi non amano l’uso eccessivo del pomodoro, oppure di cibi grassi o troppo zuccherati, fanno fatica a mangiare i formaggi. Ecco quindi che, senza stravolgere la tradizione, i vari chef e studenti delle scuole marchigiane presenti hanno creato dei gruppi di lavoro con altrettanti rappresentanti locali in una cooperazione molto proficua e davvero multiculturale».

Così è nato anche il cocktail Tacona, crasi di Taicang e Ancona, a suggellare l’incontro di culture ma anche di ingredienti e di gusti. Particolarmente apprezzati il Verdicchio e il Rosso Piceno, questi ovviamente consumati senza alcuna modifica.

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I vini prodotti dalla scuola agraria di Macerata sono stati molto apprezzati in Cina

Una delle attrazioni è stata anche offerta dalla musica de Li Pistacoppi che hanno insegnato in pochissime ore a degli studenti cinesi a ballare le danze tipiche del maceratese, essendo la compagine sprovvista degli uomini danzatori. Inoltre si sono tenuti corsi per capire come ottenere prestiti dalle banche cinesi e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Macerata ha dialogato con quello locale per la pianificazione legata al turismo. «L’incontro culturale è stato davvero fantastico tanto che siamo stati invitati di nuovo al festival d’autunno che si svolgerà in Settembre – prosegue Sue Su – ma l’obiettivo di questi appuntamenti chiaramente non è solo mangiare e ballare, non sarebbe sostenibile».

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Un incontro tra i rispettivi Ordini degli Ingegneri

Taicang infatti è il 25esimo porto più grande del mondo dove transitano moltissime merci con una tax protection zone, ovvero i costi di deposito sono bassissimi rispetto alla vicina Shanghai ormai inavvicinabile e le tasse non devono essere pagate fino alla vendita. Molti sponsor cinesi stanno quindi investendo nel tentativo di far crescere il commercio marittimo della città. «Esiste anche un collegamento diretto Civitavecchia Taicang – continua Sue Su – inoltre si sta costruendo una gigantesca Expo di 35 ettari che sarà terminata nel 2025. Sarà un’Expo permanente con eventi tutto l’anno affiancati alla vendita diretta. Si tratta di qualcosa di veramente importante che vede le Marche in prima fila grazie al tanto lavoro svolto dalla nostra associazione fin’ora. Siamo ormai arrivati al trentesimo gemellaggio con Macerata. Per il prossimo appuntamento vorremmo coinvolgere anche le amministrazioni comunali e regionali che purtroppo questa volta sono mancate».

L’obiettivo è quindi quello di farsi conoscere attraverso eventi culturali per poi sviluppare una piattaforma business tra le imprese marchigiane e la Cina. 

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Nasce il Taicona, il cocktail che unisce Taicang e Ancona

«Gli sponsor cinesi vogliono aprire ad altre realtà delle Marche perché l’idea del Made in Italy ancora attrae la Cina – conclude Sue Su – si tratta di un’opportunità per chi ha la mente aperta che desidera comprendere come lavorare con la seconda, o forse la prima, economia del mondo. La provincia di Suzhou dove si trova Taicang conta circa 30 milioni di abitanti ed è una delle più ricche del paese, abbiamo l’opportunità di prendere del vantaggio su altre realtà europee ma è necessario non perdere tempo. La stessa Germania sta già investendo miliardi di euro per attivare le sue rotte commerciali. dal canto nostro Taicang vuole giocare la carta Zheng He, chiamato il Cristoforo Colombo cinese, che può dialogare con il nostro Matteo Ricci in un modello di moderna interculturalità dove la cultura fa da sostegno ai rapporti economici».

 

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