Giorgio Pollastrelli
di Laura Boccanera
«Nella delibera votata dal Consiglio un mese fa con gli atti di indirizzo per la nomina dei membri delle partecipate si dice che bisogna garantire la presenza dei due sessi ma non si specifica quanta percentuale si debba garantire». Giorgio Pollastrelli (Lega) smentisce indirettamente Paolo Giannoni (Forza Italia) sulla questione parità di genere per la quale Forza Italia chiede di annullare l’atto e ripetere le votazioni per il cda del Paolo Ricci, approvato con un colpo di mano da parte della maggioranza che ha messo all’angolo FdI. Una vicenda dunque che continua a minare i rapporti fra i partiti di maggioranza e all’interno degli stessi partiti, vedi le dichiarazioni di Daniele Rossi, vicepresidente Atac in quota Forza Italia, contro lo stesso Giannoni.
La dichiarazione di Giorgio Pollastrelli capogruppo della Lega in consiglio comunale è inserita nel confronto avuto in commissione Pari opportunità riunita nei giorni scorsi. Durante la riunione tra i membri (presidente Fabiola Polverini, consiglieri Paolo Nori di Fdi e Letizia Murri per l’opposizione) si è affrontata la questione spinosa del voto in consiglio per il cda dell’azienda di servizi alla persona. «Durante la riunione è stato chiesto un chiarimento sulla votazione del Paolo Ricci – spiega Pollastrelli che ha riunito la commissione come vicepresidente del consiglio – e la presidente ha consegnato copia della delibera approvata dal consiglio con gli atti di indirizzo per la nomina dei membri delle partecipate votato dal consiglio comunale un mese fa dove si dice che bisogna garantire la presenza dei due sessi ma non si specifica quanta percentuale si debba garantire». Una risposta indiretta a Paolo Giannoni che nei giorni scorsi invece aveva richiesto l’annullamento del voto in virtù di un vizio formale e per il mancato rispetto della parità di genere e che sembra diavolina alla vigilia del confronto in casa Forza Italia atteso per giovedì sera. Tra gli obiettivi della Commissione Pari opportunità, a breve anche una riunione con l’assessore Capponi per comprendere bene come l’assessorato opera in città e quali servizi vengano erogati a favore delle donne.
Yuri Rosati
Sulla spaccatura interna alla maggioranza interviene anche Yuri Rosati del Pd: «Forza Italia, l’indomani del consiglio comunale, resasi conto di essere rimasta a bocca asciutta al Paolo Ricci (Corrado Perugini dovrà uscire dal CdA) e di essere stata battuta sul campo dal forzista Daniele Rossi, sponsor della Rendina, invoca il vizio di forma e l’assenza del rispetto della parità di genere per annullare la delibera del consiglio comunale che ha votato il Cda spaccando la maggioranza. Come a dire che né il segretario né il presidente del consiglio abbiano approfondito la questione e che la nomina di una sola donna non sia sufficiente a garantire il rispetto della parità di genere. Perché non hanno sollevato la questione in consiglio comunale? Giannoni e i suoi dovrebbero evitare di fare brutte figure adducendo delle motivazioni che altro non fanno che mostrare il loro attaccamento alle poltrone. Dovrebbero fare silenzio ed accettare la sconfitta infertagli proprio da Forza Italia».
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Eh già , ” l’unità del centrodestra “. Con grande onestà ntelettuale ed estrema sincerità va detto che nel centrodestra molti accordi sono stati chiusi o definiti in visione futuristica quando nessuno avrebbe MAI previsto il 26% a Fratelli d’Italia che – giustamente – reclama la corrispondente importanza .O riconoscenza. O quota di potere gestorio. Chiamatela come volete. Allo stesso tempo non si può non immaginare una crescente salita sul carro della vincitrice di esponenti forzisti e leghist soprattutto a livello locale. Rimpiangiamo quindi gli anni che furono quando ” a parlare ” erano solo e soltanto i Segretari Locali quelli Provinciali o in finale i Regionali.Tutti gli altri in gerarchico e rispettoso silenzio…pena il Commissariamento. Ma oggi che ogni partito è localmente commissariato e che di congressi neanche a parlarne tutti dicono tutto ed il contrario di tutto soprattutto smentendosi all’interno della stessa coalizione. E questo non è nè bello nè costruttivo mentre ci fa comprendere il perchè , nelle Marche , continua a comandare…ROMA. O uomini di ROMA.
Siamo solo agli inizi, ci si scanna già per la distribuzione delle cambiali che vanno onorate. Ai posti vecchi , com’è che si dice adesso? Ah, “ci sono i soliti personaggi di alto profilo, in consiglio o in giunta qualche faccia nuova e non sento un’unanime soddisfazione e via tutti a mangiare nello stesso grande piatto offerto dai tanti cojoni felici di aver sistemato il proprio ammirevole votato. Cominciate a farvi sentire quando, come gli anni passati inizieranno le grandi manovre urbanistiche. Ancora si sta curando l’ulcera il meschino. Non capisco perché dovrebbero cambiare i superbi vertici decisi dai civitanovesi? Se avete, Fratelli di Italia unito il vostro consenso al vincitore, adesso mi sembra troppo tardi per qualsiasi recriminazione. L’unica nota degna di essere messa in risalto e che chi ha vinto purtroppo lì sta e se avesse perso non riesco a capire da queste prime schermaglie se come diceva Romano lo stagnaro: ” Ma nel cambio ci guadagnavo?”.
Grazie all’alta tensione nelle maggioranze il Paese raggiungerà l’indipendenza energetica.