di Alessandra Pierini (video e montaggio Gabriele Censi)
Disoccupazione alle stelle e profili introvabili: è questa attualmente la situazione del mercato del lavoro in Italia ma anche nelle Marche e in provincia di Macerata.
C’è chi attribuisce la colpa al reddito di cittadinanza, chi alle imprese che non garantiscono stabilità lavorativa e si avvalgono delle agenzie interinali e ancora chi vorrebbe un mercato del lavoro libero.
Sono questi i temi che abbiamo affrontato nella seconda puntata di “Parliamone su Cm”.
Ospiti in studio Rossella Marinucci della Cgil Marche, entrata nella segreteria regionale dopo una lunga militanza in provincia e con Massimo Raparo, consulente indipendente dello studio Cogliandro Raparo di Macerata.
Hanno portato le loro testimonianze Marco Morosini, plurilaureato che ha scelto di fare il bidello, Mariateresa Guglielmi, responsabile dell’agenzia interinale Metis a Macerata, Gabriele Miccini amministratore della Giessegi di Appignano e una donna che riceve il reddito di cittadinanza e ha preferito non rendere pubblica la sua identità.
Un confronto vivace e per niente scontato che ha portato alla luce problemi profondi e cronici e possibili soluzioni.
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Disagio giovanile e dipendenze, confronto a distanza tra generazioni Parliamone su Cm (Video)
Raparo for major.
Un eccellente e lucidissimo Massimo Raparo
Purtroppo la maggior parte delle imprese italiane, (per fortuna non tutte ) , sono fragili finanziariamente e scarsamente competitive, (tante sono piccoli contoterzisti con produzioni di scarso valore con pochi committenti e sono facilmente sostituibili con poco o nullo potere contrattuale sui prezzi e sui tempi dincasso ) ; gestite principalmente a livello familiare con tutti i problemi che comportano, (vedi ricambio generazionale, formazione e apporto di capitali per investimenti innovativi e tanto altro ancora ). Ovviamente , per questo tipo di aziende , non occorre personale e/o mansioni qualificate, ma trasformare il costo del lavoro da costo fisso a costo variabile come lo sono ad esempio le materie prime, per cui se si riduce il fatturato compro meno materiali e utilizzo meno manodopera , (vedi contratti trimestrali, mensili se non settimanali), cio' permette di galleggiare ...... ma prima o poi si affonda................Ecco che il meglio dei nostri giovani talenti emigrano all'estero , (vedi Germania, dove guarda caso il costo del lavoro e' piu' alto del nostro).
Scrivi sempre in modo originale e con competenza, senza ripetere noiosi stereotipi del tipo "le tasse sono troppo alte". Si capisce che hai una preparazione profonda dei bilanci e delle situazioni delle aziende marchigiane. Complimenti Luigino, le tue analisi sono molto utili a capire il nostro territorio economico.
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scappano in germania dove il costo del lavoro è maggiore del nostro …vorrà dire qualcosa? perche andare a cercare lavoro dove a prescindere sai che TU ESSERE UMANO(non è così scontato) costi piu che in italia?