Inrca, arriva il Consiglio comunale aperto
Mozione respinta tra le polemiche

APPIGNANO - L'assise ha deciso di non discutere il provvedimento della minoranza, dichiarato inammissibile dal segretario. Luca Buldorini (Su la testa Appignano): «E' solo questione di tempo, tireremo fuori chi ha veramente sbagliato»

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di Federica Nardi

Niente mozione sull’Inrca di Appignano. Respinta a maggioranza la proposta di mozione dell’opposizione consiliare, che ha anche chiesto un Consiglio comunale aperto per fare chiarezza sullo stabile di via IV Novembre. Questo, al contrario, deve essere obbligatoriamente convocato e la data più probabile è l’11 febbraio alle 19, anche se sulle modalità online (Zoom), bisognerà organizzarsi in modo da rendere la seduta effettivamente aperta agli interventi della cittadinanza e delle parti interessate.

consiglio-comunale-appignano-1-325x165Nel frattempo un piccolo caso è scoppiato sulla mozione di stasera, unico punto all’ordine del giorno, che ancora prima di essere dichiarata inammissibile a votazione era stata dichiarata tale dal segretario comunale Fabio Trojani. La mozione infatti aveva come oggetto: “Avvio azione risarcitoria a tutela dell’interesse pubblico relativamente alla compravendita da parte dell’Istituto Falconi all’Inrca dell’immobile di via IV Novembre”.

Trojani ha spiegato così l’inammissibilità: «Nell’oggetto si parla di risarcimento danni, ma non c’è corrispondenza con il contenuto sul quale si chiede di deliberare». Nel testo infatti si chiedeva al Consiglio di impegnarsi anche in sede penale e amministrativa con un’azione alla Corte dei conti. Inoltre «al punto due si chiede una votazione per revocare la delega all’assessore al Bilancio Messi e al consigliere delegato all’Inrca Monticelli”» Punto che per il segretario richiede una mozione di sfiducia, che ha un altro iter di presentazione. Da qui Trojani ha chiesto che la mozione fosse discussa come interrogazione.

Luca Buldorini (Su la testa Appignano) protesta: «La mozione è stata degradata con un procedimento singolare a interrogazione. Può essere ritirata o modificata ma non degradata. Nel suo parere non si fa cenno a nessuna norma né disposizione data dall’amministrazione. Quel suo parere di per se stesso ha una valenza molto relativa e di dubbia legittimità. Alla luce della dottrina e della giurisprudenza la mozione è diretta al Consiglio comunale. L’ammissibilità quindi spetta solo al Consiglio comunale. A voi invece spetta valutare solo i presupposti per presentare la mozione, non è previsto che entriate nel merito dell’oggetto».

Alla fine Buldorini, che aveva inizialmente deciso di occupare il Consiglio comunale nel caso non fosse stata discussa la mozione, ha solo rimandato la battaglia per fare chiarezza sull’annosa questione. «E’ solo questione di tempo – ha detto il consigliere di opposizione -. Tireremo fuori chi veramente ha sbagliato e chi verrà chiamato a chiedere scusa all’intera comunità appignanese».

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