L’inaugurazione del cantiere a febbraio 2019
di Luca Patrassi
Correva l’anno 2002 e l’istituto assistenziale Falconi autorizza la stipula del preliminare per l’atto di compravendita di beni di sua proprietà: passaggio all’Inrca in cambio dell’impegno a realizzare in cinque anni la Casa di riposo, salvo cause di forza maggiore non imputabili all’Inrca, e polizza fideiussoria pari al prezzo di acquisto dell’immobile. Di anni ne sono corsi via parecchi e ad oggi non si è realizzato nulla. Anzi, sono emersi particolari che hanno indotto il consigliere di opposizione Luca Buldorini (Lega Salvini premier) a presentare una mozione, sottoscritta anche dai consiglieri Felice Munafò e Elisa Pelagagge, per l’avvio da parte del Comune di una «azione risarcitoria a tutela dell’interesse pubblico».
Luca Buldorini
Secondo la ricostruzione fatta da Buldorini, e secondo i documenti allegati alla mozione, nel 2002 il Cda dell’istituto Falconi votò un atto a fronte della garanzia, con indicazione dei tempi e di una polizza fideiussoria, della realizzazione di una casa di riposo nell’immobile di via IV Novembre. In realtà quando l’atto viene effettivamente stipulato tra l’allora presidente dell’Istituto Falconi, Luca Cerquetella, e l’allora presidente dell’Inrca non c’è più traccia delle garanzie temporali e della polizza fideiussoria. Quanto alla polizza fideiussoria ci si limita ad osservare che sarà presentata non alla stipula dell’atto ma quando inizieranno i lavori. Nel 2012 il Comune di Appignano con nota a firma del sindaco Osvaldo Messi indirizzata all’Ente Falconi, evidenzia la mancata corrispondenza tra lo schema di contratto preliminare approvato dal Comune di Appignano con quello effettivamente firmato dal presidente Luca Cerquetella. Sempre nel 2012 al sindaco risponde il presidente protempore del Falconi, Giancarlo Gagliardini, ammette le discrepanze tra la delibera del Cda e l’atto firmato e conclude: «Condivido in parte le tue preoccupazioni, mi muoverò a livello amministrativo e a livello legale per tutelare i diritti e gli interessi dell’Ente che sono anche quelli della collettività appignanese». A fronte di una interrogazione presentata nel 2012 dal gruppo l’Aquilone l’allora sindaco Messi osservava: «Anzi a maggior ragione mi preoccupa ancora di più che la proprietà è dell’ente, l’ente è dell’ Inrca, l’Inrca ha demolito e non abbiamo più niente, non abbiamo né immobile né soldi né polizza fideiussoria. E’ questa la mia preoccupazione». Dal 2012 ai giorni nostri, senza ulteriori colpi di scena. Ora, qualche giorno fa, i tre consiglieri comunali citati hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale per votare, o meno, l’azione di responsabilità.
Mariano Calamita, sindaco di Appignano
In particolare Buldorini, Munafò e Pelagagge chiedono al Consiglio un voto che «impegna il sindaco, la giunta ed ogni singolo componente di questa assise – è scritto nell’atto – privilegiando il dovere civico e la tutela dell’interesse della comunità di cui siamo rappresentanti, a esprimersi favorevolmente per l’avvio di un’azione risarcitoria a tutela del patrimonio e dell’interesse pubblico. Di adoperarsi pertanto nelle sedi opportune a presentare regolare denuncia/querela in relazione ai fatti relazionati in premessa e alla documentazione allegata come previsto dalla legge». Non manca un riflesso politico nella mozione: si chiede infatti al sindaco di «revocare cautelativamente le deleghe conferite all’assessore Osvaldo Messi (Bilancio e Rapporti con enti esterni) e al consigliere Danilo Monticelli (Politiche sociali, Rapporti con la fondazione Falconi, Rapporti con le imprese (Industria), Ludoteca e Centri estivi”) al fine di poter garantire piena trasparenza nell’amministrazione di questo Comune». Non ultima una considerazione politica di Buldorini:« A febbraio del 2019, in occasione ovviamente delle elezioni, il sindaco di Appignano Osvaldo Messi, il direttore dell’Inca Gianni Genga e l’allora governatore della Regione Luca Ceriscioli inaugurarono il cantiere. Messi disse anche che ad ottobre 2020 i lavori sarebbero finiti. I lavori non è che sono finiti, non sono nemmeno iniziati fatto salvo il taglio del nastro appunto a fini elettorali».
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OCCHIO CHE IL 2020 APPENA TRASCORSO TRA, PERDITE UMANE E PANDEMIE, NONOSTANTE GLI SFORZI DI CERTI COMUNI MORTALI,… ANCORA NON NE SIAMO ASSOLUTISIMAMENTE FUORI..! RIGUARDO A VECCHI PROGETTI AI ANNI E ANNI,..???.. SENZA UNO SPIRAGLIO DI TRASPARENZA…!… MA C’E’ QUALCUNO CHE RIESCE A SPIEGARMI IN CHE STATO SOCIALE VIVIAMO..???… E SE C’E’ UN MINIMO DI PROSPETTIVA POSITIVA, ANCHE SE NON PROSSIMA, PER LE GENERAZIONI FUTURE…????…