di Laura Boccanera
«La priorità per ora resta la pandemia, dovremo continuare a concentrarci su quello e poi prenderemo in esame anche il resto». Daniela Corsi, fresca di nomina da direttore dell’Area vasta 3, si concede gli ultimi giorni di “tregua” prima di venire assorbita nel nuovo incarico che diventerà operativo dopo il disbrigo delle pratiche burocratiche. Ma non lascia l’incarico di supervisione del Covid hospital di Civitanova del quale era diventata responsabile dopo l’apertura un mese fa. «Ho delegato il ruolo di facente funzione da direttore del Covid hospital e della rianimazione alla dottoressa Anna Monaco che è stata il mio braccio destro, ma manterrò comunque una supervisione perché è un luogo a cui tengo particolarmente – dice Corsi a Cronache Maceratesi -. Della nomina sono molto contenta perché vuol dire che è stato dato un voto di fiducia e mi fa piacere.
Mi rendo però conto della grossa responsabilità che andrò a ricoprire. La priorità per ora è e resta la gestione della pandemia e poi un grosso punto interrogativo è quello che succederà a distanza di qualche settimana, se ci sarà una terza ondata oppure no. Dobbiamo concentrarci tutti su questo e poi prenderemo in esame anche il resto». Nel resto uno dei problemi atavici della sanità, la carenza di personale che è diventato particolarmente evidente in questo anno. «Il personale sarà uno dei primi problemi da affrontare – ha detto la Corsi – anche perché è stato sfruttato al massimo in questi mesi e si dovrà necessariamente mettere mano ad un ampliamento».
La dottoressa Daniela Corsi ha 58 anni. Dopo la laurea in Medicina a Bologna si è specializzata in anestesia e rianimazione ad Ancona e Parigi. Ha trascorso 4 anni negli ospedali di Tolmezzo e Udine, in Friuli e dal 2004 è tornata a Civitanova dove ha ricoperto l’incarico di direttrice dell’anestesia e della rianimazione dell’ospedale.
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In bocca al lupo per tutto dottoressa!!!
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Congratulazioni, con richiesta: non date resoconto solo dei contaminati e dei morti per la pandemia. Diteci pure le altre morti e da cosa sono causate. Perchè si fa sembrare che l’unico tipo di morte sia quello causato dal Covid: la gente ci si fissa e rischia di finire in psichiatria, imbottita di farmaci.
Come a dire: se hai il Covid le presteremo tutte le attenzioni del caso. Se invece hai contratto una delle tante patologie tumorali che oggi colpiscono milioni di italiani chi se ne frega. Se poi devi fare accertamenti (TAC, RME, etc.) puoi anche aspettare morire). Incommentabile la dichiarazione.
La Dottoressa Corsi è un medico, e come tale perfettamente in grado di comprendere la situazione in cui versa l’area vasta, dissanguata da anni di risparmi basati sulla riduzione del personale. La carenza di medici e infermieri ha portato ad una riduzione dei servizi offerti, non solo in ambito ospedaliero. Anche i servizi del territorio, come il dipartimento di prevenzione, hanno sofferto e soffrono della mancanza di mezzi e personale.
Di fronte a questa situazione non c’è da perdere un istante, ed avviare subito le assunzioni necessarie per far fronte a tutte le necessità sanitarie della provincia, prima fra tutte quella epidemiologica, che si riflette in una minore offerta di cure ai cittadini affetti da patologie diverse dal covid.
Buon lavoro Dottoressa.