«Pizzeria senza corrente,
rischiamo di chiudere
a 40 giorni dall’inaugurazione»

MACERATA - L'appello di Cinzia Balli, titolare dell'attività in via Pace. Ha attivato tramite call center un contratto con Iren Energia: «La pratica per l'aumento di potenza a 15 kilowatt è bloccato. Usiamo un generatore ma a 140 euro al giorno non è sostenibile»

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I titolari e lo staff della pizzeria di via Pace a Macerata durante l’inaugurazione

 

«Se non ci attaccheranno la corrente a 15 kilowatt subito, a fine settimana saremo costretti a chiudere». E’ il diperato appello di Cinzia Balli e di sua figlia Ambra di Chiesanuova a Treia, titolari di una pizzeria a Macerata in via Pace 167 rischia. L’attività è stata inaugurata il 20 giugno ma lungaggini burocratiche legate all’attivazione dell’energia elettrica la stanno mettendo a dura prova.

pizza_amore_mio«Abbiamo fatto un grosso investimento  – spiega Cinzia – in questo periodo di crisi e pandemia in cui molte attività commerciali abbassano le saracinesche. La pizzeria è partita benissimo, abbiamo investito su un gruppo di giovani che si è formato all’Alberghiero ma tutto questo rischia di saltare a causa  dell’Iren Energia». La Iren è uno dei tanti operatori del mercato libero dell’energia. Cinzia Balli ha attivato un contratto con loro tramite call center dopo che avevano prontamente rintracciato il suo pod, introvabile fino a quel momento. «Li abbiamo chiamati il 1 giugno – spiega la titolare – specificando che avevamo bisogno di un potenziamento di luce a 15 kilowatt. Non ce lo hanno mai fornito. Dall’inaugurazione a oggi abbiamo lavorato con un generatore in affitto che ci costa 140 euro al giorno. E’ evidente che la spesa non è sostenibile». Tra infinite mail, telefonate ai call center che prontamente riattaccano, visite all’ufficio Enel Distribuzione di Macerata per capire se c’è una via d’uscita e coinvolgimento di uno studio legale, sono passati 40 giorni. «Siamo bloccati, senza via di uscita. Ho voluto raccontare la mia esperienza perché spero che serva a mettere in guardia qualsiasi commerciante. Non fatevi ingannare».

(a.p.)

 

 



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