Piazza Garibaldi, Macerata
Pesaro è la città più vivibile delle Marche. La città di Rossini, dopo diversi anni, è riuscita a scalzare Macerata dalla prima posizione. È quanto emerge da Ecosistema Urbano 2019, la ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia presentato oggi a Mantova. Sono 18 gli indicatori selezionati quest’anno per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria complessiva copre sei principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi idrici domestici, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), tre sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto, piste ciclabili e isole pedonali), uno sul verde urbano, uno sull’incidentalità stradale, uno sulle energie rinnovabili e uno sull’uso efficiente del suolo. Anche quest’anno è stato inserito l’indicatore relativo alla presenza di alberi in area urbana, dato che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti sarebbero tenuti a contabilizzare, come previsto dalla legge 10/2013. Nel computo complessivo va considerata infine l’assegnazione di un punteggio addizionale (in termini di punti percentuali aggiuntivi) per quelle città che si contraddistinguono in termini di politiche innovative, gestione efficiente delle risorse e risultati raggiunti in quattro ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico, modal share. Pesaro quindi si è piazzata prima nelle Marche e sesta in Italia.
Lo Sferisterio
Al 15° posto della classifica nazionale e seconda nelle Marche, Macerata si distingue positivamente riguardo la raccolta differenziata dei rifiuti. Si conferma, infatti, prima tra le città marchigiane con il raggiungimento del 75,5% di differenziata, continuando a crescere rispetto allo scorso anno ed è tra le migliori a livello nazionale per quanto riguarda la percentuale di abitanti serviti dalla raccolta porta a porta (91,9%). La città dello Sferisterio, inoltre, risulta virtuosa per la percentuale di dispersione di acqua in rete, riuscendo a contenere le perdite sotto il 15%. A pesare sulla città, invece, la scarsa presenza di piste ciclabili e di aree pedonali, rispettivamente 1,42 metri equivalenti/100 abitanti e 0,23 mq/abitante. Al 42° posto, Ancona perde otto posizioni rispetto allo scorso anno e non riesce a brillare nella classifica nazionale. La performance non proprio positiva di Ascoli Piceno, invece, è dovuta a prestazioni insufficienti in gran parte degli indicatori presi in considerazione, anche se va sottolineato che la città recupera ben dieci posizioni in classifica rispetto allo scorso anno (da 68° a 58°) soprattutto grazie al miglioramento della percentuale di raccolta differenziata, che si attesta al 64,7% (prima era al 47,3%). Per quanto riguarda la qualità dell’aria, Pesaro e Macerata presentano nel complesso performance sufficienti, mentre quelle di Ancona e Ascoli Piceno risultano, purtroppo, ancora non del tutto sufficienti.
Francesca Pulcini
«È nelle città che si gioca la sfida cruciale dei cambiamenti climatici, perché lì si produce oltre la metà delle emissioni di gas serra. Per andare oltre gli impegni presi con l’Accordo di Parigi del 2015 non basta quanto si sta facendo – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – Va impressa un’accelerazione alla transizione energetica, vanno spinte le città a correggere in chiave ecologica l’edilizia e i rifiuti, i trasporti e l’industria, creando occupazione, green e circular economy, stimolando la domanda di prodotti eco-compatibili, di consumi sostenibili, lo sviluppo di filiere agroalimentari di qualità e a basso impatto ambientale. Per fare questo, è fondamentale che, a livello locale, Amministrazioni, cittadini e associazioni si mobilitino per lavorare insieme alla costruzione di città migliori e più desiderabili. Chiediamo, dunque, a tutti gli enti locali di promuovere politiche capaci di favorire l’innovazione, la sostenibilità e la rigenerazione urbana».
Con quello che il ceri gli ha speso facendolo passare come dentro al cratere
esattamente un anno fa il Sindaco esultava, quest'anno che fa???? Detto ciò, queste classifiche per me sono sempre un po' da prendere con le molle.... le piste ciclabili a Macerata mancavano anche gli anni scorsi e come area pedonale non mi pare ci siano state variazioni di rilievo dall'anno scorso ad oggi.
Più che scarse, ciclabili inesistenti..speriamo in un cambiamento anche sotto questo punto di vista
vi è anche il mare a Pesaro.
a Pesaro vai in spiaggia, come a Porto Civitanova....il mare è un punto a favore
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Se nella classifica anche gli alberi hanno un ‘peso’ si comprende perché Macerata è stata surclassata da Pesaro, che gli alberi se li tiene gelosamente.
…mah, comunque, al di la delle classifiche, credo proprio che Macerata, come città “più vivibile”, per le tante risorse che negli ultimi anni l’hanno invas…ehm…l’hanno conquistat…ehm…l’hanno occupat…ehm…l’hanno abitata (ce l’ho fatta!!), resti sempre, in modo ineguagliabile, direi, la città più vivibile e più…redditizia, sempre, ovviamente, per il famoso nuovo PIL, il prodotto interno…losco!! gv
Siamo scesi dal podio grazie a quest’amministrazione che governa malissimo la citta’ e i risultati si vedono, aspettiamo la classifica del tenore di vita d’ITALIA x concludere le somme.
Riceviamo e pubblichiamo, a commento della classifica, una nota del Comune di Macerata:
L’assessore all’Ambiente, Mario Iesari, così commenta la 15^ posizione che Macerata ha ottenuto quest’anno: “I risultati dell’ecosistema urbano 2019 confermano sostanzialmente Macerata fra le città più sostenibili in Italia. Il lieve arretramento rispetto agli ultimi anni è causato anche da diverse modalità di conteggio che sono state introdotte per alcuni variabili.
Rimane l’eccellente posizione nella gestione della raccolta dei rifiuti, nell’efficienza e nella qualità del sistema idrico e anche nella qualità dell’aria. Va segnalato, inoltre, che gli effetti virtuosi di alcune scelte, come ad esempio l’introduzione dei led in tutti gli 8000 punti luce pubblici, non rientrano nel sistema di valutazione di Ecosistema Urbano. Come negli anni precedenti – prosegue Iesari – viene invece sottolineato l’eccessivo utilizzo dell’auto privata per la mobilità urbana. Una situazione che conferma quindi la correttezza della strada intrapresa con lo studio, la discussione e la prossima adozione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. I dati pubblicati nella ricerca di Legambiente rappresentano certamente uno stimolo per migliore la qualità ambientale del nostro sistema urbano, contribuendo all’impegno per la lotta contro i cambiamenti climatici ed i suoi effetti. Impegno preso con l’approvazione in Consiglio Comunale di obiettivi ambiziosi nella riduzione dei gas serra.”
La lotta ai cambiamenti climatici implica la scomparsa delle 4 stagioni e questo non è bene. Per fortuna l’asse terrestre continua con l’angolo che fa con il piano dell’eclittica (causa dell’alternarsi delle stagioni) e se ne buggera dei proclami del PD. Anche con grande sollievo degli amanti di Vivaldi.