Sorride il bilancio preventivo per l’Area Vasta 3: «9 milioni di euro in più». Ad annunciarlo è il direttore, Alessandro Maccioni, dopo che la scorsa settimana c’è stato il primo incontro con il Servizio sanità e la direzione generale dell’Asur sulle risorse per il 2019. «Siamo molto soddisfatti perché continua il percorso virtuoso di investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie, nuove prestazioni, omogeneizzazione dei servizi per abbattere gli sprechi, mantenimento dei livelli occupazionali» spiega Maccioni. «Sono misure che, grazie ad un lavoro attento e puntuale della Regione, ci permetteranno di mantenere l’alta qualità della nostra sanità pubblica in generale e dell’Area Vasta 3. Rispetto al bilancio preventivo 2018 sono stati assegnati 38 milioni in più da investire nelle 5 Aree Vaste, di cui 9 milioni andranno all’Area Vasta 3 – continua Maccioni –. Questo tipo di politiche ci ha consentito di migliorare anche la qualità del lavoro delle persone che operano in sanità. Non solo possiamo conservare così per quest’anno gli stessi posti di lavoro che avevamo nel 2018, ma ci sono margini per ulteriori assunzioni oltre al piano delle stabilizzazioni già avviato». Su questa questione così come su altri temi è aperto un tavolo di confronto a livello regionale con i sindacati. Maccioni continua dicendo che «abbiamo i conti in ordine, abbiamo lavorato per rendere efficiente il sistema e reso più accessibili i servizi ai cittadini a partire da MyCupMarche, la nuova app per le prenotazioni di visite ed esami online. Sappiamo che abbiamo ancora tanto da fare ma che gli sforzi fatti in questi anni ci premiano sul piano economico, qualitativo e organizzativo. Stiamo lavorando in queste ore – conclude Maccioni – per rendere effettivo il bonus-malus che abbatterà al 100% le liste di attesa da giugno, operazione oggi possibile grazie ad uno sforzo corale che mette insieme istituzioni e cittadini».
«Un risultato importante che è frutto di un impegno condiviso, che ci ha visto in prima linea – commentano il vice capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci, e l’assessore Angelo Sciapichetti –. Insieme, consapevoli delle richieste del territorio, abbiamo fatto presente alla Giunta le esigenze emerse dal confronto con il direttore Maccioni e con i cittadini. E la Giunta, attraverso l’Asur, ha recepito le istanze. Le risorse messe a bilancio per il 2019 e destinate all’Area vasta 3 – proseguono Micucci e Sciapichetti – sono fondamentali per continuare ad investire in strutture, servizi, tecnologie e personale. Un riconoscimento anche per l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi dal direttore e da tutti gli operatori sanitari dell’Area Vasta 3. Ci auguriamo – concludono – che come lo scorso anno in corso d’opera possano essere trovare ulteriori risorse per raggiungere i livelli del Consuntivo 2018 e che anche dal lato degli investimenti possano essere integrate le risorse fin qui previste».
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Nelle mie esperienze personali e familiari mi sono sempre (o quasi sempre) trovato soddisfatto del servizio sanitario per quanto riguarda medici ed infermieri, cioè con chi lavora sul paziente. Anche con il personale amministrativo, quello a contatto con l’utenza debbo dire che la situazione è stata sempre soddisfacente. Mi sono trovato invece perplesso quando ho letto un articolo, circa due o tre anni fa dove un sindacalista esponeva dei dati che mostravano un grande sbilanciamento della percentuale di personale amministrativo rispetto a quello operativo ( medici ed infermieri) presente nella sanità Marchigiana. Facendo un esempio grossolano se in una ditta di meccanica la percentuale degli amministrativi rispetto agli operativi è del 20%, nella sanità è del 40% o più. Non sono mai riuscito a chiarire questa questione. Visto che nell’articolo si parla di nuove assunzioni, sarebbe auspicabile assumere altri medici ed infermieri, vista la loro importanza rispetto ad altri amministrativi, che per carità sono necessari. Ma in che percentuali?
In sanità bisogna preoccuparsi quando si presentano bilanci negativi e quando dopo anni che si legge della salute della sanità nelle marche e ci si sbroda con un bilancio positivo non può non venirmi in mente il famoso detto” Poca spesa poca resa”.
Mi auguro vivamente che la sanità pubblica non faccia la fine
dell’ Alitalia….a suo tempo si presentavano bilanci in positivo a danno della qualità e sicurezza, poi è finita come sappiamo tutti…..
In sanità vige lo stesso ragionamento……ci troveremo con la sanità pubblica ad un lumicino se non addirittura sparita per dare spazio al privato…..
perché privato è bello.