Le monache di Sant’Angelo in Pontano scelgono la via del crowdfunding per raccogliere fondi che serviranno ad ampliare la foresteria dove vivono dal 2016, quando il sisma ha gravemente danneggiato il loro monastero che si trova in piena zona rossa.
«Dopo diverse vicissitudini – scrivono le monache – dal 13 gennaio 2017 viviamo nella nostra Foresteria di Passo Sant’Angelo nel tentativo di ripristinare la vita monastica e in attesa che il monastero possa essere sistemato. Attualmente la nostra comunità è composta da 21 sorelle e lo spazio nella casa è veramente ridotto, mancano spazi per il lavoro, la lavanderia, la dispensa, l’accoglienza degli ospiti e una sala riunioni, tutti ambienti necessari per un monastero benedettino».
Il monastero è un po’ fuori della norma: la comunità è composta principalmente da giovani ragazze che hanno scelto di lasciare tutto per seguire Cristo. «Viviamo soprattutto di Provvidenza, per cui non percepiamo un reddito fisso. Siamo monache di clausura ma non recluse, per cui partecipiamo alla vita della Parrocchia animando l’Eucaristia domenicale, ma soprattutto siamo un punto di riferimento per tante persone che vengono a visitarci dall’Italia e dall’estero per ascoltare le nostre testimonianze e conoscere la vita monastica, per ricevere un aiuto spirituale e incontrare il Signore, rispondendo a un’esigenza del carisma benedettino che è l’accoglienza».
Chiara la loro richiesta di aiuto: «Chiediamo un sostegno economico che ci aiuti a far fronte alle spese necessarie per ampliare la struttura. Non vi chiediamo grandi sacrifici, solo una piccola offerta che sommata a quella di tanti altri fratelli sparsi nel mondo ci possa aiutare a vivere una vita più dignitosa e svolgere al meglio la nostra missione, certe che il Signore non mancherà di esaudire le vostre preghiere e ricompensarvi con il centuplo ora e nella vita eterna».
E’ possibile aderire al crowdfunding sulla piattaforma Gofundme.
(a.p.)
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In un momento di grande crisi esistenziale nel pianeta e nella stessa Chiesa cattolica, i monasteri sono l’unica base da cui ripartire. Furono i monasteri a salvare ciò che era rimasto delle civiltà giudaica, greca e romana, nella confusione barbarica alla caduta dell’Impero romano. Imperatori illuminati come Carlo Magno sostennero con la loro difesa e con ricche prebende i monasteri, che divennero ossatura culturale e scientifica delle popolazioni di quei tempi. Furono i monasteri a creare lebbrosari, ospedali, scuole, assistenza socioeconomica, artigianato, colture agricole, difesa e bonifica del suolo, ed altro ancora. Divennero centri di luce spirituale. Come lo sono oggi.
Il monastero benedettino di S. Angelo in Pontano è un “centro di luce spirituale” in espansione. Chi si interessa di esoterismo sa cosa voglio dire. Mentre siamo stati privati di quel centro di luce che era rappresentato all’Abbazia di Fiastra dai Monaci cistercensi – monastero che NON VERRA’ RIAPERTO, malgrado le promesse, pure se conosco l’intenzione di singoli monaci che vorrebbero ritornare – ecco che lo Spirito Santo non ci lascia privi della sua Luce, proponendoci il monastero delle Benedettine in S. Angelo in Pontano. Non vorrei errare, ma quello è un monastero di antica data, forse di epoca carolingia.
C’è di più. E’ un luogo di ristoro spirituale non solo per le monache, ma pure – credo e lo spero – per tutti quei “poveri in Spirito” che ricercano la loro dimensione spirituale.
Vi ringrazio, cari Amici di Cronache Maceratesi, per avere dato visibilità e voce alle nostre sorelle benedettine, senza le quali noi credenti saremmo più poveri. So che saranno i laici a salvare la Chiesa, ma saranno le donne e le madri a salvare l’umanità, contro la barbarie che i cosiddetti progressisti vorrebbero instaurare per schiavizzare il mondo. Iblis docet.
Testo tratto da http://www.ior.va/content/ior/it.html:
“…Mentre l’Istituto prosegue il suo cammino su questa strada, la sua missione è e resterà quella di servire la Chiesa in tutto il mondo, fornendo sostegno alla Santa Sede, ALLE CONGREGAZIONI RELIGIOSE e alle istituzioni cattoliche nelle loro opere di carità ed evangelizzazione.”
Più di così…