di Laura Boccanera
«L’Asur spende quasi 2 milioni di euro di affitto in 6 anni quando dispone di locali di proprietà. Stiamo valutando di rivolgerci alla Corte dei conti e alla procura». Gli ex forzisti di “Uniti nel centrodestra” spulciano la determina del direttore generale dell’Asur con la quale si procede alla locazione di alcuni locali a Piediripa per gli uffici dell’Area vasta 3. Questa mattina per presentare i termini della questione si è svolta a Civitanova una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Ottavio Brini, Massimo Mobili, Piero Croia e Deborah Pantana. «Nell’Area vasta 3, a differenza di quanto avviene nel resto della regione si abbandonano edifici di proprietà per pagare affitti a costi esorbitanti» ha esordito l’ex sindaco e chirurgo Mobili. La questione riguarda il contratto di locazione con il quale l’Area vasta prende in affitto i 3.000 metri quadrati in via Annibali a Piediripa. Un trasloco degli uffici amministrativi si era reso necessario dopo il sisma e temporaneamente le attività e i servizi erano stati spostati. Ma l’Asur ha ritenuto necessario un ricompattamento degli uffici, da qui il bando per trovare spazi idonei individuati poi in quelli di Piediripa. Ma gli ex forzisti contestano il prezzo pattuito che è stabilito in 6,68 euro al metro quadro, per un importo complessivo di 26.200 euro mensili. Il contratto ha durata di 6 anni e impegnerà la sanità pubblica per circa 2 milioni di euro. Una somma non congrua secondo Uniti nel centrodestra che porta a riprova il parere dell’Agenzia delle Entrate che stimava un valore di mercato pari a 5,67 euro con un’oscillazione del 15% in più o in meno. «Qui non solo si applica il 15% in più fino ad arrivare a 6,33 euro a metro quadro, ma si aggiungono anche 0,35 euro a metro quadro per gli allestimenti specifici richiesti dall’Asur», dicono i componenti della civica. «Una situazione imbarazzante e scandalosa, un’affittopoli – chiosa la Pantana – basti pensare che ci sono molte strutture pubbliche che avrebbero determinato un risparmio, così invece si preferisce spendere quasi 2 milioni di euro in 6 anni». Tra i locali inutilizzati Brini ricorda anche gli ex uffici amministrativi dell’Asur di Civitanova Alta. «La gestione degli spazi necessita di riorganizzazione – aggiunge Mobili – ci sono servizi al pubblico in spazi angusti e vetusti e intere aree dell’ospedale di Civitanova abbandonate e inutilizzate».
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che vergogna…..questa è gente che sa amministrare?
Li obbligherei ad amministrare in egual misura le finanze delle loro famiglie…così x vedere come se la cavano…..
Brini novello Paolo di Tarso? Da sempre parte integrante con forze politiche in cui risparmio, parsimonia, oculatezza sobrietà, frugalità e via dicendo sono sempre state estranee al loro vocabolario, ecco che diventa un fustigatori di sprechi e sperperi vari nonché fautore della campagna contro le mal gestioni Esempi come Atac/bollette scoppiate dell’acqua e farmacie / magazzino farmaceutico che lo hanno sentito suonare la grancassa che mi sembra si usi per una maggiore risonanza ne stanno facendo un temibile castigatore di costumi. O di consumi? Mah, chissà come si dice? E non solo nei luoghi che lo hanno visto da bimbo diventare uomo, da simpatizzante a capo incontrastato e simbolo dei movimenti partitici locali da cui ha poi spiccato il volo verso traguardi che sembravano irraggiungibili ad occhio poco attento . Brini ha saputo tessere abilmente una forte rete in cui raccogliere tutti quei cittadini che hanno creduto in lui e che per l’appunto gli hanno permesso di raggiungere livelli politici di altissimo livello. E adesso che Civitanova , benché ogni giorno è portatrice di nuovi e poco accettabili frutti che arrivano da un ‘amministrazione sempre più arcana e rinchiusa in se stessa che oltre ai frutti prima menzionati non disdegna di fare arrivare anche pesci dal radioattivo Mare di Barents per poi riversarli sulle mense dei bambini a scuola. Mi sarei aspettato che anche in questo Brini rintronasse ma seguirle tutte non è facile. Tornando all’inizio del post dove si avvicina la figura del Brini a Tarso, ci si o meglio mi chiedo perché non è detto che ci sia qualcun altro interessato a conoscere l’affinità, dov’è che sia rimasto fulminato. Non nel senso che abbia preso la scossa e quindi ancora un po’ confuso accusa e giustamente a destra e ancora più a destra ( stevolte ( plurale di stavolta) la sinistra sembra non avere colpe perché non retroattiva come una bolletta dell’acqua. Forse non lo saprò mai. Ma mi sta venendo un dubbio, se invece di un forte raggio di luce fosse invece piombato improvvisamente nel buio come accadeva una volta a chi veniva gettato nelle segrete di terribili castelli e senza un eclisse solare totale in giro. Eh, si che potrebbe essere, lui è sempre stato vicino a Mobili e Ciarapica oscurando da tempo e Mobili e tutto il resto della maggioranza quella che sta nel consiglio comunale può essere rimasto anche lui completamente al buio. Ma pensa te, uno da la colpa al Sole ed invece la colpa delle maree è della Luna.
Bell’articolo! Ma Ottavio Brini, Massimo Mobili, Piero Croia e Deborah Pantana oltre che criticare perché non ci dicono anche di chi è la proprietà di tali immobili? Basta fare un accertamento (visura) alla Conservatoria dei Registri Immobiliari (il registro è pubblico). Così magari forse si capiscono di più tali critiche!