di Gabriele Censi
I dirigenti di Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati oggi pomeriggio per discutere delle proposte del sindacato per la legge di bilancio. Attivi unitari per quadri e delegati sono stati convocati in tutte le province. Al dibattito di Macerata, coordinato da Rossella Marinucci, segretaria Cgil Macerata e introdotto da Manuel Broglia, segretario Uil Marche sono intervenuti lavoratori e delegati sindacali delle realtà lavorative della provincia. La conclusione è stata affidata al segretario della Cisl nazionale Andrea Cuccello. Soddisfazione espressa per aver ritrovato l’unità sindacale è stata espressa da tutte le parti. Nel merito le proposte si confrontano con una mancanza ancora di informazioni ufficiali sui contenuti della proposta governativa: «Svolgiamo la nostra mansione, – è intervenuta Rossella Marinucci – di rappresentare gli interessi dei più deboli, valuteremo l’impatto delle proposte sulle persone. Avremo la stessa nettezza e chiarezza che abbiamo avuto con i governi precedenti».
La specificità territoriale è l’emergenza del sisma: «La ricostruzione deve ancora partire e sarà importante valutare le scelte che il Governo farà rispetto a questo territorio per evitare lo spopolamento». «I temi su cui vogliamo lavorare – ha spiegato Broglia – sono investimenti, equità sociale e redistribuzione del lavoro il tutto parte dallo sviluppo sostenibile sociale e ambientale, sono in scqdenza i contratti del pubblico impiego, servono investimenti che traghettino il paese fuori dalle difficiltà. I finanziamenti europei sono centrali per il post sisma». «La cosa impoertante di questa giornata – ha detto Silvia Spinaci della Cisl – è che uniti lanciamo una campagna di proposte sindacali a partie da giovani e anziani, la prima emergenza è il lavoro che non si crea con sussidi ma con politiche di investimenti in infrastrutture che al momento mancano, la riforma della legge Fornero deve essere fatta a 360 gradi, altrimenti la quota 100 rischia di rimanere uno slogan».
«Servono politiche espansive – dicono i sindacati – è necessario il superamento delle politiche di austerity che, in Italia come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà, crescita della disoccupazione in particolare giovanile e femminile. La manovra è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro. Mancano le risorse per gli investimenti – sottolineano – poiché si privilegia invece la spesa corrente, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza. Il contrasto alla povertà è un’altra priorità, rafforzando le grandi reti pubbliche del Paese: sanità, istruzione e servizi all’infanzia e assistenza. Si chiede un lavoro, libero, dignitoso e di qualità, alla base di un sistema virtuoso di convivenza, rispettoso delle necessità e dei bisogni delle persone, in un’ottica di reciprocità, chiave di volta per una reale integrazione».
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