Enrico Maria Dal Pozzolo ieri sera a confronto con Vittorio Sgarbi davanti al quadro di San Girolamo
di Alessandra Pierini
(Foto Fabio Falcioni)
Bisogna attraversare sale sapientemente allestite e passare in rassegna quadri che raccontano la vita e l’unicità di Lorenzo Lotto per arrivare all’ultima stanza e scoprire una tela che ha attirato, ancora una volta l’attenzione del mondo dell’arte e, a questo punto anche dei maceratesi su di sé.
Si tratta di un San Girolamo esposto alla mostra “Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche”che molto probabilmente sarebbe passato pressochè inosservato se non ci fossero dei precedenti che lo legano al critico d’arte Vittorio Sgarbi e che lo hanno visto al centro di un dibattito sull’attribuzione o meno al pittore veneziano. A rispondere a Sgarbi che ancora una volta, ieri sera, lo ha definito un falso è Enrico Maria Dal Pozzolo, curatore della mostra allestita a palazzo Buonaccorsi che sarà inaugurata nel pomeriggio a Macerata. A raccontare la vicenda è stato proprio Dal Pozzolo durante la visita in anteprima. «Tutto è iniziato quando questo quadro, attribuito al Lotto, fu messo in vendita e acquistato nel 1978 dalla Città di Bassano del Grappa grazie all’allora direttore Fernando Rigon, in seguito alla segnalazione di Lionello Puppi e con il sostegno della Soprintendenza di Venezia. negli anni ’90 Sgarbi intervenne durante una conferenza stampa e disse che era una crosta. Se ne discusse finchè la direttrice del museo decise di incartarlo emetterlo via».
Dal Pozzolo invece a questo “San Girolamo” si è affezionato perché lo considera «un quadro umile ma poetico e sono non certo, ma convinto che sia di Lorenzo Lotto» e sullo stesso ha fatto fare anche delle analisi diagnostiche e ha scritto un libro. Poi l’incontro con Sgarbi a Madrid: «Fuori dal museo del Prado – racconta il curatore – gli dissi che avevo riproposto il Lotto che lui riteneva falso e mi rispose “Lo avevo detto solo per far dispetto a Rigon, potrei dire anche il contrario”. Poi ieri sera davanti al quadro un confronto tra due persone che credo si stimino. Un dialogo fresco davanti a un dipinto. E’ questo lo scopo delle mostre» conclude con soddisfazione.
Il dipinto è inserito in un percorso curatissimo di opere e documenti che testimoniano un gran lavoro di ricerca e in cui nulla è scontato. Neanche la provocatoria cornice vuota della tela “Madonna con bambino e Angeli” dipinta dall’artista e rubata a Osimo.
«Questa mostra è la più grande dedicata al Lotto negli ultimi dieci anni – ha detto l’assessore della Regione Moreno Pieroni – e non finisce qui, è una parte di un percorso che coinvolge altre otto città lottesche. E’ stata fatta in questo periodo perchè siamo convinti richiamerà un ottimo flusso di visitatori. A febbraio si chiuderà con un grande convegno con i maggiori esperti di Lorenzo Lotto».
Grande soddisfazione dell’assessore del Comune di Macerata Stefania Monteverde: «La consapevolezza che macerata può stare in un percorso internazionale è cresciuta dopo il sisma. Il museo di palazzo Buonaccorsi è attrezzato per ospitare opere internazionali. Macerata è in un territorio in cui Lotto ha lavorato per 50 anni e questa mostra è legata a Madrid e a Londra , ma è nel nostro territorio».
«A Macerata sta per accadere una cosa incredibile» ha concluso il sindaco Romano Carancini.
Sgarbi show alla mostra del “Cingoletto” «A Macerata quadro di Lotto non autentico» (FOTO)
Luca Maria Cristini e il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori, componente del comitato scientifico della mostra
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