«Neppure la morte vince sull’amore per la natura e l’impegno per la sua protezione». E’ con queste parole che inizia il post sulla pagina Facebook “La Notte della Polvere”, che porta il nome del libro scritto da Massimo Dell’Orso, il terremotato morto il primo maggio lanciandosi da una finestra dell’appartamento dove era alloggiato ad Alba Adriatica, e da Maria Cristina Garofalo. Ieri Stefania Servili, moglie di Dell’Orso, e la co-autrice del libro, hanno consegnato al Parco Nazionale dei Monti Sibillini l’intera somma raccolta dalla vendita di tutte le copie del libro autofinanziato, per la ricostruzione e riapertura al pubblico del Centro faunistico di Castelsantangelo. Massimo Dell’Orso era un profondo conoscitore della natura e della cultura dei Sibillini, a cui ha dedicato la sua vita. È stato amico e insostituibile collaboratore del Parco sin dall’inizio: dalle Case del Parco ai progetti più impegnativi, come la reintroduzione del cervo e del camoscio e gli studi sul lupo e sull’orso. Il Centro faunistico di Castelsantangelo era la sua casa e il lupo Merlino la creatura più amata, di cui si è sempre preso cura sapendone rispettare anche la natura selvaggia. Insieme alla moglie Stefania Servili, fotografa naturalista, aveva realizzato il sogno di trasformare la casa delle sue radici a Vallinfante in uno splendido b&b che riceveva ospiti da tutto il mondo. Uno degli esempi più concreti di turismo sostenibile legato alla bellezza della natura.
«Grazie alla sensibilità di tante persone, – si legge sulla pagina Fb dedicata alla pubblicazione – vicine e lontane geograficamente, ma tutte in sintonia con la filosofia di vita e l’impegno di Massimo, in poco meno di due mesi tutte le copie della prima edizione de “La notte della polvere” sono state vendute, per un totale di 3.366 euro. Gli autori avevano inteso trasferire su carta le proprie esperienze, conoscenze ed emozioni, fotografando il delicato paesaggio umano frantumato irrimediabilmente dal sisma, tramandandolo, preservandone la memoria, valorizzandolo e raccontando – attraverso la testimonianza diretta quotidiana – la possibilità di convivenza con i selvatici e la natura, insegnando ad apprezzare e rispettare ogni e qualsiasi forma di vita. Il libro è stato, quindi, uno strumento attraverso il quale Massimo Dell’Orso e Maria Cristina Garofalo, hanno voluto concretamente contribuire alla rinascita del Parco dei Sibillini e del suo pregiatissimo ed unico contesto naturale. Considerando quanto Massimo stesso fosse stato colpito direttamente e pesantemente dal sisma, giganteggia la sua generosità e l’amore incondizionato e supremo per il suo territorio e per la Natura che sono stati la cifra e i valori di tutta la sua esistenza. Questo gesto di altruismo verso chi non ha voce (i “suoi” amatissimi animali, primo fra tutti il lupo Merlino), non necessita di ulteriori parole di commento. Massimo non l’avrebbe voluto, lui che è riuscito a superare l’assenza fisica continuando a proteggere i suoi selvatici».
«Sarà nostro preciso impegno – sottolinea il presidente del Parco, Oliviero Olivieri – far sì che la somma raccolta venga utilizzata per le finalità indicate da Maria Cristina Garofalo e Stefania Servili, ossia la ricostruzione dell’area faunistica di Castelsantangelo sul Nera. Da parte nostra, e da parte del lupo Merlino e di tutti gli altri animali che hanno bisogno di strutture adeguate di tutela e protezione, un sincero ringraziamento a queste due donne straordinarie che dal dolore di una perdita hanno tratto il coraggio per proseguire il loro viaggio per la salvaguardia e valorizzazione della natura». L’area faunistica di Castelsantangelo «è stata distrutta dal terremoto – si legge in una nota diffusa dall’ente – e attualmente degli animali a suo tempo ospitati nel sito, soltanto il lupo Merlino continua a viverci in uno spazio protetto. Gli altri o sono fuggiti a seguito del sisma o sono stati trasferiti in altro luogo come la cerva Carlina che attualmente si trova nel Parco della Città della Domenica di Perugia».
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