Musicultura, la rosa dei quattro:
generi e stili diversi per i finalisti
E lo Sferisterio canta con Cammariere

MACERATA - Daniela Pes, Pollio, Davide Zilli e Marco Greco domenica si contenderanno il trono di vincitore assoluto. Ieri sera il pianista ha rapito la platea. Incisiva la performance di Willie Peyote acclamato dal pubblico più giovane mentre Cinzia Leone insieme a La Compagnia ha regalato uno struggente ritratto della grande Anna Magnani

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I quattro finalisti, da sinistra: Davide Zilli, Pollio, Marco Greco, Daniela Pes

di Marco Ribechi
(Foto Fabio Falcioni)

Musicultura, ci sono i finalisti. Il pubblico maceratese si è espresso e ha scelto i quattro artisti che domenica allo Sferisterio concorreranno per il posto di vincitore assoluto. Sono Daniela Pes, Marco Greco, Pollio e Davide Zilli. Quattro stili e generi differenti che dimostrano la versatilità e l’ampia finestra di scelta che il festival seleziona per il proprio pubblico e per la musica italiana in generale. Sarda, con formazione jazz ma anche legata alla tradizione della sua terra, Daniela Pes presenta un pezzo in dialetto sardo “Ca milla dia dì” ispirato a Don Gavino Pes, sacerdote sardo del ‘700 dalla vita libertina e amori sofferti.

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Lo Sferisterio in un momento della serata

 

Daniela Pes dopo il premio Siae della prima sera ha guadagnato anche la tournèe, del valore di 15mila euro, per la realizzazione di otto concerti in giro per l’Italia. Marco Greco, romano ma più legato alla tradizione musicale napoletana, ha entusiasmato il pubblico a ritmo di sirtaki con il brano delicato e sognante “Abbiamo vinto noi” in cui l’amore trionfa come elemento salvifico della modernità. Pollio, anche lui vincitore di un premio durante la serata, quello Antonello Ieffi come migliore interpretazione, che dedica alla sua band. Il pezzo “Generico”, paragonato da John Vignola a “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, prende ispirazione dalla disperazione come elemento quasi catartico per rinascere. Su un’onda quasi opposta la performance quasi cabarettistica di Davide Zilli, il pianista scalzo del festival capace di coniugare caratteri differenti: «Giacca e cravatta per rassicurare il ceto medio, occhiali per gli hipster, piedi nudi per i fricchettoni, così nessuno esce scontento» dirà nel salottino di Musicultura. Professore di scuola, la sua musica vuole far pensare divertendo perchè il “riso è la distanza più breve tra due persone”.

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Sergio Cammariere

Il pubblico aspettava Sergio Cammariere e l’artista ha offerto un’esibizione che ha fatto affiorare ancor di più i brividi a fior di pelle aiutati anche da un clima tardo autunnale. Il pianista, con il suo marchio di fabbrica elegante e romantico, ha saputo far volare lo Sferisterio in una dimensione sognante. Emozionante il rapporto con la platea che ha cantato un estratto del brano “Tutto quello che un uomo”, pezzo già entrato nella storia della musica italiana per la densità dei sentimenti e la bellezza di parole e musica. Atipico e commovente invece il ricordo di Anna Magnani, la grande attrice che ha segnato il cinema italiano, generalmente considerata una pietra miliare da cui trarre ispirazione. Cinzia Leone insieme agli artisti de La Compagnia, ha proposto una selezione di brani e aneddoti su Nannarella accompagnati da indimenticabili canzoni romane dense di sentimento. Infine il rap profondo e provocante di Willie Peyote, sostenuto dal pubblico più giovane sugli spalti, che ha risvegliato i tepori infreddoliti del pubblico con i suoi pezzi che mixano testi hip hop con sonorità rock e desiderosi di cogliere aspetti sociali con critiche pungenti. Oggi gli appuntamenti saranno con la Controra tra cui il concerto della fanfara dei bersaglieri, in raduno regionale (leggi l’articolo). La finalissima che chiuderà l’edizione 2018 sarà invece domenica sera quando tra gli ospiti sono attesi Brunori Sas, Malika Ayane e il vincitore della scorsa edizione Mirkoeilcane.

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Metis Di Meo

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Il pubblico applaude l’esibizione di Willie Peyote

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Willie Peyote

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Daniela Pes

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Cinzia Leone

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Pollio

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Marco Greco

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Alberto Nemo

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