«Le Sae non sono un’opzione ma un diritto»,
cittadini a confronto sulla ricostruzione

TOLENTINO - Partecipata riunione del comitato 30 ottobre (Video-intervista alla presidente Flavia Giombetti). Presente Marcello Ricciuti del team legale Alter Ego. Le richieste arrivate dopo il bando Sae sono 236 di cui 115 ammesse. A queste si aggiungono quelle del nuovo bando, circa una settantina

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Le interviste (video a cura di Barbara Olmai)

 

 

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«L’amministrazione sulle Sae deve rispettare le tempistiche o risarcire i danni ai cittadini». Così Marcello Ricciuti del team legale Alter Ego di Roma, ha spiegato durante la riunione del comitato “Tolentino 30 ottobre” negli spazi del Cisei, che le soluzioni abitative d’emergenza non sono un’opzione, ma un diritto. «Il ritardo della pubblica amministrazione è totalizzante – ha detto Ricciuti -. Dato che a Tolentino non è stata nemmeno individuata un’area per realizzarle è possibile inviare una lettera alla Regione di “messa in mora” da parte di chi ne aveva diritto e ne ha fatto richiesta».

IMG-20171130-WA0019-325x183Attualmente a Tolentino le richieste arrivate dopo il bando Sae (anche se in città le Sae non sono state ordinate, scegliendo invece di acquistare o reperire appartamenti), sono 236 di cui 115 ammesse. A queste si aggiungono quelle del nuovo bando, circa una settantina, secondo il consigliere dem Gianni Corvatta che sul tema ha presentato un’interrogazione durante il Consiglio comunale di ieri. Il consulente ha chiuso dicendo che «a 13 mesi dal sisma, sono inadeguate le soluzioni emergenziali come container ed hotel. Le amministrazioni pubbliche hanno l’obbligo di rispettare la tempistica o risarcire i danni ai cittadini». L’assemblea di ieri è stata occasione per confrontarsi e per presentare le linee guida del neocomitato di Tolentino. La presidente Flavia Giombetti, dopo aver ricordato il forte impegno del comitato nella vicenda dello sfratto, poi rimandato, degli sfollati dall’Hotel 77 (leggi l’articolo), ha spiegato che i principi ispiratori sono «informazione, collaborazione, ricostruzione e partecipazione. Diamo il benvenuto a chi vorrà assistere alle assemblee e magari diventare socio in futuro. La ricostruzione deve essere non solo fisica ma basarsi anche sulla partecipazione per una rigenerazione della comunità. Ci siederemo ai tavoli istituzionali, inviteremo il sindaco ad ascoltare le nostre proposte. Faremo tutto il possibile per Tolentino che è il Comune più grande del cratere». Enrico Seri, segretario del Comitato, ha ricordato anche l’importanza del confronto con le altre organizzazioni che si stanno occupando di temi simili dopo il terremoto, annunciando un prossimo incontro con la docente Lina Calandra dell’università de L’Aquila (che ha realizzato un’indagine sociologica nel territorio aquilano) e Alfonso Raus, specialista nella partecipazione pubblica. Anche alcuni presenti sono intervenuti nel dibattito. Tra questi un cittadino ha avanzato la richiesta di uno sportello sisma che possa fornire tutte le informazioni utili ai residenti.

 

 



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